dal 20 luglio al 3 agosto cinema, musica, arte, documenti, dibattiti ed eventi speciali
Dopo un prologo di quattro sere dedicato a un’antologia di film italiani degli anni 1968-78 (-Partner- di B. Bertolucci, -Grazie zia- di S. Samperi, -Lettera aperta ad un giornale della sera- di C. Maselli, -Amore e rabbia ’69- firmato da Lizzani, Godard, Bellocchio, Bertolucci, Pasolini, -Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto- di E. Petri, -Professione: reporter- di M. Antonioni, -Cadaveri eccellenti- di F. Rosi e -Ciao maschio- di M. Ferreri) l’Horcynus festival entrerà nel vivo del suo percorso fra cinema, musica, arte e cultura dal 24 luglio.
La giornata sarà dedicata fin dalla mattina ai lavori del Parlamento civile, primo workshop sul processo di integrazione euromediterranea, presieduto da Gaetano Giunta e organizzato dalla Fondazione Horcynus Orca, in collaborazione con il Comune di Messina. La Fondazione, a partire da questa edizione, inaugurerà ogni anno una scultura-porta all’interno del Fortino degli inglesi, sede del Parco letterario. Per la sesta edizione del festival, Emilio Isgrò ha progettato un cancello/opera d’arte per uno degli accessi della Torre degli inglesi. La sua è la prima realizzazione di un programma che prevede la costituzione di una speciale collezione di cancelli realizzati da grandi artisti contemporanei in occasione degli incontri annuali del parlamento civile euromediterraneo.
Ci sarà anche l’opportunità di presentare l’archivio di video-arte araba curato da Martina Corgnati, che, insieme con Gianfranco Anastasio, è membro del comitato scientifico, responsabile di allestimenti, mostre e arte contemporanea. Durante le giornate del festival sarà possibile vedere negli spazi della Torre degli inglesi anche una mostra fotografica dedicata al cinema neorealista e una mostra-installazione sui fatti di Reggio nel 1970.
La sera del 24 luglio, il concerto del cantastorie, percussionista e chitarrista del Burkina Faso Gabin Dabire in una versione trio inusuale: una performance di voci, percussioni e lira africana in cui Gabin sarà accompagnato da musicisti senegalesi.
Gli anni selvaggi – 1968/1978: È la sezione dedicata a una rilettura articolata del decennio degli anni di piombo attraverso la cronaca, raccontata da strisce giornaliere d’informazione d’epoca realizzate da Rainews24, attingendo alle teche Rai e presentate venerdì 25 dal direttore artistico Franco Jannuzzi e Fausto Pellegrini di RAINews24.
La -rivoluzione delle differenze-, con particolare attenzione ai cambiamenti in ambito della sanità mentale, trova collocazione nella sezione attraverso documentari che raccontano gli effetti immediati della legge Basaglia sulla chiusura dei manicomi e l’incontro -Un futuro di 180- con Angelo Rigetti, Biagio Gennaro, Franco Rotella, cui farà seguito una performance multimediale di poesia di Lello Voce, Michael Gross e Giacomo Verde, domenica 27 nel Giardino delle sabbie.
La -rivoluzione femminile-, mercoledì 30, caratterizza la sezione con il cortometraggio -Vogliamo anche le rose- di Alina Marazzi, seguito dall’incontro -La rivoluzione non è un pranzo di gala- con la regista Alina Marazzi e Franca Fossati, fra le fondatrici del movimento femminista in Italia, a cura di Fabrizia Bagozzi. Infine, partendo da una Striscia RAINews24 de -I Sovversivi- di Paolo e Vittorio Taviani la sezione troverà la sua conclusione il 3 agosto con il confronto -Gli anni selvaggi- fra i fratelli Taviani e Andrea Frezza, di cui vedremo, a seguire, -Il gatto selvaggio-. All’interno de -Gli anni selvaggi- si potranno anche vedere: -Ultimo tango a Parigi- di B. Bertolucci (25 luglio), -Grido- di P. Del Bono (27 luglio) e -Buongiorno Notte- di M. Bellocchio (2 agosto).
Mare di cinema arabo: Diretta dal giornalista iracheno Erfan Rashid, questa sezione riscuote sempre grande interesse e curiosità. Quest’anno s’incentra su tre fili conduttori: -Il pianeta è donna, Carcere… carceri e Omaggio al cinema dei poveri-. Sabato 26 per l’-Omaggio al cinema dei poveri- vedremo “Burkinabi- di Angela Rosati e Enrico Pergolini, e per -Il pianeta è donna- -Madri- di Barbara Cupisti.
