La sentenza del Tribunale del Lavoro di Messina prevede il risarcimento. Il danno subìto dall'azienda ammonta a più di 4mila euro. Il presidente Campagna: "Atto dovuto"
MESSINA – Una manovra senza la “dovuta” diligenza è costata a un dipendente dell’Atm la condanna al risarcimento dei danni procurati a un autobus aziendale. Il Tribunale del Lavoro di Messina (giudice Laura Romeo), con sentenza dello scorso 8 marzo, ha accolto la domanda dell’Azienda. Secondo la tesi prospettata dalla società ricorrente, il danno subito ammonta complessivamente a 4mila e 185 euro e “doveva essere posto a carico dell’operatore di esercizio in ragione della violazione da parte di quest’ultimo degli obblighi nell’adempimento della sua prestazione contrattuale da lavoro dipendente”.
“Un atto dovuto”
Il presidente di Atm, Giuseppe Campagna parla di “un atto dovuto atteso che è compito della Società mantenere integro il patrimonio aziendale e a fronte del danneggiamento subito, non si può che agire in questo modo, anche per evitare il danno erariale. Ricordiamo infatti che quanto in possesso di Atm è principalmente un bene pubblico e a disposizione dell’intera cittadinanza. La società ha già dato ampia disponibilità ai sindacati per sottoscrivere un accordo che incentivi l’uso di polizze assicurative che consentano di far pagare solo in minima parte il danno ai lavoratori”. Il Tribunale del Lavoro ha dato ragione all’Azienda ritenendo fondata la richiesta risarcitoria relativa non solo al rimborso delle spese sostenute per i ricambi e per la manodopera ma anche al danno da fermo. Il dipendente è stato anche condannato al rimborso sia delle spese e degli onorari di assistenza legale stragiudiziale che delle spese di giudizio.
Sottolinea l’azienda partecipata: “Il Tribunale del lavoro di Messina, quindi, riafferma un principio pacifico che se un lavoratore per colpa, imperizia o mancanza di diligenza, arreca un danno ad un bene aziendale, ne è responsabile e dovrà risarcire il proprio datore di lavoro. Viene, pertanto, riaffermata la piena legittimità dell’operato di Atm SpA che, pur subendo fortissimi attacchi da parte dei sindacati sul punto, ha invertito la rotta rispetto al passato in cui nessuno era mai ritenuto responsabile dei danni arrecati al patrimonio aziendale”.
“Valutiamo forme d’assicurazione con lavoratori e rappresentanze sindacali”
E ancora: “Al contempo, Atm SpA, nell’assoluta consapevolezza del fatto che chi guida un bus nel traffico cittadino è esponenzialmente sottoposto al rischio di incidenti, rimane fermamente convinta della necessità di individuare un percorso condiviso con i lavoratori e le rappresentanze sindacali che, eventualmente facendo ricorso a forme di assicurazione, possa andare incontro all’esigenza dei lavoratori di limitare il più possibile il rischio risarcitorio”.

Deve tutelare il danno erariale e guarda caso lo tutela sanzionando l’autista. E lei Presidente, chi la sanziona, con i tram che si guastano continuamente? Invece della macchina aziendale, di svariati milioni, usi il bus, vista l’efficienza che decanta, così lo promuove ed è più consono a lei che ha così tanto a cuore il patrimonio dell’azienda. Non si può sentire quando rilascia dichiarazioni del genere ben sapendo come “spreme” gli autisti. Non può passare il suo messaggio perché il tribunale evidentemente ha emesso questa sentenza in base allo statuto dell’azienda fatto firmare dai lavoratori. Se l’azienda ha fatto causa all’autista è perché era sicura di vincere proprio in base alle regole contrattuali da rispettare. L’autista per contratto ha degli obblighi da rispettare e se causa danni è oggetto quindi di provvedimenti disciplinari e sanzioni. Se si tratta di una manovra errata o per cause non dipendenti dallo stesso, non ha importanza perché paga ugualmente. Gli autisti, se andate soprattutto a Villa Dante, avrete modo di vedere che fanno foto ai bus sia quando li prendono in consegna che quando li rientrano. E lo fanno per non vedersi lo stipendio dimezzato da danni di cui spesso non hanno colpa. A che livello si è arrivati con questa azienda che predica bene ma razzola male .
Finalmente una sentenza giusta, chi sbaglia deve pagare, specialmente se sbaglia con dolo, questa linea in Atm si doveva adottare già da tanto tempo come in tutte le aziende private.
Avvocato,quindi se lei sbaglia la difesa paga lei le spese processuali del suo assistito?????Cerchiamo di essere obiettivi…..la città è una giungla e se un autista causa un incidente l’assicurazione paga nella stragrande maggioranza dei casi ….ora io non so la situazione economica di questo autista, ma a prescindere quasi cinque mila euro di danno più l’aggravante delle spese processuali è una stangata per un padre di famiglia….. è inammissibile che l’azienda si avvalga dello stipendio del proprio dipendente per danni al mezzo quando gli stessi dovrebbero avvalersi sull’azienda per i danni che subiscono dalla loro gestione . Ritmi di lavoro serrati e non parliamo della geniale idea dei bagni chimici a volte posti in delle aree dove se entri ti prendi il tifo e non quello sportivo… Ma per favore, se non sapete non fate i moralisti della giustizia “farlocca”!
Aggiungo…. deposito ATM….gli autobus vengono portati e messi vicini uno dietro l’altro….per colpa degli “scavi archeologici” all’interno, la zona è alquanto ristretta per fare manovre adeguate…..chi è il primo ad uscire si salva …..gli altri necessariamente si urtano l’un con l’altro con gli specchietti proprio per l’impossibilità di spazio che non dipende da errori di manovra dell’autista…..e paga il danno comunque l’ autista…..se questo è giusto per lei e l’azienda, per me è semplicementE vergognoso! E ne avrei da dire!