Il deputato Francesco D'Uva riprende quanto denunciato nelle scorse settimane dal Comitato Pendolari Siciliani e interroga il Ministero ai Trasporti. Valentina Zafarana punta invece i riflettori sul contratto di servizio con Ferrovie dello Stato e chiede all'assessore Pizzo un confronto in commissione trasporti all'Ars.
“Tra le tante spiegazioni che Trenitalia deve dare ai cittadini siciliani e calabresi, si aggiunga anche questa: perché i pendolari tra le due coste sono costretti a pagare due volte l’attraversamento dello Stretto? Perché il prezzo del biglietto ferroviario, pur comprendendo i chilometri effettivi che distanziano le due sponde, non garantisce il servizio di traghettamento, costringendo i pendolari a pagarlo a parte?”.
E’ indirizzata direttamente al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti l’interrogazione sollevata dal PortaVoce del M5S alla Camera, Francesco D’Uva.
La questione riguarda, nello specifico, un’anomalia di prezzi e tariffe a cui devono sottostare tutti i pendolari che, regolarmente, usufruiscono del servizio ferroviario per attraversare lo Stretto di Messina.
A sollevare il problema, lo scorso maggio, era stato il Comitato Pendolari Siciliani: un cittadino che acquista un biglietto ferroviario tra Rometta Marea (Me) e Scilla (RC) vedrà comparire una tariffa calibrata sui 39 chilometri di distanza effettiva tra i due comuni (che, di fatto, comprendono anche quelli dell’attraversamento in mare). In realtà, però, lo stesso cittadino non potrà beneficiare dei servizi di traghettamento poiché il biglietto risulta “non comprensivo” di tale servizio. Motivo per cui sarà costretto a comprare un altro biglietto.
“E’ paradossale – ha dichiarato D’Uva – che la tanto declamata continuità territoriale tra le due sponde dello Stretto si riduca a questo: costi su costi. Non solo le scelte illogiche di Trenitalia continuano a penalizzare il Sud ma, oltre il danno, ecco una nuova beffa. La soluzione è una, e mi sono rivolto direttamente al Ministro perché agisca al più presto: rivalutare i chilometraggi, assicurando all’interno del titolo di viaggio anche il servizio di traghettamento senza costi aggiuntivi”.
Dure anche le parole del PortaVoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera, Alessio Villarosa, che si domanda “perché i nostri pendolari, ma in generale i nostri concittadini, debbano essere sempre trattati come cittadini di serie B. Non solo penalizzati da un servizio ferroviario fatiscente che negli anni non è stato considerato da nessuno ma devono anche subire un ulteriore pedaggio, dopo aver comprato un biglietto per l'intera tratta, per passare da una sponda all'altra dell'Italia”.
Anche la deputata regionale Valentina Zafarana ha preso posizione affermando che “il governo regionale persevera nell’obbedienza alle condizioni di Trenitalia e RFI sul nostro territorio. Per meglio entrare nel merito della prossima firma del contratto di servizio tra regione e Trenitalia abbiamo chiesto all’assessore Pizzo di riferire in aula, nonché di discutere in Commissione Trasporti gli allegati che daranno un volto al futuro asset dei prossimi 12 anni. Chiediamo trasparenza su come avverrà il servizio di trasporto e vogliamo capire quanto verrà potenziato. Altrimenti sarà inutile parlare di una Sicilia accessibile e turistica”.
“Sicilia accessibile e turistica”? Un sogno irrealizzabile senza il ponte. Lo capirebbe anche un bambino di 5 anni….solo perché innocente e non avvelenato da un pregiudizio (tabù) ideologico irrazionale ed antistorico.
“Sicilia accessibile e turistica”? Un sogno irrealizzabile senza il ponte. Lo capirebbe anche un bambino di 5 anni….solo perché innocente e non avvelenato da un pregiudizio (tabù) ideologico irrazionale ed antistorico.