Sono iniziate oggi alle 12 le attività di svuotamento della condotta per poter effettuare gli ultimi lavori necessari al ripristino del tratto danneggiato dalla frana del 2015 a Calatabiano. Erogazione ridotta o sospesa. Il Comune attiva il Coc.
Sono scattate alle 12 di oggi le 48 ore di sofferenza che i messinesi dovranno sopportare sul fronte idrico. Sono infatti iniziate alle 12 le attività di svuotamento della condotta del Fiumefreddo per ultimare i lavori sulla collina di Calatabiano, proprio lì dove una frana nell’ottobre del 2015 lascio Messina senza acqua per 20 giorni. Gli interventi di saldatura si concluderanno, al più tardi, entro le ore 12 di mercoledì 06 settembre salvo condizioni meteorologiche avverse, l’Amam però punta ad accorciare i tempi. L’erogazione ovviamente subirà delle riduzioni.
Nei giorni di fermo l’erogazione sarà così articolata: nella giornata di martedì 05 settembre l’AMAM effettuerà un’apertura della distribuzione, dalle ore 05:00 alle ore 08:00, nelle sole zone comprese tra Giampilieri e Viale Giostra (lato sud); mercoledì 06 settembre sarà effettuata, invece, un’apertura della distribuzione, dalle ore 05:00 alle ore 08:00, nelle sole zone comprese tra Viale Giostra (lato nord) e Torre Faro; le zone non comprese tra Giampilieri e Torre Faro non risentiranno del fermo della distribuzione.
Al termine dei lavori di saldatura verranno riattivati i flussi della ripristinata condotta del Fiumefreddo per il progressivo riempimento dei serbatoi cittadini che andranno in erogazione alle ore 04:00 di giovedì 07 settembre per ritornare a regime, al più tardi, entro la mattina di sabato 09 settembre.
L’Amam raccomanda ai cittadini di evitare gli sprechi in queste 48 ore.
Intanto l’assessore alla Protezione Civile, Sebastiano Pino, ha predisposto tutte le procedure necessarie per avviare da domani, martedì 5, fino a cessate esigenze, il C.O.C. (Centro Operativo Comunale di Protezione Civile) al fine di affrontare eventuali criticità derivanti dalla riduzione della distribuzione idrica.
“Le misure messe in campo dall’Amam, sul piano organizzativo per ridurre al minimo il tempo dei lavori necessari, l’aumentato apporto dell’approvvigionamento alternativo dell’acquedotto dell’Alcantara e il piano di distribuzione razionata dovrebbero concorrere a ridurre al minimo i disagi per la popolazione. Si è deciso, tuttavia, di attivare comunque il C.O.C. per gestire al meglio eventuali richieste di approvvigionamento straordinario, a mezzo autobotti, di strutture sanitarie, uffici e di coordinare eventuali necessità di assistenza alle fasce deboli della popolazione che saranno effettuate attraverso la funzione del dipartimento Politiche Sociali presente al C.O.C., con il prezioso supporto delle associazioni di volontariato della protezione civile”.
Ridicoli… come sempre! E siamo nel 2017 d.C.!!!
Sono contento che 4 gatti (randagi) dell’AMAM abbiano letto il mio commento… Come si fa a difendere l’attuale gestione dell’ente? Mistero che forse il Dalai Lama potrà svelare!!!