L'ipotesi è danno erariale ed è legata all'affidamento di una consulenza, senza procedura di avviso pubblico al commercialista Cannavò, e che risale al marzo 2015.
Il caso è quello della consulenza al commercialista Francesco Cannavò, vicenda sollevata inizialmente dall’ex consigliera del Cda del Vittorio Emanuele Laura Pulejo e pubblicata da Tempostretto (leggi qui l’articolo) sulla base dei verbali dei revisori dei conti e che ha portato alla rescissione dell’incarico col professionista nel dicembre 2016. I revisori del Teatro trasmisero gli atti alla Corte dei Conti ed alla Procura. Nel marzo del 2017 lo stesso Cannaò raccontò la sua versione dei fatti a Tempostretto (leggi qui l’intervista).
In particolare i revisori nel novembre del 2016 avevano dato parere negativo al riconoscimento del debito di oltre 35 mila euro per l’incarico al commercialista Francesco Cannavò poiché: ““ non risulta sia stata fatta procedura a mezzo avviso pubblico per la individuazione del Consulente; non risulta agli atti la presenza di una delibera di conferimento incarico; non risulta agli atti una relazione del Consulente in ordine all’attività espletata dallo stesso per l’incarico conferito da cui si possa rilevare l’arricchimento/utilità che ne è derivato all’Ente medesimo; si rileva la presenza agli atti di una nota datata 26.3.2015 a firma del Sovrintendente, Dott. Antonino Saija, indirizzata al Responsabile dalla U.ORG. Amministrativa con la quale viene acclarata dallo stesso l’acquisizione per le vie brevi, della disponibilità del Dott. Commercialista ad assumere l’incarico e si dispone che il responsabile dell’Ufficio provveda alla predisposizione degli atti per la formalizzazione dell’incarico; si rileva, altresì, la presenza agli atti di una lettera d’affidamento d’incarico professionale a firma del Presidente.”'
Un anno dopo arriva la decisione della sezione giurisdizionale della Sicilia della Corte dei Conti che in base all’atto di citazione del Procuratore generale della Corte dei Conti nei confronti dell’ex presidente del teatro Maurizio Puglisi e dell’ex sovrintendente Antonino Saija (che avevano affidato la consulenza al commercialista) determina il pagamento rispettivamente di 5.500 euro e di 1.500 euro all’Ente Teatro Vittorio Emanuele e fissa l’udienza di giudizio al 24 ottobre.
A distanza di tre anni dall’incarico del marzo 2015 pertanto, la Corte dei Conti, ipotizzando un danno erariale dispone il risarcimento da parte di chi, all’epoca dei fatti firmò gli atti senza seguire la procedura a mezzo avviso pubblico. In particolare secondo i magistrati contabili oltre alla mancanza di selezione pubblica il danno erariale sarebbe stato causato dal fatto che le attività del commercialista sarebbero state di routine, tali cioè da poter essere naturalmente svolte dagli uffici dell’Ente e pertanto non era giustificabile il ricorso ad un esterno. Nel dicembre 2016 i nuovi vertici del Teatro rescissero la consulenza e nei mesi successivi Cannavò si rivolse in Tribunale per ottenere le somme arretrate che non erano state saldate e il contenzioso finì con un decreto ingiuntivo a carico dell’Ente.
Adesso l’ex presidente Puglisi e l’ex sovrintendente Saija dovranno secondo la Corte dei Conti risarcire di tasca propria il Vittorio Emanuele per 7 mila euro complessivi.
Rosaria Brancato
Come volevasi dimostrare …..
E questi erano gli amici di Accorinti !
Ovviamente sttendiamo il giudizio… ma ….