Il presidente uscente della III Circoscrizione ha lasciato Forza Italia per la Lega di Germanà "dopo aver appreso dalla stampa la mancata ricandidatura"
MESSINA – Lino Cucè, ma cosa è successo? Non doveva essere ricandidato per il centrodestra nella III Circoscrizione?
«È avvenuto che io, unico presidente di Forza Italia nelle sei circoscrizioni, oltre che vice coordinatore cittadino del partito, abbia scoperto dalla stampa la mia mancata ricandidatura (alla III è stato scelto come candidato presidente Alessandro Cacciotto, di Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia ha ottenuto la candidatura al IV quartiere di Nicola Lauro, a discapito degli uscenti, n.d.r.). A mio avviso un errore grave di comunicazione e di gestione. Ero pronto a ricandidarmi – racconta con amarezza Cucè (nella foto), che il 24 aprile aveva condiviso su Fb il post di Matilde Siracusano sull’inaugurazione del comitato per Croce – animato da entusiasmo e voglia di fare. C’erano tutte le premesse».
Quali?
«Un’azione politica in costante contatto con il territorio, 24 ore su 24, e un impegno anche da vice coordinatore per venire incontro alle esigenze dei cittadini. Un’azione sempre riconosciuta e che ora è stata interrotta senza motivo. E soprattutto senza che nessuno mi avvertisse».
Ma qualcuno le avrà spiegato perché Forza Italia e il centrodestra abbiano deciso di non riproporla…
«No, nessuno. Essendo venuta meno la fiducia da parte dei miei riferimenti politici, dalla coordinatrice provinciale Bernardette Grasso alla deputata nazionale Matilde Siracusano e il deputato regionale Tommaso Calderone, non ho potuto fare altro che comunicare al commissario regionale Gianfranco Miccichè le mie dimissioni da Forza Italia».
Ma che cosa è successo nel partito e al tavolo del centrodestra che ha scelto i sei candidati alle Circoscrizioni?
«Questo non lo so. Nessuno mi ha dato spiegazioni. Certo, se il candidato sindaco Maurizio Croce avesse conosciuto meglio il territorio, questo errore non sarebbe stato commesso. Il mio è un rapporto viscerale con la realtà territoriale, fatto di attenzione e cura costante. Ma il triumvirato nel mio ormai ex partito, Grasso-Siracusano-Calderone, non ha tenuto conto di questo mio lavoro costante. Rimane solo il legame d’amicizia con Matilde Siracusano, con la quale ho avuto sempre un solido rapporto. Ma, adesso, le nostre strade politiche si dividono».
Come se lo spiega?
«Non esiste un ragionamento dietro questa scelta. Purtroppo, nelle lotte di partito, spesso dominano gli interessi di pochi. Io mi sono ben comportato, in questi anni, e sono stato escluso in modo incomprensibile. Né conosco che cosa sia avvenuto ai tavoli del centrodestra».
Non ci sono possibilità di ricucire lo strappo?
«No, per me la fiducia è tutto ed è stata minata da un comportamento inspiegabile. Vorrei ricordare alcune delle azioni che ho compiuto in questi anni, anche come come vice coordinatore di Forza Italia, rappresentando il partito».
Ad esempio?
«Io mi sono battuto per la proroga dell’esenzione della Tari e dell’occupazione del suolo pubblico alle attività commerciali. Mi sono inoltre battuto, da solo, contro la chiusura degli Hub tamponi, anche per evitare aggravi economici. Ho avuto un ruolo operativo centrale per l’allestimento dei gazebo in occasione dei referendum, raccogliendo circa seicento firme di Forza Italia, in collaborazione con l’onorevole Siracusano. In ogni cosa ho messo sempre il cuore, la passione, il massimo impegno».
E adesso cosa farà?
«Dopo una riflessione, ho deciso di candidarmi per il Consiglio comunale nella lista Lega – Prima l’Italia di Nino Germanà. Il mio lavoro continua: dalla Circoscrizione, dove non c’erano più le condizioni per candidarmi, al Consiglio».
Quindi non sosterrà più Maurizio Croce, in coincidenza con la sua uscita da Forza Italia, e darà il suo appoggio a Federico Basile sindaco. Come mai?
«Il mio giudizio sull’amministrazione De Luca è positivo. Dalla raccolta differenziata alla potatura degli alberi, dall’inizio dei lavori in via Don Blasco e sul torrente Bisconte all’illuminazione pubblica e ai fondi in bilancio, che prima non c’erano: i risultati non mancano. Sposo dunque questo progetto di continuità amministrativa con Basile candidato sindaco, una volta venuto meno il rapporto di fiducia con il partito».
Come valuta Basile?
«Ha un carattere aperto ed è disponibile con tutti. Ho avuto modo di confrontarmi con lui e lo apprezzo. Mi convince il suo programma».
Quindi alla fine il programma di Basile diventa convincente nel momento in cui la poltrona non ci sta più; si scelgono i candidati Sindaco in funzione del ruolo che ci assegnano……ma come si fa a fare certe dichiarazioni ad una settimana dalla presentazione delle liste….capisco l’ amarezza per il trattamento ricevuto,meno le conclusioni effettuate che non condivido: così diventa tutto relativo ,in funzione del proprio tornaconto,altro che programmi ed inclusioni varie. Questo è solo un fallo di reazione…
Altri 1500 voti che transitano da destra a Basile, altro scranno e mezzo in forza alla coalizione di Basile, mi sa che Basile con gli aiuti fatti di scelte sbagliate sia a destra che a sinistra sfondera’ il muro del 40% con buona pace di chi si sta prodicando per il grande minestrone del ballottaggio.
1500 che?…..gli zeri dopo i numeri contano……
Caro amico, Lino Cucè è troppo per bene per fare un fallo di reazione.
A Messina, come in Italia, conta la pagnotta, i cittadini sono un mezzo per arrivare alla, sempre e per sempre, pagnotta politica.
..fuggono fuggono capiscono adesso con chi hanno avuto a che fare…aahha ahaha ahah
Queste sono le persone che dovrebbero amministrare Messina. Poveri noi!!!! Ma poi questo Cucè chi è? Che film ha fatto?
I soliti saltabanco)))))))))))
Un tempo Cincinnato si ritirò sull’ Aventino credo non condividendo la politica romana, ma, se non ricordo male, fu richiamato per convincere la plebe a non scioperare e in quell’occasione si vide la sua statura morale, perché fatto questo, si ritirò nuovamente sui monti come Heidi. A Messina invece non ci si ritira, ci si ricandida cambiando partito. Ormai la politica è diventata un lavoro come un altro e poiché tra una legislatura e l’altra non è prevista alcuna indennità di disoccupazione si fanno proclami elettorali per riciclarsi qua e là dove si spera di trovare spazio. La plebe però ormai è più furba e non c’è più nessuno che non sia candidato a sua volta e speri che il suo volto nuovo possa “bucare” o brucare lo schermo di una politica vecchia e ritrita
La migliore campagna elettorale a favore di Basile, la stanno facendo proprio i suoi avversari. Purtroppo, non ci sono le necessarie competenze…. Basile sta facendo un’ottima campagna elettorale e i suoi avversari, tra litigi e scaramucce, sgambetti e dispetti, stanno agevolandone la vittoria al primo turno. Che tristezza.