Ancora storie di corsisti che hanno pagato per un sistema malato. Per questi giovani oltre al danno la beffa. In questi due casi i corsisti dopo aver frequentato i corsi e sostenuto gli esami non hanno avuto nè rimborsi nè certificazione. Insomma si sono ritrovati con un pugno di mosche in mano.
Quello dei corsisti rimasti intrappolati in un vicolo cieco e “traditi” nelle speranze è ormai un piccolo esercito che continua a scriverci. Questa mattina sono due le lettere, una di Leonardo e una di Lia. Storie simili a quelle di altre decine di ragazzi e meno “ragazzi” che hanno creduto in un piccolo sogno e sono rimasti invece con un pugno di mosche in mano, ma soprattutto sono rimasti soli, perché nessuno riesce a dar loro risposte e nessuno ha voglia di dare una mano. Toccare l’argomento formazione è per molti politici oggi un terreno minato, sono diventati tutti appestati, soprattutto le “vittime” di un sistema divenuto malato, i corsisti.
Noi continuiamo a fare appello a quanti hanno la possibilità concreta di aiutarli, per ruolo e competenza, sperando che arrivi una lettera o una risposta.
“Scrivo la presente per dire anche la mia sui famosi corsi professionali, come ha già anticipato qualche altro ragazzo/a. Mi chiamo Leonardo, ho 26 anni e ho frequentato ben 2 corsi presso l'Ente Iraps di Messina. Il primo dal titolo " Installatore impianti fotovoltaici" e il secondo " Operatore Turistico". Entrambi i corsi frequentati, e sostenuto esami di entrambi con conseguente superamento degli stessi. Ma per me come per i miei stessi colleghi di corso, oltre al danno anche la beffa. Perchè non abbiamo ricevuto nessun indennizzo com'era previsto, circa 4€ giornalieri e di questi giorni per un ragazzo come me che ha oltretutto frequentato per 2 anni due corsi differenti sarebbero stati comodi questi soldi che ci spettavano. Ma, appunto, oltre al danno dei soldi ( anche se lo immaginavamo che non avremmo visto neanche 1 cent), la beffa perchè nonostante abbiamo superato gli esami, non ci è stato rilasciato nessun attestato, ne tantomeno nessuna qualifica professionale. Quindi 2 anni "persi" come diremmo qui. Perché in quei due anni ci siamo soffermati su questi corsi che ci avrebbero "dato" delle qualifiche professionali buone, specie il primo corso dato che tanto si parlava di "energia fotovoltaica nelle case di tutti noi". Adesso sono più di 2 anni che abbiamo superato gli esami, e quindi capirete che la rabbia da parte di tutti noi è molta.
Come dovremmo comportarci noi "allievi" dei corsi ?”
Per moltissimi il copione è lo stesso, il danno e la beffa, niente soldi, in molti casi niente esami oppure, se fai gli esami non ti diamo l’attestato quindi è come se tu avessi buttato dalla finestra un anno, due anni di corso, di impegno, di sogni.
Stessa cosa è successa a Lia: “Ho seguito un corso di addetto Receptionist presso l'iraps/issvir di Messina durante l'anno 2011/2012. Dopo qualche tempo sono stata avvertita con pochissimi giorni d'anticipo che ci sarebbero stati gli esami e con i colleghi li abbiamo sostenuti e superati, ma ahimè non ci è stata data nessuna certificazione, quindi è come se non avessimo fatto nulla,o meglio, abbiamo perso un anno dietro ad un corso fantasma. Non parliamo poi dei rimborsi spese, con tanto di consegna di biglietti dell'autobus. Al centro per l'impiego mi dicono che non è una cosa di loro competenza, anche se il giorno dell'esame una loro dipendente era presente. E' incredibile come sia stato svilito il progetto della formazione professionale, che se ben fatto potrebbe davvero costituire una risorsa per la nostra terra. Credo che, proprio come avete suggerito voi, mi rivolgerò alla Guardia di Finanza e alla Regione, anche se quest'ultima fino ad ora è sempre stata occupata o troppo lontana dalla postazione telefonica. Sarei felice di leggere di qualcuno che è riuscito nell'impresa di vedersi certificata e rimborsata la sua esperienza formativa.
cordiali saluti”.
Anche noi saremmo felici di poter leggere la testimonianza di qualcuno che, nonostante l’accaduto, sia riuscito nell’impresa, in questi ultimi due anni, di vedersi rimborsati le indennità o avere giustizia a seconda dei casi (chi non ha fatto esami sia riuscito come Annalisa Totò a farli e chi non ha avuto la certificazione l’abbia ottenuta). Quel che fa più rabbia di ogni altra cosa è leggere l’età di questi corsisti. Sono tutti giovani e il loro primo “ingresso” nel nostro mondo, il benvenuto tra noi che Messina gli ha dato è questo: il danno e la beffa. Ci sarebbe da provare vergogna ma è un sentimento che dalle nostre parti nessuno prova più.
Rinnoviamo l’appello a quanti, deputati e avvocati compresi, funzionari o altro, vogliano prendersi carico di queste istanze. E rinnoviamo l’appello anche a quanti vogliono raccontarci le loro storie a scrivere a info@tempostretto.it.
Rosaria Brancato
E se…….. nel procedimento instauratosi contro le speculazioni riguardanti i corsi di formazione,i fossero proprio i corsisti a costituirsi parte civile, per la questione legata alla duplice beffa?
E se…….. nel procedimento instauratosi contro le speculazioni riguardanti i corsi di formazione,i fossero proprio i corsisti a costituirsi parte civile, per la questione legata alla duplice beffa?