Date, dubbi, chiarimenti, pressioni: cronistoria del bilancio. E oggi c'è la fiducia

Date, dubbi, chiarimenti, pressioni: cronistoria del bilancio. E oggi c’è la fiducia

Francesca Stornante

Date, dubbi, chiarimenti, pressioni: cronistoria del bilancio. E oggi c’è la fiducia

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mercoledì 03 Febbraio 2021 - 07:30

L'operazione verità del presidente del Consiglio, i pareri dei dirigenti, le tappe del bilancio. Intanto oggi per De Luca ultimo giorno per ritirare le dimissioni. Si torna in aula

A Palazzo Zanca si ricomincia. Archiviata la discussione sul bilancio di previsione approvato ieri, oggi è il giorno di Cateno De Luca. E mentre si trascinano ancora gli strascichi della questione bilancio, trasformata dal sindaco in una guerra, oggi si preannuncia la vera resa dei conti politica. In aula arriva l’ormai famosa mozione presentata dal consigliere ormai ex LiberaMe, Nello Pergolizzi. L’atto con cui il consiglio dovrebbe ufficialmente chiedere al sindaco De Luca di ritirare le sue dimissioni.

La mozione Pergolizzi

Un voto che nei fatti non sposta nulla, perché in questa decisione, che è stata solo ed esclusivamente del sindaco, il consiglio non c’entra nulla. E’ stato tirato in ballo con questa mozione che rischia di rivelarsi un boomerang. Perché se è vero che non ci potevano essere dubbi sull’approvazione del bilancio, che è strumento indispensabile per la vita del Comune, è anche vero che oggi in aula saranno in tanti a togliersi più di qualche sassolino dalla scarpa, dopo giorni di insulti, attacchi e gogne social.

Per tornare però a quanto accaduto ieri in aula, al di là del voto, che ha visto l’approvazione con 16 favorevoli, restano tanti spunti che andrebbero ancora esaminati e analizzati. Innanzitutto l’operazione verità con cui il presidente Cardile ha voluto aprire i lavori.

L’operazione verità

« In quest’aula ci sono 32 persone per bene che non hanno mai voluto ostacolare nulla e che di fronte a provvedimenti che riguardano la vita delle persone non si sono mai tirati indietro. Noi non dobbiamo giustificarci di nulla, ma alla luce degli attacchi ricevuti è doveroso che la gente sappia esattamente cosa è accaduto prima di giudicarci» ha detto Cardile. E ha iniziato a snocciolare tutte le date che hanno portato il bilancio in consiglio comunale. Per rispondere a quanto sostenuto dal sindaco, che ha ripetuto in ogni diretta social, che il consiglio aveva il bilancio dal 17 dicembre, il presidente Cardile ha voluto mettere i puntini sulle “i” e chiarire una volta per tutte, con date e protocolli alla mano, qual è stato l’iter di questo previsionale.

Le date

Quello che i consiglieri avevano avuto a dicembre era un vademecum, una sorta di sunto con i numeri del bilancio. La delibera però è stata ufficialmente inoltrata alla presidenza del consiglio il 19 gennaio. Subito sorge un problema: perché manca il Piano triennale delle opere pubbliche? In prima battuta il segretario generale dice che si trova già all’interno del Documento unico di programmazione, poi il 21 gennaio invece arriva il Piano con una delibera a parte. Com’era accaduto gli altri anni. Poi il direttore generale lo ritira. In ogni caso inizia la discussione del bilancio in commissione. Tre sedute a cui partecipa anche De Luca, nella veste di assessore al bilancio.

Il 29 gennaio il bilancio approda in consiglio. I consiglieri presentano alcuni emendamenti. L’aula decide di riaggiornarsi per dare il tempo a dirigenti e revisori dei conti di apporre i pareri necessari. Quella sera, spiega ancora Cardile, sorge un dubbio amletico in aula: chi deve porre il parere di regolarità tecnica sui pareri? «E’ chiaro che il parere spetta al dirigente che firma la delibera. Ma quella sera gli uffici non erano nelle possibilità di apporre pareri. Così il sindaco ha chiesto al segretario generale di dirimere la questione. Il segretario generale, con una nota del 30 gennaio, quindi il giorno dopo il consiglio, chiarisce che sugli emendamenti debbano esprimersi i dirigenti che esitano la proposta di delibera. Quindi, in questo caso, dal dirigente Cama.

I dubbi

A questo punto sorge un altro dubbio: come mai i pareri hanno la data del 29 gennaio? Non aggiungo altro». Facce ed espressioni incredule di fronte alle parole del presidente del consiglio comunale. Anche perché, stando a questa ricostruzione, significherebbe che i pareri sono stati retrodatati. Il motivo? Perché nel frattempo già il sindaco De Luca era in diretta social a scagliarsi contro i consiglieri comunali che avevano osato aggiornare i lavori dopo un paio di giorni. Altro punto sottolineato da Cardile: il parere dei Revisori dei Conti sugli emendamenti è datato 1 febbraio. Dunque, se anche il consiglio avesse continuato a oltranza come avrebbe voluto De Luca, mancava comunque un tassello.

