Non è la prima volta che, a Messina, viene presa una decisione del genere. Due anni fa, era stato l’allora Questore Carmelo Gugliotta ad adottare lo stesso provvedimento per i funerali di Giovanni Perdichizzi.
Nessun corteo, nessuna spettacolarizzazione, nessun clamore e applauso per i funerali del boss mafioso Filippo Barresi, morto sabato pomeriggio nella sua abitazione di Barcellona dopo una lunga malattia. E’ questo quello che ha stabilito il Questore Giuseppe Cucchiara che, dopo aver ricevuto la notizia, ha deciso di annullare, con un provvedimento, il rito pubblico ed in forma solenne che i familiari di Barresi avevano già fissato per domani, lunedì, alle 15.30 nella Chiesa di San Rocco, a Calderà.
Filippo Barresi, “discendente” del boss Giuseppe Gullotti, uno dei cinque che dopo il suo arresto e la sua condanna fu chiamato a reggere la cupola di Cosa Nostra del Longano, è già stato tumulato questa mattina, all’alba. La sua salma è stata trasportata al cimitero di Barcellona, seguita da un piccolo e silenzioso corteo privato “circondato” dai poliziotti del Commissariato locale.
Da semplice operaio di un’impresa edile di Terme Vigliatore, Filippo Barresi era riuscito in pochissimi anni a scalare tutti i vertici della mafia barcellonese. Nel 2003 fu arrestato nell’operazione antimafia Icaro, trascorse un anno in carcere ma poi ne uscì pulito con un’assoluzione. Si rese allora latitante nell’operazione Mare Nostrum, mentre all’interno della famiglia mafiosa diventava sempre più potente, così come nell’ambito imprenditoriale, del cemento e del movimento terra. Il 24 giugno del 2011, quando scattò il blitz di Gotha 3, quel boss ormai divenuto uno dei “capi” venne raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di associazione mafiosa. E’ allora che iniziò una lunga latitanza, durata circa un anno, fino al 29 gennaio del 2013 quando Barresi venne scovato e catturato in un’abitazione della riviera di Ponente, a Milazzo.
Iniziò a scontare la sua condanna in carcere finché, per la malattia, venne messo ai domiciliari col braccialetto elettronico. E’ lì che, sabato pomeriggio, il suo cuore ha smesso di battere. La famiglia aveva già programmato i funerali solenni per domani, ma il provvedimento del Questore ha annullato tutto. E non è la prima volta che, a Messina, viene presa una decisione del genere. Due anni fa, il 4 gennaio 2013, era stato l’allora Questore Carmelo Gugliotta ad adottare lo stesso provvedimento per i funerali di Giovanni Perdichizzi, il 41enne ucciso la notte di Capodanno nel bar Jolly del quartiere di Sant’Antonio, a Barcellona. (Veronica Crocitti)