La testimonianza di una fan
Un anno è passato, e un po’ si sente. L’energia non è più quella di una volta, ma quanta voglia di divertire. Ieri Vasco non si è risparmiato per i suoi fan provenienti dalle località più disparate, radunatisi quasi in 40.000 per acclamarlo. Il confronto con il concerto del 7 luglio 2007 è d’obbligo. Quest’anno il pubblico è scemato di qualche migliaio di presenze, ma l’entusiasmo per la musica del cantautore emiliano è rimasta invariata. Diminuiti i messinesi, probabilmente ancora sazi dell’evento del 2007, sono aumentati notevolmente gli ospiti esterni, qualcuno anche da fuori Italia.
Nel pomeriggio il solito intrattenimento a cura di RDS. La durata del concerto è stata più o meno la stessa: Vasco ha cantato per più di due ore, ma questa volta sono aumentate le pause tra un pezzo e l’altro, riempite da intermezzi strumentali del gruppo. Se gli anni si fanno sentire, uguale è rimasta la carica anticonformista e ribelle del musicista, espressa con le solite graffianti accuse contro il sistema e i poteri costituiti. Altra differenza la scaletta: a parte l’ovvia scelta dei brani dell’album nuovo, -Il mondo che vorrei-, uscito il 28 marzo, molti dei classici che hanno riempito la seconda parte del concerto erano dei -B side-, poco conosciuti al pubblico meno affezionato.
E ora? Alla prossima. Quello di ieri non è stato un addio, ma un «Arrivederci». Parola di Vasco.
«L’anno scorso eravamo di più.» Questa la prima impressione di Francesca, una appassionata del Blasco fin dai tempi di -Alba chiara-. «Lui è sempre un grande. È salito sul palco alle 9 e mezzo e ha cantato fino oltre la mezzanotte. Ha una forza inesauribile.» Riguardo all’organizzazione, nessun problema apparente: «Io sono arrivata con comodo, quando già il prato era quasi pieno. All’ingresso nessuna fila o ressa, è andato tutto liscio».
Niente da eccepire neanche sui trasporti, che avevano dato qualche preoccupazione fino all’ultimo, vista la situazione emergenziale dell’Atm: «Siamo arrivati con la macchina fino al bivio sulla Statale, lì c’era la navetta che ci ha portati fino davanti ai cancelli. Al ritorno noi avevamo la macchina, ma il tram ha funzionato fino a tardissimo, non credo ci siano stati disagi particolari».
Insomma, nonostante i dubbi della vigilia, pare che il concerto sia pienamente riuscito: «All’inizio ha cantato i pezzi del nuovo album, quasi tutti. Poi ha cominciato con i classici, i miei preferiti. Anche i più vecchi, -Vita spericolata- e, alla fine, -Alba chiara-: che emozione».
Una vera scarica di adrenalina, tanto che molti messinesi, finito il concerto, hanno pensato bene di andare a terminare la nottata nei lidi della riviera nord. Meglio di così…
Per i patiti dello -scatto selvaggio-: inviateci le vostre foto del concerto all’indirizzo info@tempostretto.it. Le pubblicheremo nella photogallery.