Casalvecchio. La rifondazione digitale della Biblioteca dell'Abbazia

Casalvecchio. La rifondazione digitale della Biblioteca dell’Abbazia

Casalvecchio. La rifondazione digitale della Biblioteca dell’Abbazia

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domenica 24 Dicembre 2017 - 17:08

Nella Basilica dei Santi Pietro e Paolo D’Agrò sono tornati in formato digitale i nove manoscritti conservati alla Real Biblioteca dell’Escorial di Madrid provenienti dalla perduta biblioteca dell’Abbazia

CASALVECCHIO. Nel Solstizio d’Inverno, giorno più buio dell’anno in cui il sole sembra fermare il suo dono della Luce, che torna ad aumentare da Natale in poi, nella Basilica dei santi Pietro e Paolo d’Agrò sono tornati in formato digitale i nove manoscritti conservati alla Real biblioteca dell’Escorial di Madrid provenienti dalla perduta biblioteca dell’Abbazia. L’iniziativa proposta nel 2016 dall’allora presidente del Lions club Letojanni Valle d’Agrò, Ketty Tama’, durante il Solstizio d’Estate, ha iniziato a concretizzarsi con il dono da parte dello stesso club del Primo Libro, ovvero il Vangelo del 1013, durante il Solstizio d’Estate del 2017. Da allora le adesioni spontanee, immediate e concrete, del sindaco di Casalvecchio, Marco Saetti e dell’Archeoclub Area ionica Messina, con il presidente Filippo Brianni e di alcuni cittadini, hanno consentito di raccogliere la cifra necessaria a far tornare i testi in Basilica. Una sorta di moto spontaneo ad iniziativa popolare tra coloro che hanno avvertito in tale proposta un’opportunità concreta di recupero dell’identità del territorio, un impeto d’orgoglio proveniente dai cittadini della Valle d’Agrò che hanno sentito il bisogno di “volare alto”, di proporre una loro visione del futuro condivisa, che poggia sulle solide basi della conoscenza della propria storia. Storia che deve diventare viva e che prorompe in carminio e nero dalle pagine di manoscritti, che fanno improvvisamente desiderare di far tornare a vivere e risplendere lo scriptorium, il locale in cui i monaci trascrivevano i testi sacri, probabilmente collocato nei locali del museo adiacente la Basilica, con le finestre rivolte ad est, verso le albe liturgiche che scandivano la loro semplice vita monastica. In quello scriptorium i copisti d’Agrò, come tutta la scuola sicula del XII sec., erano maestri per l’eleganza delle imitazioni delle grandi iniziali bizantine colorate in carminio.

Questi i nove libri:

Y II 9 VITAE SANCTORUM ET HOMILIAE DIVERSAE

Y II 2 METAPHRASTES MENSIS DECEMBRIS PARS PRIORS

Y II 6 MENOLOGIUM DIMIDII ANNI

Y II 10 METAPHRASTES MENSIS IANUARII

Y II 14 METHAPHRASTES MENSIS SEPTEMBRIS, APRILIS ET OCTOBRIS

Y III 5 QUATTUOR EVANGELIA CUM TITULIS ET SECTIONIBUD EUSEBIOANIS

X II 16 S. THEODORI STUDITAE SERMONS CATECHETICI: MAGNA CATECHESIS

X III 6 S. IOHANNIS CLIMACIS SCALA PARADISI;

