"Da siciliana dico a Salvini: ami il prossimo, la vita non è una battaglia"

“Da siciliana dico a Salvini: ami il prossimo, la vita non è una battaglia”

Autore Esterno

“Da siciliana dico a Salvini: ami il prossimo, la vita non è una battaglia”

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mercoledì 21 Agosto 2019 - 09:52

"Essere italiani non è una garanzia, è un colpo di fortuna. Basta odio, si soffermi a pensare la gente che soffre"

Pubblichiamo la lettera aperta, indirizzata da Martina La Rocca al ministro degli interni Matteo Salvini, leader della Lega.

Ministro degli interni Salvini,

Mi sento in dovere di scriverle questo breve messaggio. Non voglio contestare il suo operato politico, non posseggo i requisiti necessari per poterlo fare. Tuttavia vorrei poterle dedicare qualche parola, cercando di esprimermi nel modo più lucido, razionale e corretto che le mie facoltà permettano. Mi chiamo Martina La Rocca, e come molti altri miei coetanei faccio parte di quella piccola fetta di terra chiamata Sicilia. Non mi sentivo di limitarmi a dirle che abito in Sicilia, poiché io sento di far letteralmente parte di essa.

La Sicilia sulla pelle

Spesso, quando salgo verso il Nord, mi ritrovo a pensare che io la Sicilia la indosso sulla pelle come un cappotto morbido e caldo. La Sicilia è confortante. La Sicilia è incisa nel mio viso e il mare ha i miei occhi. Questa terra, signor Salvini, mi possiede ed io la amo per questo. Oltre ad esser nata siciliana, sono nata donna. E in quanto tale sento la necessità di rivolgerle questa richiesta:

La fortuna di essere italiani

“La prego, con tutta la dolcezza che celo nel mio cuore, torni al punto di partenza, rivaluti ciò che sta facendo. Essere nati italiani non è una garanzia, è solo un colpo di fortuna. Glielo chiedo gentilmente, con educazione e rispetto verso il suo operato, si soffermi, per favore, ad amare il prossimo e non trasformi la vita umana in una battaglia. Si soffermi a pensare che la gente soffre, italiani o meno, che tutti noi uomini, per i motivi più disparati, abbiamo bisogno di aiuto e che soffermarsi a decidere se sia giusto o meno darlo, non è umano.”

Nati per amare

Signor Salvini, io sono nata donna, così come lo è la sua compagna, e così come lo è nata sua madre. Sono donna, e sono nata per amare, e quando vedo il volto di quei bambini che stanno nel centro migranti dietro casa mia, soli, col viso spento e tanti dolori fra le soffici manine, non posso che pensare che forse, che sia viva o morta, una donna come me ha dato alla luce quelle creature, e che come un giorno io farò con mio figlio, le ha amate. Pertanto da questa visione nasce il mio bisogno di porgerle questa preghiera: si soffermi ad amare.

Basta odio

Tutto qui, non è la predica di una credente, né l’accusa di un oppositrice politica. È solo il pensiero d’amore di una ragazza, che coi pochi mezzi a sua disposizione, ha voluto illudersi di mandare un messaggio. Il mondo semina tanto odio ed ho voluto dissociarmi un po’. Spero che questo mio messaggio lo legga, e che magari, la faccia sorridere e pensare. Con affetto, una delle tante ragazze che cammina sul suolo italiano.

Martina La Rocca

4 commenti

  1. C’è chi capisce e chi no
    Rifarsi a valori cristiani è peccato? un disonore? disdicevole?
    non credo
    Gli immigrati siano i benvenuti, come gli ospiti a casa sua, si bussa si chiede permesso si entra ci si comporta educatamente e quando è il caso si va anche via salutando
    Lei farebbe entrare sconosciuti in casa sua sua?
    credo proprio di no
    Perché si vuole lasciare a Salvini questa bandiera?
    Puro suicidio politico
    abbiamo 200 circa ambasciate e consolati nel mondo 10 persone al mese in un anno potremmo accogliere legalmente 24.000 persone che arriverebbero senza morire per strada senza imboscarsi a costo molto inferiore a quanto oggi spendono, e senza rischio di morire in ogni dove
    rimandati da dove sono venuti quando non stanno alle regole di convivenza che tutti rispettiamo.
    Utopia?
    Il premier Conte che ho seguito nel suo intervento
    aveva 15 fogli circa
    due parlavano di lui uno dei 5 stelle e 12 di Salvini
    dettagliatamente lo ha riempendolo di epiteti raccontando mezze verità
    vedi Russia “qualcuno registra una conversazione di tangenti”
    pubblicato in esclusiva da Repubblica ma lei ci crede?
    Babbo, dice un bambino, c’è un asino che vola
    ma cosa dici stupido dice il babbo
    ma è scritto sull’unità!!!
    be tranquillo VOLICCHIA risponde a questo punto il padre
    La conosceva?
    Rifletta

    Conte forse a perso di vista chi è – chi era e chi sarà
    e perché è lì
    poteva essere un uomo di stato una risorsa futura
    oggi è un uomo di parte
    quale parte non si sa
    ma facendo ha disperso in pochi minuti ogni credibilità

    alla luce di quanto lei esprime nel suo articolo

    se pensa che Salvini sia un pericolo
    affrontatelo nel suo campo sulle tasse sugli immigrati
    sull’Europa sulla giustizia
    schierandosi solo contro come tanti e come lei
    espone
    lo fate arrivare al 50% dei consensi degli Italiani
    che sono secondo lei Sudditi? o cittadini?
    liberi di scegliere non imbecilli anche se voteranno Salvini

    Cordialmente
    Gian franco

    tra parentisi non ho mai votato Lega

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    1. bonanno giuseppe 22 Agosto 2019 07:55

      minchia bravo………anche per il tempo…….

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  2. Domenico Musiano 21 Agosto 2019 15:05

    Non l’ho capita questa lettera. Di cosa sta parlando? L’ha scritta a Salvini soltanto oppure in passato l’ha scritta anche agli imbroglioni che si definiscono politici?

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  3. Carissima Martina, condivido in pieno l’amore che hai per la nostra amata Sicilia, ma non posso condividere la richiesta di amare che fai a Salvini. E vero uno deve amare incondizionatamente ma chi riceve questo amore dovrebbe anche rispettarlo ed eventualmente ricambiato con atti di amore, di rispetto e di umiltà cosa che purtroppo non vedo in questi signori che accogliamo anzi da parte loro vedo solo disprezzo verso noi con la scusa sempre del razzismo e come se tutto sia dovuto a loro. Sono vicino ai bambini ma non posso non biasimare le madri o i padri che li usano a rischio di vita per arrivare in quella “terra promessa” che si certo per loro non è l’Italia, perché per loro è solo la tappa per poi cercare di andare in altri paesi europei a loro più graditi. Spero che questo mio dire non venga come sempre capita discorso razzista ma i problemi per noi siciliani sono tantissimi e non possiamo nasconderci dietro un dito. Cordiali saluti

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