Sul caso accendono i riflettori i consiglieri comunali Lo Presti e Sturniolo, che hanno scritto una interrogazione indirizzata al sindaco Accorinti, al Collegio dei revisori dei conti e finita anche sul tavolo della Corte dei Conti
C’è un nuovo debito fuori bilancio sulle spalle del Comune di Messina che ha indotto i consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo (nella foto in basso) ad indagare , al fine di verificare se vi sia stato danno erariale per l’ente.
Era il 20 dicembre 2011 e l’allora giunta Buzzanca approvava la presa d’atto dell’accordo di programma tra i Comune di Messina e l’Università di Messina firmato meno di un mese prima, esattamente il 29 novembre, con proposta istruita dal capo di gabinetto del tempo Antonio Ruggeri e sprovvista della regolarità contabile e tecnica . Oggetto dell’accordo siglato dalle due Istituzioni cittadine gli interventi di ristrutturazione ed adeguamento per ottenere l’agibilità del Campo di Atletica Cappuccini, in vista dello svolgimento dei Campionati Nazionali Universitari del 2012. Costo complessivo dei lavori: 900mila euro, che l’allora rettore, Franco Tomasello, e l’allora sindaco Giuseppe Buzzanca (nella foto il giorno del sopralluogo) decisero di dividere equamente, fifty fifty, ma con l’anticipazione delle somme a carico dell’Università, attraverso il ricorso ad un mutuo con il Credito sportivo.
Palazzo Zanca non ha però onorato l’impegno preso e lo scorso 16 dicembre è stata recapitata una lettera di sollecito dall’Ateneo peloritano, a firma del direttore generale dell’Unime, Francesco De Domenico, che ha messo come destinatari il sindaco Renato Accorinti, l’assessore al bilancio Guido Signorino ed il Responsabile del Dipartimento dei servizi finanziari, vale a dire il ragioniere generale Antonino Cama.
Da Piazza Pugliatti hanno avvisato gli amministratori comunali che l’Ateneo ha già provveduto al versamento all’Istituto di Credito Sportivo di 5 rate per un totale di € 174.679,29 euro a decorrere da dicembre 2012 e che, pertanto, la somma di pertinenza dell’Amministrazione Comunale è pari a € 87.339,64 euro corrispondenti alle annualità non versate. In quella stessa nota, De Domenico ricorda, inoltre, che la scadenza di ogni singola rata stabilita dal Piano di Ammortamento sarebbe stata 30 giugno e 31 dicembre di ogni anno e l’importo di ciascuna rata di competenza del Comune di € 17.181,01.
La missiva inviata dall’Università ha fatto il giro di tutti gli uffici competenti, con uno scaricabarile tra il Dipartimento Manutenzione Immobili Comunali, guidato da Francesco Ajello, ed il Dipartimento Politiche culturali ed educative, guidato da Salvatore De Francesco.
Il dirigente Ajello ha scritto al Dipartimento Politiche culturali, al segretario generale e all’ assessore alle Finanze, comunicando che il proprio dipartimento non “ha competenza in materia in quanto il procedimento di che trattasi era di gestione impianti sportivi, attestando che non si reperivano agli atti dell’ufficio documenti attinenti all’accordo di programma”; a sua volta, il dirigente De Francesco rispondeva che “il Dipartimento Sport è stato coinvolto in modo indiretto esclusivamente per gli aspetti strettamente riguardanti lo svolgimento dell’attività sportiva programmata nell’impianto in occasione dei Campionati universitari, infine che la responsabilità dell’insorgere del debito, la procedura di riconoscimento del debito fuori bilancio maturato non può essere attribuito all’attuale Dip. Politiche culturali ed educative, trattandosi comunque di un accordo finalizzato ad interventi tecnici manutentivi”.
