L'assessore ai Beni Culturali del Comune giardinese, Sandra Sanfilippo, ha proposto alla Giunta un accordo di partenariato con l'Istituto etneo. Tutti d'accordo in riunione. Tra non molto la firma della convenzione.
Promuovere, nell’ambito culturale, specifiche progettualità mirate alla valorizzazione del patrimonio artistico della città, con iniziative che possano avere un ritorno sull’economia e che riescano a far rinascere completamente tutto il tessuto commerciale del paese. Tutto questo l’Amministrazione comunale di Giardini Naxos lo farà grazie alla firma di un protocollo d’intesa con l’Accademia delle Belle Arti di Catania. La notizia è stata resa ufficiale esattamente giovedì mattina, quando i componenti della Giunta, presieduta dal sindaco Nello Lo Turco, hanno deciso di approvare una proposta presentata dall’assessore ai Beni culturali, Sandra Sanfilippo. Un’idea condivisa da tutti, visto che “il centro naxiota – come sostenuto dall’attuale Esecutivo – deve ricominciare ad investire sulla cultura e sul proprio patrimonio artistico con mostre, esposizioni d’arte e di design e di opere video che possano rilanciare il settore turistico-ricettivo”.
Un paese che nel corso degli ultimi anni ha lasciato in sospeso proprio le attività culturali, ma che adesso vuole riprendersi subito il suo spazio. Per questo motivo il primo cittadino e i suoi collaboratori stanno accelerando i tempi per siglare l’intesa. Una convenzione che per lo stesso Lo Turco dovrà rappresentare il punto d’inizio per la rivalorizzazione anche dell’area archeologica di Schisò. L’operazione risulta fondamentale in vista anche dell’arrivo di una stagione estiva che si preannuncia già carica di novità e di buoni auspici.
L’attuale Giunta municipale sta, infatti, puntando, per il momento, sui flussi di visitatori provenienti dai Paesi del Sud-est asiatico che, negli ultimi anni, si sono avvicinati di molto al Mar Mediterraneo e ovviamente allo Jonio. Una vetrina, quella asiatica, su cui tutti gli imprenditori del comparto stanno investendo per il futuro. Enrico Scandurra