Il vice-segretario del Pd Hyerace parla ai “suoi": «Il partito si apra alla società civile e non si chiuda in sé stesso»

Il vice-segretario del Pd Hyerace parla ai “suoi”: «Il partito si apra alla società civile e non si chiuda in sé stesso»

Il vice-segretario del Pd Hyerace parla ai “suoi”: «Il partito si apra alla società civile e non si chiuda in sé stesso»

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sabato 15 Ottobre 2011 - 06:07

Il rappresentante del Partito Democratico sottolinea l’importanza di un rinnovamento: «Istituire un tavolo programmatico che abbia la massima partecipazione possibile. Sì alle primarie, con regole certe, senza alcuna preclusione e non decise a tavolino»

Un momento particolare quello che sta attraversando il Paese che a tutti i livelli si trova a fare i conti con una congiunta politico-sociale di assoluto disorientamento e sfiducia. E proprio in tale clima che anche a Messina «il Partito democratico dovrà elaborare un progetto serio e credibile per il rilancio della città, che sappia soprattutto risvegliare quella coscienza civica senza la quale sarà impossibile fare un salto di qualità». E’ questo il pensiero del vice-segretario del Pd cittadino Armando Hyerace, che esponendo il suo punto di vista analizza l’attuale contesto della città dello Stretto in cui tanti meccanismi devono ancora imparare ben a funzionare per rendere efficiente un elefantiaco apparato burocratico-amministrativo che rende la politica sempre più distante dalla reali esigenze della popolazione.
Una “trappola” in cui, secondo Hyerace, il Pd deve evitare di cadere: «I partiti devono aprirsi e creare spazi e momenti per il confronto, devono dialogare e tenere in massimo conto le competenze di ognuno, senza, però, perdere di vista la consapevolezza del ruolo fondamentale di sintesi che essi stessi hanno nell’azione politica e di governo. Perché se è vero che in questi momenti di forte crisi la società civile si aggrega rapidamente e con grande passione, è altrettanto vero che con la stessa velocità tende successivamente a disperdersi, portando con sé tutto l’ardore, la passione ed i sogni di cui una reale rinascita non può fare a meno. Un partito che si candida al governo della Città, quindi, deve sentire innanzitutto l’esigenza di stimolare queste spinte e poi il dovere di rispondere alle sollecitazioni provenienti della società. »

Inevitabile il riferimento alla “rivelazione” Milano/Pisapia, segno evidente che qualcosa in Italia è cambiata ed è proprio sulla scorta di questo cambiamento che anche il partito locale deve cercare di andare avanti. «La credibilità e la forza delle idee – continua Hyerace – passano, inevitabilmente, dalla credibilità e dalla forza di chi le esprime: solo così il Partito democratico potrà fare la differenza. Questa società chiede, infatti, nient’altro se non che i partiti sappiano rinnovarsi e chiede che, per farlo, partano proprio da un contatto diretto con le aspirazioni di tutti gli attori sociali. Il Pd rischia, altrimenti, non solo di allontanarsi dai reali bisogni dei cittadini ma di diventare proprio quel modello di partito da sempre osteggiato, svilendo proprio il senso reale di quella “democrazia” che porta anche nel proprio nome».
Il vice-segretario del Pd conclude la propria riflessione proiettandosi nel futuro «Ecco perché l’esigenza di un tavolo programmatico che abbia la massima partecipazione possibile, ed ecco perchè le primarie, con regole certe, senza alcuna preclusione e non decise a tavolino: per dare voce a tutte quelle persone, a tutte quelle associazioni, a tutti coloro che dedicano spontaneamente e gratuitamente passione e competenze al perseguimento del bene comune. Il Partito democratico di Messina non faccia l’errore di chiudersi in se stesso, ma, tenendo a mente l’esperienza del 2003 e che, poi, nel 2005, riuscì a portarlo alla vittoria – si apra al grido di cambiamento che in questa Città, soffocata da anni di cattiva gestione della cosa pubblica, stenta a farsi sentire».

Un commento

  1. ….. buongiorno e benvenuto, nuovo giovine libertario.

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