Dakar Classic, Antonio Ricciari pronto a rappresentare la Sicilia

Dakar Classic, Antonio Ricciari pronto a rappresentare la Sicilia

Redazione

Dakar Classic, Antonio Ricciari pronto a rappresentare la Sicilia

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domenica 26 Dicembre 2021 - 07:00

Il 27 dicembre Antonio Ricciari partirà per Jeddah, dal 1 gennaio competerà nella Dakar Classic: numero di gara 816 sulla Mitsubyshi Evolution 3.5 con a fianco il navigatore Marco Giannecchini

Manca poco alla partenza di Antonio Ricciari per la Dakar 2022. Il  pilota messinese sarà il primo concorrente siciliano della storia allo start della celebre corsa con validità nel mondiale Fia che gareggerà alla Dakar Classic.

Il 27 dicembre partirà per Jeddah la città dell’Arabia Saudita che accoglierà i partecipanti alla Dakar. La gara inizierà il 1 gennaio da Ha’Il con la prova di Shakedown che determinerà l’ordine di partenza. L’arrivo è previsto per il 14 gennaio a Ryadh.

Oltre 8000 i chilometri da percorrere, con 12 tappe e  4300 km di prove speciali. La più insidiosa si annuncia la “Tappa Marathon” che si svolgerà senza assistenza tecnica per due giorni ma anche le prove di Navigazione con Cap si annunciano molto selettive.

I compagni di viaggio

La sua auto una Mitsubyshi Evolution 3.5 da alcune settimane ha già raggiunto il porto di Jeddah sede delle verifiche sportive e tecniche a cura dell’organizzazione Aso. Il suo numero di gara sarà l’816. Prima della partenza i tecnici della Rteam RalliArt, la prestigiosa scuderia italiana per la quale corre Ricciari, vincitrice di tornei nazionali ed internazionali,  avevano messo a punto la vettura pronta a dare a battaglia in un percorso affascinante e pieno di insidie.

Ad affiancare Ricciari come navigatore sarà Marco Giannecchini, pilota esperto del team e già campione italiano con Renato Rickler team manager del gruppo , al Tout Terrain, ed esperto navigatore di rallye. Nella Dakar Classic Ricciari se la vedrà con 148 agguerriti equipaggi in categoria Classic.

“Mi sento abbastanza pronto, anche se nessuno di noi sa cosa aspettarsi veramente alla Dakar – dichiara Antonio Ricciari -. Della gara sappiamo poco ma ogni giorno che passa l’organizzazione ci sta fornendo delle informazioni che serviranno ad affrontare questa avventura fatta di scenari e terreni incantevoli ma allo stesso tempo irti di imprevisti. La vivrò giorno per giorno tra le dune e le rocce nei deserti dell’Arabia Saudita. Le prove speciali saranno molto selettive nella tappa Marathon e nelle prove di orientering con il solo ausilio del GPS e senza radar, emozioni e difficoltà che solo una gara come la Dakar può dare e che appunto la contraddistingue da tutte le altre al mondo; affronteremo questa sfida con tutta l’impegno che è richiesto sia fisico che di concentrazione , da qui in avanti non ci è concesso mollare la presa, daremo il massimo fino in fondo e come ogni tanto mi concedo di dire:  se non sei qui con la soluzione fai parte del problema”.

La preparazione di Ricciari

In questi mesi il concorrente siciliano si è preparato scrupolosamente con  allenamenti specifici e seguendo un regime alimentare controllato per essere pronto ad affrontare “i digiuni” della Dakar dove sarà possibile alimentarsi soprattutto con barrette proteiche, bevande ipocaloriche ricche di vitamine e sali minerali.

Lo scorso ottobre alla Baja Troia Turkey, terza tappa della East European Tout Terrain Series svoltasi a Çanakkale località a 400 km da Instambul in Turchia Antonio Ricciari si è piazzato 11° nella classifica assoluta e secondo nella classe T1. Non si è potuto svolgere invece a causa del Covid un pre-test ad Errachidia in  Marocco dove erano previste prove fra le  dune dei deserti.

“Tutto questo però ormai conta poco, cuore e testa sono già proiettati alla gara – ha concluso Antonio Ricciari – i dubbi ed i problemi in questo periodo storico non sono mancati, ma la mia famiglia mi sta sostenendo e sono molto felice anche del calore dimostratomi in questi mesi dalla mia città, dagli amici, dalla stampa e dai siciliani per questa che spero sia una splendida avventura da vivere e per raccontare al mio ritorno la miaDakar. Non vedo l’ora di  capire anche io quello che i miei colleghi  che hanno già partecipato  mi hanno sempre detto, e cioè: dopo la Dakar la tua idea sulle corse non sarà più la stessa”.

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