Partito dei Comunisti Italiani: domenica scorsa il congresso, confermato Antonio Bertuccelli

Partito dei Comunisti Italiani: domenica scorsa il congresso, confermato Antonio Bertuccelli

Partito dei Comunisti Italiani: domenica scorsa il congresso, confermato Antonio Bertuccelli

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martedì 25 Ottobre 2011 - 16:12

Ampia la relazione del segretario provinciale, che ha toccato diversi punti. A fine lavori sono stati eletti i delegati al congresso nazionale: lo stesso Bertuccelli, Francesco Napoli e Renato De Luca

Si è svolto domenica 23 ottobre il 6° congresso provinciale del Partito dei Comunisti Italiani alla presenza dell’on. Federico Martino che lo presiedeva. Numerosi gli ospiti presenti (Cgil, Orsa, Pd, Idv, Prc, Lega autonomie locali, com. pendolari dello stretto) e molto partecipato il dibattito interno che si è concentrato sull’articolata relazione introduttiva del segretario provinciale uscente Antonio Bertuccelli, il quale ha subito evidenziato che dopo oltre 60 anni i partiti della sinistra non sono rappresentati in parlamento ma non per questo sono rassegnati. “Sconfitti si, ma non piegati”, “noi siamo più tenaci del tempo, più forti dei mali. Noi resisteremo” – ha detto citando Umberto Terracini – e “siamo ancora qui mettendoci a disposizione della ricostruzione di un nuovo e più forte partito comunista, a partire dall’unificazione con Rifondazione”.

Ampia l’analisi sulla crisi europea: “Non è una calamità naturale, un fatto meteorologico, ma è il prodotto del sistema capitalistico, quello stesso sistema che ha prodotto l’unione monetaria senza una politica economica integrata e senza una politica fiscale comune. Quello stesso sistema che ha comportato il libero arbitrio fiscale di imprese che hanno scelto di spostarsi in paesi dove il sistema tributario era più conveniente. Nessun risparmiano di critiche alla Banca Centrale Europea che “è governata da banche nazionali, le quali a loro volta sono controllate da privati. Quindi non più una banca Europea, ma una banca PRIVATA Europea. Sono questi signori che impongono le politiche monetarie ed economiche agli Stati. Sono questi signori i veri governatori d’Europa. Ma quando e chi li ha eletti?” domanda Bertuccelli.

Attacco anche alla sinistra che “quando si erano create le condizioni per rivedere e risolvere evidenti conflitti d’interesse, le misure adottate sono state irrisolute e senza effetto”. Anche autocritica nella relazione: “La profonda crisi dei comunisti, dovuta anche, per diverse ragioni, all’impossibilità di una chiara individuazione dei contenuti di una politica a difesa del lavoro in ogni sua forma e delle classi subalterne”. “Consapevoli che chi non vuole un solo partito comunista, in realtà non ne vuole nessuno – incalza -, mettiamo il nostro partito a disposizione del progetto e lanciamo un appello a tutti i comunisti ovunque collocati affinché si avvii seriamente una fase fortemente unitaria e unificante.

E sul Ponte: “Dopo la bocciatura della Commissione Europea che ha tolto dalla lista delle opere prioritarie da finanziare, siamo ancora più fermamente convinti che la dannosa opera serva alla destra e agli interessati che continuano con gli espropri per sostenere che il mancato sviluppo dell’isola è imputabile alla mancata realizzazione del ponte, per mascherare l’incapacità progettuale di tante amministrazioni”. Precisi i dati sull’occupazione a Messina e provincia per i quali “non c’è di che stare tranquilli: la fascia compresa tra i 25 e i 34 anni di coloro che il lavoro neanche lo cercano più raggiunge il 43%. Ci domandiamo cosa e quali saranno le forme di sostentamento che cercheranno”

Bertuccelli propone interventi mirati ad incentivare l’occupazione, politiche “che favoriscano lo sviluppo dei settori industriali come quello della cantieristica, politiche che tendono a salvaguardare e rilanciare la zona falcata (un esempio l’istituzione della soprintendenza del mare)”, oltre la ripresa e il rilancio del settore dei trasporti anche incentivando il collegamento con la stessa zona falcata e quello aeroportuale. Insiste sulla sicurezza sui luoghi di lavoro: “i dati ci dicono che al Sud gli infortuni sono di meno che nel resto d’Italia: La verità è che al sud anche gli infortuni sono in nero”. Non trascura il project financing cimiteri di Messina: “Dichiariamo la volontà di avviare tutte le misure di legge che impediscono la messa in atto del proposito e di promuovere una raccolta firme per dare voce ai cittadini attraverso l’indizione di un referendum come previsto dal Regolamento Comunale. E sul dissesto territoriale e sull’alluvione del 1 ottobre 2009: Ci domandiamo, a distanza di due anni, se sono stati emessi e chi sono stati i destinatari di eventuali avvisi di garanzia.

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