Lunedì 28 sguardo algerino per -Carcere… carceri- -El Bab- (La Porta) di Yassmin Choueikh, e per Il Pianeta è Donna -Vivantes- (Vivente) di Saiid Ould Kahlifa (con questo regista è previsto anche un incontro col pubblico il giorno dopo).
Martedì 29 sarà dedicato ancora a -Il pianeta è donna- con la proiezione del corto egiziano -Sabah El Full- (Dolce risveglio) di Sherif Binari e all’-Omaggio al cinema dei poveri- con -Baghdad College of Cinema and television- dell’iracheno Kassem Abed e si concluderà con la proiezione emozionante per -Carcere… carceri- di -Amina- dello yemenita Khadija Salami che incontreremo alle 19 il giorno dopo. In seconda serata un documentario in coproduzione svizzera-irachena di Aida Schläpfer -Gangs of Baghdad- (Le bande di Baghdad), e di seguito -Driving to Zigzigland-, di Nicole Ballivian (coproduzione Palestina-Armenia-Siria).
Mercoledì 30 ci porta alle esperienze del Baharain con -Ghiab- (Assenza) di Mohammad Rashid Bu-Ali per -Carcere… carceri-, mentre lo sguardo femminile ci viene offerto dalla visione di -Asshaa- (La Cena) di Hussain Al Refaei, infine dopo i corti, in seconda serata il film -Hikaya Bahrainiya- (Una Storia del Bahrain) di Bassam Al-Thawadi.
Un interessante dibattito con il pubblico, che avrà per protagonisti i registi Bassam Al-Thawadi e Hussein Al Refaei e il critico Amin Saleh, avrà luogo alle 19 giovedì 31 poi si proseguirà con la visione dei corti “Belooh- di Amer Al Rawas e “Yaum fi Sigin Al kadhimiya lilnnissa- (Un Giorno nel carcere femminile di Kadhumiya a Baghdad- di Oday Salah (Carcere… carceri) e degli irecheni “Nahida- di Kotaiba Al janabi e “Donne dell’Iraq- di Maysoon Pachachi per la sottosezione Il pianeta è donna.
Venerdì 1 agosto “Khti- (Sorella) dell’algerino Yanis Koussim (Carcere… carceri) e “Dunia- di Jocelyn Saab (Il pianeta è donna) seguiranno l’incontro con i registi iracheni Maysoon Pachachi e Koutaiba Al Janabi. Sabato 2 agosto infine verrà proiettato “Bint Mariam- di Saeed Salmeen Al Mury (Carcere… carceri) e per l’Omaggio al cinema dei poveri “Fi Intidhar Pasolini- (In attesa di Pasolini), di Daoud Aoulad Syad, regista marocchino che si avrà modo di incontrare alle 19, insieme con l’attrice algerina Samia Miziane.
Musica Nomade – L’Horcynus festival è anche musica con la direzione artistica di Giacomo Farina. Sono previsti, oltre l’inaugurazione affidata a Gabin Dabire, altri due concerti quello della folk singer sarda Franca Masu il 28 luglio e quello del messinese d’origine Antonio Calogero il 31 luglio in un concerto strumentale, fusion fra jazz acustico e musica mediterranea.
Omaggi ed eventi speciali – Verrà consegnato il 2 agosto il premio Horcynus all’attore Roberto Herlitzka, che ha lavorato per la Wertmuller, per Magni, Bellocchio, Faenza, Montaldo e tanti altri ancora.
Un incontro con il giornalista e scrittore Enrico Fierro si terrà l’1 agosto nel Giardino delle sabbie. Fra i suoi libri ricordiamo i più recenti “E adesso ammazzateci tutti- e “Ammazzati l’onorevole-.
Un omaggio al romeno Cristian Mungiu sarà la proiezione (26 luglio) del film vincitore della Palma d’oro “4 mesi, 3 settimane e 2 giorni-, nominato anche per i Nastri d’argento e per i David di Donatello 2008 quale miglior film europeo.
Sarà presentato il 26 luglio, infine alla Torre degli inglesi, il libro -Reggio 1970: Storie e memorie della rivolta- (Donzelli Editore) di Fabio Cuzzola.