Il segretario di Stato del Vaticano ha inaugurato stasera la tappa messinese della mostra dell'“Osservatore Romano-
Trentatré pannelli con riproduzioni fotografiche, un breve commento e un corredo fotografico. Sono i protagonisti della mostra “L’Osservatore Romano: da Roma al mondo-, inaugurata ieri sera dal cardinale Tarcisio Bertone (nella foto), segretario di Stato del Vaticano, al teatro Vittorio Emanuele. L’esposizione raccoglie alcune pagine scelte come testimoni dell’impegno intellettuale e civile del giornale della Santa Sede nella sua lunghissima vita (il primo numero risale all’1 luglio 1861).
«L’“Osservatore Romano non ha rubriche di sport, di finanza, di costume. Non ha neanche pubblicità. E’ un giornale difficile, perché ha come scopo non solo l’informazione, ma soprattutto la formazione, non dare notizie, ma creare pensieri.» Questa descrizione del giornale, fatta dal cardinale Montini, futuro papa Paolo VI, è stata ricordata durante la presentazione della mostra, sia da don Elio Torrigiani, direttore della Comunità Salesiana del Vaticano e direttore generale dell’“Osservatore Romano-, sia dallo stesso cardinal Bertone.
Quest’ultimo ha fatto anche riferimento alla naturale vocazione per la comunicazione di una città come Messina, nodo marittimo e destinataria di una misteriosa lettera da parte della Madonna in persona. Ha poi fatto una carrellata delle pagine scelte per la mostra, sottolineando che in occasione della tappa messinese, sono state aggiunte due tavole, contenenti una le prime pagine del 30 dicembre 1908 e del 5 gennaio 1909, l’altra quella dell’11 giugno 1988, giorno in cui,molti lo ricordano, Giovanni Paolo II fu in visita a Messina. Ma oltre a queste, spiccano le tavole che raccontano, attraverso le righe del giornale del papa, la prima guerra mondiale, il nazismo e le deportazioni degli ebrei, il Concilio vaticano II, la guerra fredda, gli anni di piombo, ed altri momenti fondamentali della storia del Novecento.
L’arcivescovo Calogero La Piana, intervenuto per salutare e ringraziare chi ha scelto Messina come tappa per la mostra, si è soffermato, dimostrando uno spirito vocato alle questioni sociali, sulle tristi vicende che Messina ha subito nel corso dell’ultimo secolo, che ne hanno rallentato lo sviluppo e la promozione.
La mostra rimarrà aperta fino al 18 novembre al secondo piano del Vittorio Emanuele. Gli orari di visita sono 10-13; 16-19, escluso il lunedì. L’ingresso è libero.