Il personale dell'Ufficio Immigrazione della Polizia, invece, hanno provveduto alle prime foto-segnalazioni, mentre già si avviano le indagini per capire se, tra gli sbarcati, vi siano anche gli scafisti.
Era più che prevedibile che, con l'inizio della bella stagione, sarebbero riprese con vigore anche le rotte dei migranti dalla Libia alle coste della Sicilia. Questa mattina, ad arrivare al Molo Marconi di Messina, sono stati 237, tra cui anche 40 donne e 59 bambini, quasi tutti provenienti dall'Africa Subsahariana.
I migranti, giunti poco prima delle 12, erano stati salvati negli scorsi giorni dal Pattugliatore Monte Cimone della Guardia di Finanza, nel bel mezzo del Canale di sicilia, e poi dirottati verso il porto messinese, pronti ad essere accolti dall'ormai rodatissima macchina coordinata dalla Prefettura.
Il personale del Ministero della Salute, l'Asp, la Croce Rossa e le tantissime associazioni di volontariato avevano iniziato ad allestito i consueti gazebo fin dalla prima mattinata. Sono stati loro ad approntare, come di routine, le prime visite ed i primi screening sanitari. Anche le sette donne incinta sono state prontamente soccorse e portate nei vari Pronto Soccorso cittadini. Condizioni "particolari" anche per altre giovani migranti che presentavano delle brutte ustioni nella parte bassa della schiena, probabilmente dovute al contatto con idrocarburi o con i gommoni incandescenti.
Il personale dell'Ufficio Immigrazione della Polizia ha poi provveduto alle foto-segnalazioni, mentre già venivano avviate le indagini per capire se, tra gli sbarcati, vi fossero anche gli scafisti. Una volta finite le normali procedure, i migranti sono stati fatti salire sui pullman e portati nei vari centri di prima accoglienza. Per i minori stranieri non accompagnati, per cui è presente anche una delegazione dei Servizi Sociali, si sta invece provvedendo ad utilizzare i locali dell'hotel Liberty. (Veronica Crocitti)