Crotone. Naufragio Cutro, indagati i soccorritori

Crotone. Naufragio Cutro, indagati i soccorritori

Dario Rondinella

Crotone. Naufragio Cutro, indagati i soccorritori

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mercoledì 24 Luglio 2024 - 08:23

Nell'avviso di conclusioni indagini i 4 finanzieri e i 2 militari della guardia di finanza sono accusati di naufragio colposo e omicidio colposo

CROTONE – Gravi negligenze, imprudenza e imperizia. Con queste accuse, i sei soccorritori, 4 finanzieri e 2 militari della Guardia costiera, sono indagati dalla la Procura della repubblica di Crotone per la strage di Cutro del 26 febbraio 2023, costata la vita a 98 persone tra cui 35 bambini. Nell’avviso di conclusioni indagini i 4 finanzieri e i 2 militari della guardia di finanza sono accusati di naufragio colposo e omicidio colposo. “I profili di colpa ipotizzati a carico dei finanzieri attengono essenzialmente alle modalità esecutive delle azioni da svolgere in seguito all’avvistamento del natante, mentre – a detta della Procura della Repubblica di Crotone – è risultata non censurabile la scelta iniziale di qualificare l’evento come operazione di polizia (law enforcement) in luogo di soccorso in mare. In particolare è stata contesta l’omessa completa comunicazione delle difficoltà di navigazione incontrate a causa delle condizioni meteomarine, nonchè il ritardo nel predisporre le operazioni di intercetto del caicco, in assenza di un effettivo ed efficace monitoraggio radar”. Per quel che attiene invece ai membri della Guardia costiera – spiegano gli inquirenti – la contestazione ruota intorno alla mancata acquisizione di informazioni necessarie per avere un quadro effettivo di quanto la Guardia di finanza stava facendo cui conseguiva una carente valutazione dello scenario operativo e delle conseguenti disposizioni da impartire ai natanti della Guardia costiera che pure erano in condizioni di intervenire”.

Secondo il pm – in definitiva – gli indagati avevano “tutti e indistintamente il prioritario, fondamentale e ineludibile obbligo di salvaguardare la vita in mare, anche rispetto a condotte imprudenti, negligenti e imperite degli scafisti nonché di tutela dell’ordine pubblico”. Se fossero stati adottati comportamenti diligenti “personale dello Stato avrebbe, una volta acquisito a vista il target, constatato la presenza di almeno 180 persone a bordo del caicco Summer Love, numerose delle quali neonate e minori, con conseguente applicazione del piano Sar, impedendo in tal modo che il caicco fosse incautamente diretto dagli scafisti verso la spiaggia di Steccato di Cutro e in prossimità dell’approdo si sgretolasse, urtando contro una secca a seguito di una manovra imperita del timoniere”.

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