Al Retronouveau di Messina la rassegna “Improptu"
Messina quale pregevole riferimento per il Teatro Contemporaneo? Parrebbe proprio di sì, attesa la copiosa offerta di valore che, negli ultimi mesi ancor più, si è riversata in città, complici finalmente adeguati finanziamenti pubblici e la persistente buona volontà e innegabile professionalità di Associazioni, Compagnie e Artisti Messinesi.
Anche le giornate strettamente pre-natalizie hanno potuto fruire dell’allestimento di ulteriori performance di altissimo livello, id est quelle concepite dai grandi Scimone e Sframeli, illustri concittadini, con la direzione artistica del valente Roberto Born Bonaventura, per la breve e intensa Rassegna “Improptu Progetto Quartieri in scena” articolata in quattro appuntamenti serrati, dal 19 al 22 dicembre negli spazi accoglienti del nostro Retronouveau.
Ho avuto l’opportunità e il piacere di seguire la prima rappresentazione, davvero composita e incredibile, con commistione di realtà virtuale, Teatro documentaristico e musica live…Performance e Cinema, sonorità orientali e istallazioni sonore.
Turi Zinna, coautore dello script con Lina Prosa e Tino Caspanello, è stato anche referente del progetto drammaturgico e ha diretto la rappresentazione.
Il pubblico, indossato l’”oculus”, ha avuto la percezione di essere dentro l’ambientazione attraverso mezzi tecnologici, profumi e paesaggi sonori immersivi.
L’intento è stato quello di indagare il legame denso e complesso fra memoria, mondo sensoriale attraverso il quale percepiamo la realtà stessa, innegabili manipolazioni e coscienza…Nella specie, lo sguardo del femminile sull’universo è apparso oltremodo distante e antitetico se confrontato con una concezione di patriarcale autocrazia, pur se ammantata della più sofisticata tecnologia.
Lo spazio è stato centrale e essenziale alla drammaturgia, e quindici spettatori per volta, muniti di visori di realtà virtuale, seduti in semi cerchio, hanno interagito con gli accadimenti e i paesaggi della complessa piece.
Il cinema immersivo tridimensionale, in sposalizio con la drammaturgia teatrale, ha generato musica elettronica, arti visive digitali e tecnica teatrale, e reso labili i confini fra mondo virtuale e performance.
Gli interpreti in video, dei quali deve lodarsi la magistrale resa, alias Barbara Giordano nei panni di Maria, Marcello Montalto in quelli di Giuseppe, Chiaraluce Fiorito e Giovanni Arezzo nelle sembianze degli Arcangeli, Nero e Bianco, e Valentina Ferrante nel ruolo di Elisabetta, così come gli attori in scena, gli stessi Valentina Ferrante e l’Artista Turi Zinna, sono stati sapientemente diretti dallo stesso Zinna, al quale è da riferire altresì la post produzione.
Da apprezzare altresì la partecipazione di numerosi piccoli attori.
Ad Antonio Parrinello si è attestata la direzione della fotografia, a Giancarlo Trimarchi le musiche originali e l’ingegneria del suono, mentre le luci sono state curate da Gaetano La Mela, l’allestimento scenico da Elio di Franco, e i costumi da Vincenzo La Mendola.
La narrazione è ictu oculi lontana dal Vangelo di Matteo, contenendo in sé una germinazione rivoluzionaria…..Maria stessa si fa portatrice dell’Annunciazione, ad un Angelo, che più non crede, della propria Immacolata Concezione, mentre il falegname Giuseppe, pavidamente incredulo rispetto a tale rivelazione, anela il divorzio, un tempio vuole annientare gli occhi che non accettano di essere programmati…e Maria è destinata a generare uno sguardo che libererà il Mondo, ma tale salvezza necessita a sua volta di essere salvata.
La fuga in Egitto si compirà, in evidente omaggio al celebre dipinto di Tiepolo, attraverso una barca, condotta da Angeli.
La Compagnia catanese “Retablo” si è accostata all’utilizzo della c.d. realtà aumentata in questo progetto sperimentale, una produzione Retablo Dreamaturgy Zone.
In conclusione, reca in sé validissimi spunti che meritano approfondimento, questo pregevole studio interattivo fra arti performative, suoni e tecnologia ultra moderna, che ha spiazzato, avvinto e convinto i fortunati fruitori, rappresentando di certo una illuminata anticipazione nella concezione degli spettacoli del prossimo futuro.
Un sincero plauso.