A sciogliere il nodo c’ha pensato il segretario/direttore generale Antonio Le Donne, che con nota del 10 febbraio scorso ha invitato il Dipartimento Manutenzione Immobili Comunali ad acquisire tutta la documentazione tecnica nonché contabile. In quella stessa nota, Le Donne scrive inoltre che «in riferimento all’Accordo di programma sottoscritto dal sindaco pro – tempore con l’Università di Messina, in occasione dei Campionati Nazionali Universitari del 2012 ed agli oneri a carico del Comune derivanti dallo stesso, si è provveduto ad inserire il debito nel Piano di riequilibrio finanziario aggiornato, in corso di discussione presso il Consiglio Comunale». L’ultima versione della manovra decennale, rimodulata dopo i rilievi del Ministero, è stata approvata il 28 Febbraio. Il segretario generale spiega anche che «il debito, per gli anni 2012-2103, è stato quantificato in 52.997,62 euro, mentre l’importo di 34.362,02 euro è stato inserito nel bilancio 2014».
Alla luce del debito fuori bilancio prodotto dall’accordo tra l’Università ed il Comune, a causa dell'inadempeinza dell'ente, e dei costi che graveranno sui prossimi bilanci comunali , i consiglieri Lo Presti e Sturniolo hanno deciso di andare a fondo a questa vicenda.
Secondo i due ex accorintiani, «la Del. n. 1511 del 20/12/2011 risulterebbe illegittima in quanto firmata dal Capo di Gabinetto, che secondo le normative vigenti in materia, ha solo funzioni di controllo e di coordinamento (funzione politica e non gestionale, non può assumere impegni di spesa, indire gare, affidare incarichi)»
Come evidenziano i due rappresentanti del Civico Consesso, il provvedimento è inoltre sprovvisto del parere di regolarità tecnica – «in violazione della norma che impone che “su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla Giunta e al Consiglio che non sia mero atto di indirizzo deve essere richiesto il parere, in ordine alla sola regolarità tecnica, del responsabile del servizio interessato”, legge n.142/1990» – e del parere di regolarità contabile, «condizione che determina, altresì, l’illegittimità della relativa delibera (Cons. Stato, sez. V, n. 808 del 15 febbraio 2000), in quanto si tratta di disposizione che ha l’importante finalità di mettere al corrente l’organo politico (la Giunta o il Consiglio) dell’incidenza della deliberazione sul bilancio comunale».
I due consiglieri comunali, che sulle questioni finanziarie sono diventati veri e propri cani da guardia, attaccano in maniera frontale l’esecutivo di Palazzo Zanca: «si ravvisa ancora una volta una guida dell’Ente da parte dell’Amministrazione, approssimativa e superficiale nel valutare la natura dei debiti che si sono formati in anni di gestione spregiudicata e creativa della finanza locale, che denotano un atteggiamento assolutorio e politicamente sterilizzato e neutrale, che non considera la condizione deficitaria nella sua dimensione reale».
Interrogano, quindi, urgentemente il sindaco Accorinti ed il Collegio dei Revisori dei Conti per sapere« se si ritenga che la delibera n. 1511/2011 abbia i requisiti di legittimità; se il debito fuori bilancio prodotto possa rientrare nella fattispecie del danno erariale arrecato all’Ente, in quanto nell’ordinamento giuridico italiano il danno erariale è il danno sofferto da un ente pubblico a causa dell’azione o dell’omissione di un soggetto che agisce per conto della pubblica amministrazione in quanto funzionario, dipendente o, comunque, inserito in un suo apparato organizzativo».
Chiedono infine ai destinatari dell’interrogazione «se, nell’eventuale costanza di illegittimità della delibera e di conseguente danno erariale, chi sono i soggetti che hanno avuto un apporto causale rilevante nella causazione dell’eventuale danno; e chi era tenuto a segnalare l’illegittimità di un atto palesemente in contrasto con le norme contabili».
I consiglieri Lo Presti e Sturniolo hanno inviato il loro documento anche alla Corte dei conti.
Danila La Torre