Spadafora, inaugurato il "Labforma": la tecnologia a servizio dell'arte

Spadafora, inaugurato il “Labforma”: la tecnologia a servizio dell’arte

Antonella Trifiro

Spadafora, inaugurato il “Labforma”: la tecnologia a servizio dell’arte

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sabato 24 Ottobre 2015 - 14:03

Tradizione e innovazione si fondono nell'idea di base che caratterizza il "Labforma", centro polifunzionale dinamico, dove l'arte non è statica e non rimane a guardare ma grazie alle attrezzature moderne di cui è dotata la struttura diventa luogo di formazione e sperimentazione continua. Inaugurata anche la mostra “Forma & Colore nella Ceramica Artistica Siciliana”

È stato inaugurato ieri, presso il Museo dell'argilla di Spadafora il “Labforma”, un centro polifunzionale sperimentale con museo-scuola-laboratorio dotato di attrezzature innovative. Ad aprire, con i saluti di rito, il sindaco Giuseppe Pappalardo, il quale ha ringraziato gli artisti protagonisti della mostra allestita nei locali del museo e ha ricordato l'origine dell'opera. "Il museo dell'argilla prende il nome dalla vocazione industriale di questa fascia tirrenica. Concepito negli anni '70, aperto in maniera parziale lo scorso settembre, oggi lo inauguriamo con il botto, perché ospitiamo una mostra di ceramica artistica pregiata, a dimostrazione delle diversità costruttive siciliane". Un progetto che si è classificato primo nella propria linea di intervento, ottenendo circa un milione di euro dei fondi Europei e Regionali. "Il Labforma gode di un'attrezzatura sofisticata estremamente moderna – ha aggiunto poi il primo cittadino – e darà un notevole contributo. La tecnologia a disposizione dell'arte. Ma la ceramica non è l'unico elemento che sarà manipolato. Ci saranno anche il ferro e il vetro, che hanno già dato ottimi risultati. Un progetto che può avere una ricaduta anche in termini di occupazione giovanile".

È stata poi la volta di Antonio D'Amico, ex vicesindaco con delega alla Cultura: "Finalmente si realizza un'idea progettuale partita 5 anni fa, quando fui delegato dal sindaco a seguire la progettazione europea. Nella programmazione 2007-2013 Spadafora è stato il comune che, in rapporto al numero di abitanti, ha utilizzato al meglio i fondi europei, registrando ben 3 progetti finanziati. Questa è una struttura polivalente, con laboratori ad alta tecnologia, un'area per la formazione e una espositiva. Sono stati stipulati anche protocolli d'intesa con il liceo artistico di Milazzo, che ha una succursale qui a Spadafora, e con l'università di Messina, perché qui ci sono attrezzature che lì non hanno".

È poi intervenuto Ranieri Wanderlingh, l’ideatore del progetto e direttore dell’esecuzione, il quale ha sottolineato come “creare una struttura museale statica sarebbe stata una scommessa persa in partenza, mentre in questo caso si è optato per l'inserimento di laboratori pensati per lo start up di impresa, per quei giovani che non hanno la possibilità di progettare. In secondo luogo si è pensato a una struttura idonea alla creazione di una produzione propria del museo. Un altro concetto importante oltre a quello del museo dinamico – spiega ancora Wanderlingh – è quello dell'innovazione, sia in senso tecnologico che in senso ideale, perché la produzione artistica siciliana non è stata aiutata ed è rimasta ferma su stilemi tradizionali. Questo accade perché siamo una colonia delle produzioni del nord. In Sicilia non si sono laboratori specializzati in settori come l'oreficeria o la ceramica”.

A portare i propri saluti anche Sergio Todesco, l’ex direttore della Biblioteca Regionale Universitaria, autore di uno degli interventi inseriti nel catalogo della mostra, che ha introdotto l’inaugurazione di “Forma e colore della ceramica artistica siciliana” a cura di Cristina Lopresti. "Qui si usano dei fondi pubblici e si fanno delle cattedrali nel deserto, autoreferenziali, perché rimangono fine a se stesse” ha affermato. “È l'esempio della cosiddetta 'factory' americana. Qui si vengono a conciliare le tradizioni con le prospettive future della ceramica, che ha segnato la storia del genere umano e continua a declinare forme di identità anche nel nostro millennio".

È stata poi la volta di Cristina Lo Presti, curatrice della mostra intitolata “Forma & Colore nella Ceramica Artistica Siciliana”, aperta al pubblico proprio in concomitanza con l’inaugurazione del “Labforma”. La dottoressa Lo Presti ha passato in rassegna il percorso della ceramica nell'arte, illustrando le motivazioni che l'hanno spinta a raccogliere nella mostra appena inaugurata le opere di molti ceramisti della Sicilia, che riportano alla luce tradizioni e culture del bacino del Mediterraneo: “Protagonisti indiscussi sono la materia e l’uomo che l’ha plasmata. I ventisei artisti coinvolti, provenienti da Burgio, Caltagirone, Messina, Monreale, Palermo, Santo Stefano di Camastra, Sciacca e Venetico, si misurano con la versatilità dell’argilla, reinterpretando la tradizione e donandole nuovi significati. Molti ceramisti adoperano ancora le antiche ricette di smalti e colori tramandate di padre in figlio, alcuni sono stati conquistati dalle tecniche del terzo fuoco, del raku o dell’ingobbio, altri realizzano oggetti di design dalle linee accattivanti”.

Presente anche il deputato regionale Filippo Panarello, componente della commissione Cultura, il quale ha sottolineato l'importanza del tutela, valorizzazione e promozione dei nostri beni culturali. "Quello di oggi è un segno delle potenzialità che ci sono in Sicilia, nella nostra realtà. Simbolo anche dell'efficace collaborazione tra la regione, l'ufficio della sovrintendenza, le amministrazioni locali e i privati. Una collaborazione che permette di realizzare cose importanti, in grado di portare ricchezza nel territorio. Ed è anche uno stimolo affinché le risorse culturali vengano valorizzate, soprattutto pensando ai giovani che non riescono ad avere opportunità di lavoro”.

Infine, Tosi Siragusa, dirigente della Soprintendenza ai beni culturali di Messina, si è soffermata sul rapporto che si sta creando tra il castello ed il museo dell’argilla: “Da un lato una location cinquecentesca, dall’altro questa struttura moderna. Ponte fra l’antico e il funzionale. E questo può solo portare innovazione a Spadafora”.

L’incontro si è concluso con con la visita dei laboratori, dell’aula didattica e della mostra ospitata all’interno del Museo Forma. La mostra si potrà visitare fino all’ 11 novembre, con ingresso gratuito, dal lunedì al mercoledì dalle ore 17 alle 21 e da giovedì a domenica la mattina dalle ore 10.30 alle 13 e il pomeriggio dalle ore 17 alle 21. L’intera struttura con i laboratori potrà essere visitata martedì pomeriggio dalle ore 18 alle 21; giovedì mattina dalle ore 10.30 alle 13 e sabato pomeriggio dalle ore 18 alle 21.

Antonella Trifirò

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