Il simposio vuole riscoprire e ricordare i personaggi che hanno scritto con le loro gesta imprese e impegno la storia del piccolo centro ai piedi del monte Scuderi
Anche Itala ha aderito alla prima settimana della cultura dell’Area Metropolitana di Messina alla scoperta della “Trinacria sconosciuta”, luoghi e tesori culturali ignorati e poco valorizzati di cui è ricco il territorio della provincia di Messina. In quest’ottica si inserisce il convegno “Nomi e cognomi italesi. Letterio D’Arrigo Ramondini arcivescovo di Messina (1898-1922)”, che si terrà oggi (sabato) alle 18 nei locali della biblioteca comunale “Basile” di Itala Marina. Il simposio vuole riscoprire e ricordare i personaggi che hanno scritto con le loro gesta imprese e impegno la storia del piccolo centro ai piedi del monte Scuderi. Monsignor Letterio D'Arrigo, che subì il peso e l'orrore del terremoto del 28 dicembre 1908, entra di diritto in quell'albo. Lui che fu il motore della ricostruzione delle mura e delle anime, riuscì a salvare in parte il patrimonio architettonico della città dello Stretto e a piantare in mezzo ai ruderi nuove chiese. Ma fu anche conforto, aiuto e speranza per i tanti messinesi scossi dalla tragedia.
Al convegno di studi curato e moderato dal consigliere comunale Carmelo Miceli, architetto conservatore e autore di una tesi specialistica su mons. D’Arrigo di Itala, interverranno Melina Prestipino, direttore della sezione bibliografica ed archivistica della Soprintendenza ai beni culturali di Messina, mons. Cesare Di Pietro, rettore del Seminario arcivescovile, Antonio Baglio, docente di Storia contemporanea all’Università di Messina e Dario De Pasquale, docente di Storia dell’arte all’ateneo peloritano. Dopo i saluti del sindaco, verrà proiettato un video, realizzato da Niko Marella e Giusy Bottari, sui personaggi insigni figli di questa terra.
C. Casp.