Un convegno per parlare di libertà di stampa e democrazia

Un convegno per parlare di libertà di stampa e democrazia

Vittorio Lorenzo Tumeo

Un convegno per parlare di libertà di stampa e democrazia

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lunedì 19 Novembre 2018 - 06:59

I messinesi Leanza, Frazzica e Ballistreri a confronto sabato 24 novembre nel salone del Circolo “Unione” di Valguarnera, “campo neutro” scelto per ospitare il dibattito

Libertà di stampa e democrazia è il tema sul quale verterà il convegno dell’Associazione “Mondonuovo”. Un tema che risulta quanto mai attuale e che propone interessanti spunti di riflessione, certo, ma tiene anche desta l’attenzione della collettività su quello che rimane uno dei diritti fondamentali dell’uomo, la libertà di opinione, di espressione, con il conseguente diritto di esternarla nei limiti che la legalità e il codice etico richiedono, diritto che si chiama libertà di stampa, per l’appunto. Non è difatti un caso che, per più di sei volte nel giro di pochi mesi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sia intervenuto a difesa della libertà di stampa stessa, ribadendone il “…grande valore, perché, anche leggendo cose che non si condividono, anche se si ritengono sbagliate, essa aiuta a riflettere”.

Le parole del Capo dello Stato suonano allora come un richiamo che editori e giornalisti, per una volta tanto uniti sotto il segno di una comune battaglia, dovrebbero fare proprio.

Ribadire tali concetti non fa mai male, ed è proprio questo il proposito su cui si basa il convegno di sabato prossimo; sta a tutti, infatti, denunciare quella che sembra essere diventata una diffusa, inquietante e pericolosissima attitudine a dare la caccia al cronista che riporta notizie, divulga storie dissimulate, ricostruisce legami, passaggi, identifica interessi che è scomodo ricostruire e identificare, soprattutto pubblicamente. Farlo nei termini di un dibattito è di certo un modo per diffondere la cultura dell’informazione, della libertà di stampa appunto, fondamento della democrazia. In mancanza di queste infatti, si assisterebbe ad un cambio di abito del sistema, da democratico a totalitario. È proprio di questo che si parlerà nel salone del Circolo “Unione” di Valguarnera, territorio scelto come “campo neutro” per mettere a confronto i relatori messinesi, sabato 24 novembre alle ore 16,30. Dopo i saluti del padrone di casa, Salvatore Di Vita, presidente del sodalizio culturale, saranno Giovanni Frazzica, giornalista e presidente di “Mondonuovo”, e Maurizio Ballistreri, docente presso il dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università degli Studi di Messina e già deputato ARS, a relazionare sul tema prospettato.

Un argomento su cui è necessario tenere focalizzata l’attenzione, si è detto. E che è strettamente legato alla cronaca quotidiana. È di poche ore fa infatti, la notizia della chiusura delle indagini per l’aggressione di Maria Grazia Mazzola, inviata del Tg1, da parte di una esponente di un clan mafioso di Bari. Secondo la Procura, non è si è trattato della conseguenza di uno “sfogo” seguito ad un alterco tra due soggetti, bensì di una vera e propria una modalità mafiosa affermata in maniera plateale, per esercitare il controllo del territorio punendo la giornalista che aveva osato fare domande.

Eppure, “la nostra legislazione ha posto delle tutele imprescindibili a favore della libertà di stampa: basti pensare all’art. 21 della Costituzione, che afferma che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione e la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure oppure all’art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la quale afferma che ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere. È triste contemplare una realtà sociale in cui la legge soccombe di fronte alla violenza ed è vigliacco da parte dei cittadini restare indifferenti di fronte a situazioni del genere” afferma Calogero Leanza, dottore in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Messina e tra i promotori dell’iniziativa in qualità di consigliere dell’Associazione “Archimede”.

Oltre al suo, sono presenti anche interventi di Davide Urzì, primo direttore di “Mondonuovo” e di Pippo Greco, segretario regionale dell’associazione “CittadinanzAttiva”.

La speranza, è che i temi che saranno oggetto del dibattito di sabato non si esauriscano nei limiti effimeri di un contraddittorio, per quanto costruttivo questo possa essere, ma inneschino un meccanismo di riflessione in tutti noi, perché nessuno, la politica da destra a sinistra (se ancora di “destra” e “sinistra” si può parlare) in primis, che abbia un minimo senso di responsabilità può tacere di fronte a questa realtà, in quanto il silenzio equivarrebbe a solidarizzare con chi attenta (materialmente ahinoi, come si è visto) alla vita dei cronisti. Mai come oggi, infatti, per citare il titolo di uno dei libri più noti di Carlo Levi, “le parole sono pietre” e se possono costruire ponti, per converso, se mosse dall’odio e dal disprezzo, possono anche essere usate per lapidare.

Vittorio Lorenzo Tumeo

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