Un quartetto spagnolo interpreta al meglio Mozart e Sostakovic

Un quartetto spagnolo interpreta al meglio Mozart e Sostakovic

Giovanni Francio

Un quartetto spagnolo interpreta al meglio Mozart e Sostakovic

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mercoledì 17 Aprile 2024 - 07:05

Il "Cuarteto Iberia" ha convinto il pubblico del Palacultura per la stagione della Filarmonica Laudamo

MESSINA – Un Quartetto d’archi di eccellente valore artistico si è esibito domenica scorsa al Palacultura, per la stagione musicale della Filarmonica Laudamo, il “Cuarteto Iberia”, composto da quattro giovani artisti, tutti spagnoli: Marta Peno Arcenillas violino; Luis Agustin Rodriguez Lisbona violino; Aurora Rus Tome viola e Arnold Rodriguez Zurron violoncello.

“Cuarteto Iberia” – Quattro giovani artisti spagnoli e la grande musica da camera di Mozart e Sostakovic

Il quartetto ha eseguito un programma, dal titolo “Harmonius Encouter: Mozart e Sostakovic”, composto da due sommi capolavori cameristici: “Il Quartetto n. 14 in sol maggiore K 387” di Wolfgang Amadeus Mozart e il “Quartetto n. 3 in fa maggiore op. 73” di Dmitri Sostakovic.

Il Quartetto K 387 di Mozart, detto “Fruhlings – Quartett”, è il primo dei sei Quartetti dedicati ad Haydn, composto nel 1782.

Famosa è la lettera “Al mio caro amico Haydn” con la quale Mozart dedicò al suo illustre collega i quartetti; Haydn fu uno dei pochi musicisti che in vita comprese nella sua piena profondità la musica del genio salisburghese, e l’affetto che traspare dalla dedica ne è una inequivocabile conferma: “…..Eccoti dunque del pari, Uomo celebre, ed Amico mio carissimo i sei miei figli……….Piacciati dunque accoglierli benignamente; ed esser loro Padre, Guida ed Amico”.

La struttura formale del Quartetto è simile a quella dei c.d. Quartetti russi, appena pubblicati, dell’amico Haydn, ma in Mozart il linguaggio è arricchito da innumerevoli chiaro scuri, sfumature, ricchezze armoniche mai udite prima. Dopo il primo movimento “Allegro vivace assai”, in forma di sonata, finemente elaborato, e il “Minuetto e trio. Allegro”, dal singolare andamento ritmico, ecco lo splendido “Andante cantabile”, di atmosfera mistica, definito dal secondo violinista del complesso, Luis Agustin Rodriguez Lisbona, durante la illustrazione del brano (in inglese) uno degli andanti più belli mai scritti per quartetto d’archi. Infine il quarto movimento “Molto allegro”, straordinario brano ricco di intrecci contrappuntistici, fra i quali trova spazio un dolce momento cantabile.

Nella seconda parte del concerto i giovani musicisti hanno eseguito il Quartetto n.3 in fa maggiore op. 73 di Dmitri Sostakovic., anche questo illustrato da Luis Agustin Rodriguez Lisbona, questa volta in spagnolo. Il compositore russo rappresenta probabilmente, insieme a Bela Bartok, il massimo rappresentante della musica da camera, e del quartetto d’archi in particolare, del 900. II quartetto in fa maggiore originariamente presentava dei titoli ispirati alla seconda guerra mondiale, e precisamente: “Calma consapevolezza del futuro cataclisma”, “Brontolii di disordini e aspettative”, “Le forze della guerra scatenate”, “Omaggio ai morti”, “L’eterna domanda: perché? per cosa?”. Successivamente però il regime sovietico censurò l’opera, come spesso accadde al musicista russo, uno dei principali “cantori” della guerra, che ebbe sempre un rapporto controverso e difficile con il regime – propenso a favorire solo musiche trionfalistiche, celebrative della vittoria conseguita nel secondo conflitto mondiale, e non di condanna della guerra – per cui tali titoli vennero soppressi e sostituiti con tradizionali movimenti: Allegretto; Moderato con moto; Allegro non troppo; Adagio; Moderato.

Composto ed eseguito per la prima volta nel 1946, dedicato al “Quartetto Beethoven” in occasione del 176° anniversario della nascita del grande musicista tedesco, è un lavoro complesso e molto impegnativo. Dopo un primo movimento dallo spirito apparentemente allegro, a poco a poco la composizione diviene drammatica e angosciata. Molto efficace la marcia ritmata all’interno del secondo movimento, bellissimo e commovente l’Adagio, che originariamente voleva simboleggiare la memoria dei morti, attraverso una sorta di dolorosa marcia funebre. L’ultimo movimento richiama i temi precedentemente ascoltati, e conclude in maniera desolata questo singolare capolavoro.

Straordinaria l’interpretazione del Cuarteto Iberia, quattro artisti che, nonostante la loro giovane età, hanno dimostrato una maturità e sensibilità artistica fuori dal comune, oltre all’ottimo affiatamento, e soprattutto alla capacità di trasmettere quella sensazione di gioia nel fare musica, così importante nella musica da camera.

Dopo gli entusiastici applausi, un bel Corale tratto da una Cantata di Bach, eseguito come bis, ha concluso l’eccellente performance di questo giovane Quartetto.

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