Tra lunedì e mercoledì prossimo, sarà convocata una nuova riunione con i dipendenti dal presidente del Consiglio comunale, Antonio D’Aveni
Domani (venerdì) si insedierà il nuovo commissario ad acta per la trasformazione di Taormina Arte in Fondazione, Pietro Di Miceli, nominato nei giorni scorsi dall’assessore regionale al Turismo, Antony Barbagallo. Tra lunedì e mercoledì prossimo, sarà convocata una nuova riunione con i lavoratori dal presidente del Consiglio comunale, Antonio D’Aveni, alla presenza del sindaco e della Giunta per stabilire un percorso che tiri fuori TaoArte dall’impasse. Al termine della riunione con i lavoratori che ha avuto luogo nell’aula consiliare di Palazzo dei Giurati, il presidente del civico consesso D’Aveni sostiene che “è arrivato il momento della concretezza e di attuare un'azione incisiva nei confronti delle istituzioni regionali. Potrebbe essere opportuno portare avanti un tavolo di discussione, alla presenza di tutte le parti, proprio a Palermo".
La riunione con i dipendenti è stata disertata dal sindaco, Eligio Giardina: “Non permetto a nessuno – spiega – di poter ipotizzare un mio atteggiamento di poco impegno nei confronti dei lavoratori. Non voglio fare passerella, cerco solo di fare fatti. Non mi interessano gli applausi, voglio solo salvare Taormina Arte e i suoi lavoratori. Sono io – chiosa Giardina, nelle sue vesti di presidente della kermesse – quello che rischia sotto vari aspetti in caso di azzeramento dell'organizzazione. Sono andato ad una riunione a Palermo – prosegue – dove ho espresso al presidente della Regione, Rosario Crocetta, che è urgentissimo affrontare la questione. Più di quello che sto facendo non riesco a fare”. I lavoratori erano tornati a fare la voce grossa nei giorni scorsi, denunciando una “situazione di stallo per l’importante Istituzione culturale, senza alcuna prospettiva futura”. I dipendenti di Taormina Arte hanno ribadito “l’inaccettabile mancata erogazione di oltre un anno di mensilità” e denunciare le difficili condizioni logistiche di lavoro, oltre alla gravi ripercussioni economiche legate all’immobilismo in cui la struttura è costretta”.
Il presidente del Consiglio D’Aveni è perentorio: “Non è più tempo di promesse e chiacchiere. Chi ha goduto in questi anni del nome di Taormina Arte faccia ora concretamente la propria parte per salvarla. Noi siamo pronti a tutto per risolvere il problema – aggiunge – ci aspettiamo che sia cosi anche a Palermo. Siamo consapevoli che su Taormina Arte occorre trovare una soluzione e definirla soprattutto in fretta. Quella di martedì' sera è stata una riunione, a mio avviso proficua – incalza il presidente del Consiglio – nella quale i dipendenti hanno nuovamente esternato la loro preoccupazione. Ma, come ho ribadito anche a loro, il Consiglio è tutto sulla posizione di difesa nei confronti di Taormina Arte, ed è chiaro che in questa vicenda non ci sono maggioranze e minoranze e siamo tutti concordi sull'esigenza di dover uscire da questo lunghissimo stato di impasse. La città di Taormina farà la propria parte ma ora anche gli altri devono fare lo stesso, e ci aspettiamo segnali fattivi di impegno da parte della Regione per risolvere questa crisi finanziaria. Relazionerò adesso al sindaco sull'esito della riunione, poi venerdì si insedierà il nuovo commissario ad Acta per la Fondazione. E soprattutto è in agenda in queste ore un incontro a Palermo tra gli assessori Barbagallo e Vermiglio. Non credo – conclude D’Aveni – che sia necessario ora fare altri dibattiti in Consiglio comunale, che in pratica non risolverebbero il problema”.
Carmelo Caspanello