S EPHRAEM SYRI; HOMILIAE, VITAE SANCTORUM ET ALIA

W III. 11 ANASTASI SINAITAE

Tutti i testi sono in greco, con titoli , commenti ed annotazioni a margine in latino. Oltre al Vangelo riccamente decorato, vi sono manoscritti che raccontano la vita e la passione di santi, alcuni venerati nella valle d’Agrò e strettamente connessi al suo territorio, come S. Teodoro, S. Pietro, S. Giorgio. I testi erano suddivisi per mesi: la liturgia basiliana e l’architettura, la religione e lo spazio, entrambe scandite dalle date delle albe liturgiche. Vi sono, ad esempio, due orazioni sul concepimento, ovvero l’annunciazione, la parola che diventa carne, del Battista e del Cristo, date celebrate con enfasi nel rito ortodosso che corrispondono rispettivamente agli equinozi autunnale e primaverile. Tra i testi troviamo la “Scala Paradisi” di Giovani Climaco, che narra i trenta “gradini”, ovvero i comportamenti da tenere per guadagnarsi il Paradiso, il testo contiene anche una splendida illustrazione in carminio e nero della stessa scala e un testo di catechesi di S. Teodoro Studita, monaco bizantino che si pronunciò con veemenza contro l’iconoclastia.

Numerosi gli interventi dell’incontro della mattinata moderato da Marcella Russo, assessore alla cultura del comune di Casalvecchio: il parroco, padre Alessandro Malaponte, che ha accolto con favore l’iniziativa offrendo il supporto incondizionato della Parrocchia, il sindaco di Casalvecchio Siculo Marco Saetti, che ha ipotizzato gli sviluppi futuri della rifondazione della Biblioteca, il presidente del Lions Club Letojanni Valle d’Agrò, dott.ssa Anna Bene, che ha ribadito l’impegno del Club a sostenere la Biblioteca, Filippo Brianni, presidente di Archeclub Area Ionica Messina, che ha confermato quanto l’evento sia di fatti un punto di partenza verso nuovi progetti , Antonio Presti, presidente della fondazione Fiumara d’Arte, che ha esaltato il valore emozionale dell’evento insito nel valore emozionale della stessa Basilica, la prof.ssa Antonina Foti, presidente dell’Osservatorio dei Beni Culturali dell’Unione dei Comuni delle Valli Ioniche e Peloritane e l’arch. Ketty Tamà che ha raccontato l’appassionante storia che ha condotto i testi nuovamente in Basilica, iniziata dal libro del compianto avv. Carmelo Puglisi, che raccontava appunto di questi manoscritti trafugati ed ha illustrato i contenuti dei testi riportati nel libro di Puglisi. A seguire gli interventi di cittadini che hanno ribadito l’emozione intensa del momento, la positività che si respirava concretamente in quel sito magnifico.

Il prossimo sogno è far diventare la Biblioteca rifondata una mostra multimediale totalmente immersiva, realizzando ad esempio una “experience-room” in cui il visitatore possa vivere un’esperienza coinvolgente a 360°. Un nuovo modello di fruizione che divulghi la conoscenza del territorio e che possa raccontare la storia avvincente di nove libri scritti attorno all’anno Mille, trafugati nel sedicesimo secolo, che tornano nello scriptorium, l’attuale museo in disuso, grazie alle tecnologie del ventunesimo secolo, grazie alla sinergia di Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò, di Archeoclub Area Ionica Messina e dell’amministrazione comunale di Casalvecchio Siculo, che condividono la visione di un progetto comune del territorio, grazie alla passione di cittadini che condividono con passione tale progetto.

Coloro che hanno creduto e sostenuto economicamente l’iniziativa, i primi nove “Rifondatori” della Biblioteca della Basilica sono: Ketty Tamà, Marco Saetti, Filippo Brianni, Giuseppe Triolo, Santino Puzzolo, Giuseppe Cannavò, Antonino Celi Carmelo Cutrufello e Paola Rifatto. Da oggi è possibile ammirare qualche pagina dei manoscritti nel totem digitale posto in Basilica dall’amministrazione comunale, con una sintetica descrizione del contenuto dei libri tradotta anche in inglese. Nel video del totem, tra immagini e testi, appare una celeberrima frase di Walt Disney, apparentemente fuori luogo tra testi liturgici in greco, ma che difatto identifica lo spirito dell’iniziativa e di coloro che vi hanno creduto, collocata nel piano emozionale delle favole: “ Se puoi sognarlo, puoi farlo.”

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