Date, precisazioni, chiarimenti a preludio di una seduta che si è svolta tutta sul filo del detto e non detto. Del lecito e del microfono spento per evitare di lasciare a verbale dichiarazioni che potrebbero finire in aule diverse da quelle del consiglio comunale. Tanto che dai banchi di Sicilia Futura è partita la richiesta di trasmettere i verbali di questa seduta alla Procura. Non a caso c’è chi ha parlato di pesanti pressioni e condizionamenti. Soprattutto sul consiglio, messo all’angolo a votare un atto praticamente reso intoccabile dai pareri negativi su tutti gli emendamenti. E’ stato soprattutto il consigliere di Sicilia Futura Piero La Tona a puntare l’accento su questo clima che si è creato attorno alla votazione sul bilancio.

Pareri e pressioni

La prima domanda che ha rivolto infatti non è stata casuale e ha puntato a smentire la tesi usata da De Luca per aizzare gli animi contro i consiglieri. «Per finanziare Family card, ristori per piccole e medie imprese ed esenzioni era obbligatorio inserirle in questo bilancio? O potevano esserci altre strade?». La risposta è dovuta arrivare dal Direttore generale Federico Basile e dalla vicesindaca Carlotta Previti: è stata una scelta. Fatta per garantire massima trasparenza e perché il bilancio era pronto. Ma una scelta dell’amministrazione. Scelta che, per La Tona, ha generato pressione sul consiglio chiamato a un voto urgente e a occhi chiusi con “l’arma” degli aiuti ai più deboli. Del resto, come ha fatto notare il consigliere, se fosse servito obbligatoriamente il bilancio di previsione dell’anno in corso, migliaia di Comuni in Italia non avrebbero potuto e non potrebbero elargire gli aiuti dell’emergenza Covid.

Sempre La Tona ha poi sganciato un’altra bomba, mettendo sotto la lente quei pareri tutti negativi apposti da dirigenti e revisori dei conti agli emendamenti del consiglio. Erano tutti motivati? E secondo quale argomentazione? Poi si sono aggiunti Felice Calabrò Antonella Russo, Cristina Cannistrà, Giuseppe Schepis, Giuseppe Fusco. Le somme che i consiglieri volevano spostare erano veramente tutte intoccabili? E perché? I dirigenti hanno il potere di fare previsioni precise? E allora i consiglieri comunali cosa ci stanno a fare in aula? Quesiti che hanno scatenato un fitto botta e risposta con il dirigente Cama, con il direttore generale, con i revisori.

Chi ha abbandonato l’aula

Alla fine il Pd ha rinunciato ai suoi emendamenti ha lasciato l’aula insieme a LiberaMe in segno di protesta contro un’amministrazione che non ha lasciato margini di dialogo sul documento di programmazione finanziaria più importante. I 5Stelle hanno tentato di discutere i loro emendamenti ma senza trovare appoggio nell’aula. E alla fine hanno abbandonato il campo per non aver potuto incidere come avrebbero voluto. Di fronte a un bilancio praticamente ingessato hanno provato a capire perché, come fatto anche nel 2020, non si sarebbe potuto lasciare maggiore margine di azione all’aula, correggendo e aggiustando le spese con le variazioni di bilancio, che servono appositamente per adeguare in corso d’opera il previsionale.

Oggi è un altro giorno

A votare il bilancio di previsione alla fine sono stati il centrodestra e il gruppo misto. A bocciarlo i consiglieri di Sicilia Futura La Tona e Interdonato. Una maggioranza risicatissima che non ha fatto mancare però critiche e commenti a quanto esternato e urlato in questi giorni da De Luca. Oggi però è un altro giorno. Oggi la discussione potrà essere solo politica. De Luca potrà “contare” la sua fiducia in aula, dopo le prove del Salva Messina e del Cambio di passo. La mozione è servita.

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2 commenti

  1. COGITO ERGO SUM 3 Febbraio 2021 10:03

    L’ipotesi piu’ probabile, dal punto di vista politico, direi che è scontata : RITIRO DELLE DIMISSIONI, come ulteriore conferma dell’altissimo senso di responsabilità ed attaccamento alla Città ed alle Istituzioni, mostrato dal nostro Sindaco, fin dall’inizio di questo incubo pandemico. Se queste doti umane le avessero avute gli alti comandi del Regio Esercito Italiano, nel periodo 25/07/1943 – 08/09/1943, forse tanti effettivi non sarebbero morti e nemmeno sarebbero stati internati dai tedeschi. Ma la Storia, sappiamo dice ben altro di piu’ tragico. Bene, ora pensiamo alla lotta contro un nemico comune : COVID 19. Purtroppo non possiamo indire , come fece Sandro Pertini (del C.L.N. Alta Italia) lo “SCIOPERO GENERALE” , ponendo al Virus il dilemma se arrendersi o perire (il COVID NON E’ UN ESSERE UMANO). Possiamo però contribuire ad un clima piu’ deciso e coeso di collaborazione tra tutti noi, come direbbe il nostro Presidente Mattarella, per fronteggiare tutti insieme, l’attuale tragico momento, anche se questo, evidentemente, per tanti ( es. MATTEO RENZI), resta non compreso o trascurato.. Forse il mio discorso, per qualche lettore, apparirà infarcito di eccessiva retorica : me ne scuso. Ma è ciò che sinceramente pensa il mio cuore. Sono un essere umano, dopo tutto. Vivo questo periodo come un periodo di guerra, conscio delle tante cose di cui mi sono dovuto privare, appartenenti agli atti della normale vita quotidiana. E mi auguro, che, finalmente ed al piu’ presto, possa ritornare a compierli.

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    1. COGITA troppo…e si immagina di potere collaborare con un cafone che insulta tutti, anche chi, anche sommessamente, fa qualche domanda, dopo avere cogitato, ed esprime qualche critica.
      La retorica è stucchevole

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