Cultura. “Per ripartire serve far rete”: l’appello dei lavoratori dello spettacolo

Cultura. “Per ripartire serve far rete”: l’appello dei lavoratori dello spettacolo

Emanuela Giorgianni

Cultura. “Per ripartire serve far rete”: l’appello dei lavoratori dello spettacolo

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mercoledì 08 Luglio 2020 - 08:10

I lavoratori dello spettacolo messinesi cercano un confronto con Enti ed Istituzioni. Per collaborare e far sì che la ripartenza coinvolga tutti.

“Da mesi, in qualità di lavoratori dello spettacolo e di operatori culturali, invochiamo un dialogo con le istituzioni e gli enti che si occupano di cultura in città, nella speranza di riuscire ad avviare un’intesa e intessere una fruttuosa rete di collaborazioni perrilanciare la politica culturale di questa città. Nella difficoltà di riunire tutti contemporaneamente allo stesso tavolo, stiamo procedendo a piccoli passi, cercando il confronto con una istituzione alla volta”.

Il dialogo con il Comune

I lavoratori dello spettacolo messinesi hanno cercato l’apertura di un dialogo con il Comune.

A inizio giugno, infatti, l’incontro con l’assessore Scattareggia, che ha ascoltato le proposte: un capitolo di bilancio destinato alle attività culturali e di spettacolo; la possibilità di usufruire di spazi comunali per le nostre attività, la costituzione di una consulta della cultura.

E con il Teatro

Un dialogo aperto che, adesso, compagnie e tecnici cercano con il Tetro Vittorio Emanuele.

Le ultime dichiarazioni pubbliche del Presidente Miloro prospettano l’avvio di un nuovo corso nei confronti degli artisti del territorio, attraverso la messa a disposizione gli spazi perché ciascuno possa fare le proprie rappresentazioni. “L’intenzione è quella di creare un cantiere di idee che diventino progetti, che coinvolgano la cittadinanza, riempiendo di nuovo gli spazi teatrali” dichiarano i lavoratori.

Le proposte

Quattro i principali punti su cui si battono:

Produzione – è fondamentale che vengano indetti annualmente bandi pubblici per un sostegno alla produzione e alla distribuzione di n.5 creazioni teatrali e di performing arts (teatro di prosa, teatro musicale, danza, teatrodanza etc…) di artisti e compagnie del territorio (base di modello emiliano). Per sostegno è da intendersi un sostegno economico alla produzione, la disponibilità degli spazi per le prove e un impegno per il lavoro di distribuzione su scala nazionale e internazionale in prospettiva per la fine dell’emergenza. Dovranno essere considerate nella griglia di valutazione il percorso e la storia della compagnia proponente, la vocazione sperimentale e le prospettive di circuitazione che il progetto contiene (capacità della compagnia di individuare altre risorse, coproduzioni, partecipazioni a festival nazionali).

Formazione e ricerca – Riteniamo necessario regolamentare la concessione della Sala Laudamo, almeno da ottobre a maggio di ogni anno, sulla base di progetti che le compagnie potranno presentare al teatro (modello base di riferimento Regione Toscana). I progetti di ciascuna compagnia potranno includere rassegne, festival, percorsi di formazione, incontri e percorsi tematici. Inoltre la città è ricca di spazi, laboratori e scuole di formazione. Il teatro dovrà tenerne conto offrendo sconti agli allievi delle scuole che operano nel territorio e istituendo una rassegna dedicata agli esiti dei percorsi formativi di ciascuna realtà, potendo in questo caso offrire alla scuola una proposta sull’incasso al 70/30.

Pubblico e giovani – è necessario ripartire con progetti che coinvolgano attivamente il pubblico e ne creino di nuovo, soprattutto fra i giovani. Progetti di Visione, di approfondimento, percorsi di condivisione delle pratiche teatrali non mirati alla formazione di operatori teatrali, ma mirati ad aprire le porte del teatro e renderlo agorà, spazio condiviso di cui svelare il mistero per creare ulteriore fascinazione.

Web e streaming – Iniziativa importante in tempi come questi e per uno sguardo volto al futuro, sarebbe la creazione di una sala di registrazione professionale all’interno del Vittorio Emanuele che permetta la produzione di contenuti multimediali (in tal senso il teatro si apra anche alle proposte degli artisti) che prevedano il coinvolgimento non inferiore al 50% di attori del territorio scritturati a partire dal minimo sindacale per almeno 20 giorni nel corso dell’anno. Il coinvolgimento delle figure professionali deve estendersi anche a registi TV o cinematografici che dovranno ideare i progetti in team con gli artisti (modello di riferimento stabile di Catania).

I firmatari sono:

Accademia di Musical e Recitazione On Stage, Accademia Sarabanda, Associazione Culturale ARB, Associazione Culturale Arknoah, Associazione dei 3mestieri, Compagnia Anatolé, Compagnia Carullo Minasi, Compagnia teatrale Vaudeville, Il Castello di Sancio, Le Maschere, La Luna Obliqua Teatro, Mana Chuma, Terrestri Compagnia, QA-QuasiAnonimaProduzioniStudio Musical, Teatro Pubblico Incanto.

Paride Acacia, Valeria Alessi, Alessandro Alù, Antonio Alveario, Marialaura Ardizzone, Salvatore Arena, Massimo Barilla, Roberto Bonaventura, Tino Calabrò, Angelo Campolo, Romana Cardile, Giuseppe Carullo, William Caruso, Tino Caspanello, Simone Corso, Domenico Cucinotta, Stefano Cutrupi, Federica D’Andrea, Giulio Decembrini, Renzo Di Chio, Giulia Drogo, Gianni Fortunato Pisani, Cecilia Foti, Laura Giacobbe, Christian Gravina, Elena Grimaldi, Alice Ingegneri, Sarah Lanza, Davide Liotta, Maurizio Marchetti, Valeria Mendolia, Mariachiara Millimaggi, Cristiana Minasi, Marco Mondì, Alessandra Mondì, Giovanni Moschella, Cinzia Muscolino, Sasà Neri, Annibale Pavone, Cinzia Preitano, Maurizio Puglisi, Vincenzo Quadarella, Gianfranco Quero, Maria Pia Rizzo, Marica Roberto, Ottavio Scimone, Gigi Spedale, Auretta Sterrantino, Adele Tirante, Nella Tirante.

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