I carabinieri del Ros, in questo caso, indagano sui presunti falsi operati dal giudice Valea
Il Tribunale di Catanzaro, continua ad esser attenzionato dalla Procura di Salerno che prosegue ad indagare. Indagini che si sono ormai diramate e che sono scaturite dopo l’arresto del giudice Marco Petrini I carabinieri del Ros del capoluogo di Regione, hanno eseguito nuove perquisizioni negli uffici del Tribunale, collegate sulla Corte d’Appello. Questa mattina i militari hanno visionato una serie di documenti in merito alla posizione del magistrato, Giuseppe Valea, dove proprio nei giorni scorsi su sua stessa richiesta è stato ratificato il trasferimento al Tribunale di Milano dal Consiglio superiore della magistratura. Nei suoi confronti è stata disposta l’interdizione per un anno dalle funzioni sulla base di un’accusa di falso ideologico.
In questo caso i Ros indagano sui presunti falsi operati dal giudice (Valea), il quale si sarebbe “autoassegnato” alcuni fascicoli ed aveva deciso e depositato le decisioni senza minimamente condividere il lavoro con i colleghi del collegio del Riesame. Le ipotesi di reato però sarebbero ben più gravi come riporta Repubblica Napoli perché “questi comportamenti nasconderebbero una serie di contatti e relazioni più pericolose. L’obiettivo sarebbe stato quello di aggiustare processi ed elargire favori, all’interno di un vero e proprio “sistema” degli incarichi e delle sentenze. Lo stesso sistema già tratteggiato dall’inchiesta dei pm di Salerno che ha portato prima all’arresto e poi alla condanna in primo grado a 4 anni e 4 mesi del giudice Marco Petrini.
Una delle vicende investigate – sempre secondo Repubblica – sarebbe quella del sequestro dei beni dell’imprenditore Antonio Saraco. Una caso che collegherebbe le contestazioni al presidente del Tribunale del Riesame oggi interdetto, Valea, con quelle che hanno portato al processo a Petrini. Quest’ultimo, infatti, era stato presidente di sezione della Corte di Appello che nel 2018 aveva restituito a Saraco il suo patrimonio. Successivamente, il Riesame guidato da Valea ha rimesso i sigilli a quel tesoro, ma il presidente ha impiegato ben 2 anni e 8 mesi a decidere, depositando dopo che era esploso lo scandalo del blitz Genesi sui favori dei giudici agli indagati.