Il progetto “Pago chi non paga ”ha ottenuto 96/100. Il bene verrà formalmente concesso con proposta di delibera che l’assessore al patrimonio Mondello presenterà nei prossimi giorni alla Giunta
Il bene immobile di via Roosevelt confiscato alla mafia va all’associazione “Addiopizzo”. La commissione di gara incaricata della valutazione delle istanze per ottenere in concessione a titolo gratuito l’immobile sito in via Roosevelt n. 6, presieduta dal segretario generale, Santi Alligo e composta, come da regolamento, dal dirigente del dipartimento patrimonio e demanio, Antonella Cutroneo, dal dirigente del dipartimento servizi sociali, Salvatore De Francesco, e dal responsabile dell’ufficio direzione tecnica dei Beni confiscati alla Mafia, Santi Denaro, ha concluso i lavori e formulato la graduatoria di merito.
Il progetto “Pago chi non paga” presentato dall’Associazione “Addiopizzo” ha ottenuto il punteggio di 96/100. Al bando per la concessione hanno partecipato diverse associazioni, proponendo attività volte allo sviluppo della cultura della legalità con ipotesi progettuali tese al miglioramento del bene e rispondenti all’interesse pubblico ed alle finalità della normativa in materia. Il bene verrà formalmente concesso con proposta di delibera che l’assessore al patrimonio presenterà nei prossimi giorni alla Giunta, in esecuzione della quale il dirigente del patrimonio e demanio provvederà al rilascio della Concessione, prevedendo le finalità, la durata, le modalità d’uso del bene, le cause di risoluzione del rapporto, i sistemi di controllo e vigilanza sulla sua utilizzazione, etc, secondo il vigente regolamento dei Beni confiscati alla mafia.
Come si ricorderà l’assessore, Franco Mondello, con delega ai beni confiscati alla mafia, il 9 maggio 2011, aveva preso in consegna l’immobile, sito in via Roosevelt n. 6, confiscato e trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Messina il 19 aprile 2011 con decreto dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, dando apposito indirizzo al Dirigente del Dipartimento Patrimonio, per l’avvio della procedura di evidenza pubblica perchè l’immobile fosse assegnato in concessione ad associazioni per attività finalizzate alla “cultura della legalità e dei principi della Costituzione, in opposizione al fenomeno delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, al racket, al pizzo ed alle estorsioni”. L’assessore Mondello ha evidenziato che “l’impegno diretto contro la diffusione dei fenomeni estorsivi, assunto dall’Amministrazione Comunale di Messina, si avvale della diretta collaborazione di associazioni e professionisti, che accompagnano gli imprenditori nel difficile percorso di denuncia e di riscatto da tali eventi.”
IL PROGETTO VINCITORE
L’Associazione “Addiopizzo” intende perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale ed in particolare: promozione della cultura della legalità, della solidarietà; promozione ed elaborazione di strategie di lotta non violenta contro il dominio mafioso del territorio e di resistenza alle infiltrazioni di tipo mafioso; progettazione e sostegno di iniziative, attività ed interventi che sono finalizzati a promuovere la nascita di un movimento antimafia ed anti-raket tra i cittadini e gli operatori economici sul territorio siciliano. L’associazione, inoltre, si propone di organizzare iniziative culturali, di approfondimento e di informazione sul fenomeno mafioso e sulle strategie di risposta ad esso; diffondere ed organizzare un movimento di consumo critico anti-raket tra i cittadini della città e della provincia di Messina, attraverso l’iniziativa “Contro il pizzo, cambia i consumi” ed altre da idearsi; realizzare campagne su questionari rilevanti per il perseguimento delle finalità associative; organizzare e promuovere attività di turismo sociale e responsabile finalizzate alla promozione della cultura della legalità e alla valorizzazione della terra di Sicilia; pubblicare materiali relativi alle iniziative nonché produrre e diffondere ogni altro testo o documento audiovisivo attinente alle finalità dell’organizzazione stessa; svolgere, in via accessoria e strumentale al perseguimento dei fini istituzionali, attività di commercializzazione; aderire ad iniziative e realtà associative che perseguono medesimi obiettivi; costituirsi come parte civile nei processi penali che riguardano il reato dell’organizzazione criminale di stampo mafioso e/o dell’estorsione; gestire beni confiscati alla mafia come strumento ed opportunità per il perseguimento delle finalità associative; sostenere persone svantaggiate in ragione di condizioni economiche, sociali o familiari contro il rischio di violenze, infiltrazioni o pressioni malavitose.
96/100….. si dovrebbe prima capire che attività fanno in città questi tizi….
A Palermo hanno incisi davvero nell’economia cittadina e nella lotta alla mafia. Qui in città non ho notizia di nessuna campagna di consumo critico, ne di attività di sensibilizzazione.
Non capisco perchè,in tempi di crisi,questi beni debbano andare in concessione ad associazioni e non essere venduti,come altri beni demaniali,per averne un ricavo a vantaggio della collettività.La mafia non si combatte solo con attività culturali e di propaganda,ma soprattutto liberando quanta più gente è possibile dalla miseria,che spesso porta a delinquere