I Comitati Adesso per Matteo Renzi hanno analizzato il voto di domenica. "Registriamo alcune anomalie, ma ci auguriamo di raddoppiare"
Analizzato il voto i renziani di Messina non sono affatto scontenti. Soli contro tutti, senza nessun apparato alle spalle, nè struttura organizzativa, né parlamentari, segreterie, deputati a supporto, quegli oltre 7 mila voti per Matteo Renzi sono un piccolo miracolo, quel 22% un tesoretto da non perdere. Nella battaglia tutta messinese di Davide contro Golia i risultati sono un punto di partenza, men che mai una sconfitta. “Guardate questa stanzetta dove ci stiamo riunendo- dice Giacomo D’Arrigo ad inizio conferenza stampa- guardate quanti siamo. Basta questo a far capire le differenze dei punti di partenza e quindi a comprendere come il punto d’arrivo sia per noi un successo, soprattutto se leggiamo i dati in assoluto e non in termini di mera percentuale”.
Un pugno di amici, di ragazzi, si definiscono, che hanno scommesso su Renzi ben sapendo che dopo questa scommessa sarebbero rimasti soli, ma adesso eccoli lì, nella stanzetta del Comitato Adesso per Renzi a spiegare ai giornalisti cosa non è andato e cosa vogliono raggiungere. Filippo Cangemi, Giacomo D’Arrigo, Francesco Palano Quero, Alessandro Russo, Guglielmo Sidoti, Gabriele Lo Re, Guido Di Bella si augurano che alcune anomalie che si sono verificate domenica scorsa non si ripetano più e spiegano come, in termini di dati assoluti, Messina abbia dato a Renzi un grande risultato, il secondo in tutta la Sicilia.
Intanto i dati: a Messina i voti sono stati oltre 7 mila, mentre a Catania, che ha una popolazione superiore alla nostra, ne ha ottenuti 6 mila. A Ragusa sono 7 mila tutti i votanti. Ci sono state zone, come Taormina e Capo d’Orlando, dove Renzi ha vinto. Non discutono i dati acquisiti da Bersani che sono sotto gli occhi di tutti, ma chiedono che non ci siano più strane anomalie, come l’assenza dell’albo degli iscritti alle primarie ai seggi, o che al momento del voto nessuno chieda i documenti previsti dal regolamento nazionale. “Chiediamo poi che sia possibile riaprire le registrazioni per il ballottaggio senza bisogno di esibire il certificato medico o il biglietto del treno se sei stato fuori per chi non si è potuto iscrivere al primo turno- aggiunge Alessandro Russo- Un partito davvero aperto non ha bisogno di questi muri, dicono. In ogni caso noi saremo presenti in tutti i seggi con i nostri rappresentanti di lista, cosa che domenica scorsa non siamo riusciti a fare e chiederanno il rispetto del regolamento”.
Certo appare quantomeno strano che un elettore del centro-sinistra che non ha potuto (o perché no, anche voluto) votare al primo turno per poterlo fare al ballottaggio debba esibire la cartella clinica piuttosto che la giustificazione perché è andato a pranzo dalla mamma che abita in un’altra città. A Messina ci sono state altre anomalie, secondo i renziani, come alcune sedi difficilmente raggiungibili o individuabili, come il seggio di Bordonaro in uno studio privato, o il caso di Graniti, dove si è appreso solo al mattino che il seggio era stato spostato a Gaggi. Ma il caso più bizzarro è il seggio di Spartà, poco più di 569 votanti e un plebiscito per Bersani con 523 voti contro i 21 di Renzi.
“ A Spartà, in pieno inverno- continua Russo- questo dato va quantomeno contro la logica delle statistiche. Un simile risultato Bersani non l’ha raggiunto neanche a Bettola, che è casa sua….”.
In ogni caso guardano avanti, perché è un dato ottenuto da soli, senza nessuna struttura alle spalle, esattamente come ha dichiarato Renzi a livello nazionale (solo il 2% delle segreterie del PD e il 3% dei parlamentari) dal momento che per Bersani non è schierato solo Genovese, ma tutti gli ex Ds e Popolari– Margherita tutti i deputati da Panarello a Rinaldi e i parlamentari, l’intera Cgil.
“Chiediamo solo trasparenza nelle regole, senza polemiche- conclude Quero- perché per noi il dato di Bersani è acquisito e non lo contestiamo. Ma siamo certi che c’è un voto libero e che, con regole trasparenti, raddoppieremo, dal 22,5% al 45%”.
Delle stagioni elettorali del 2013, dalle politiche alle amministrative, non vogliono parlare al momento, perchè per loro la prima elezione da vincere è quella di domenica e per chi ha avuto il coraggio di scommettere solo sulle proprie forze in un a battaglia impari sin dalle premesse, la vittoria è stato già arrivare ai 7 mila voti.
Rosaria Brancato
allora, cari renziani & C, sono d’accordo con voi sul fatto del recupero del consenso, in disaccordo, invece, nel dovermi registrare pagando 2 euro per votare. N O N V A !
SPARTA….
ed ATENE un seggio con 523 votanti a Spartà ? Cari Renziani mandateci non un rappresentante di lista ma due…
Come al solito e come è suo costume la cgil ha sbagliato!
ART.21 COSTITUZIONE. Faccio i complimenti per il rilevante risultato pro RENZI, ai giovani del PARTITO DEMOCRATICO di Messina, che vedono nel sindaco di Firenze, il radicale cambiamento all’interno di un partito, che non riesce a libersarsi del sistema di interessi, che lo allontana dal voto di opinione. I cittadini vedono nel PD messinese, l’altra faccia della stessa medaglia, che va dall’OPPOSIZIONE alla MAGGIORANZA di Peppino BUZZANCA, addebitano, anche alla scarsa qualità dell’OPPOSIZIONE del PARTITO DEMOCRATICO, il dissesto dei conti, il fallimento di ATM, le gravi difficoltà dei SERVIZI SOCIALI, il fallimento della RACCOLTA DIFFERENZIATA, una città lorda da fare schifo e lo strapotere della BUROCRAZIA comunale. Non era facile raggiungere quel risultato, che dovono coltivare con gesti politici concreti, in una città, dove più delle altre, l’APPARATO è in mano FRANCANTONIO GENOVESE, vicinissimo a BERSANI.
I partiti hanno bisogno di soldi, “che ce’voj fà?”
Ragazzi di Renzi siate forti….perchè grande …molto grande il muro che volete abbattere….
Mi spiace dirlo ma come volevasi dimostrare “baffino” al sud tiene ancora potere… non penso ke renzi ce la faccia… un pò mi spiace… forse con il finanziamento per la sua campagna elettorale data dai proprietari dell’Ilva di taranto, bersani perderà qualche consenso ma ce la farà..
DAI GIORNALI SUL WEB :
PRIMARIE IN ITALIA.
Più di sei milioni raccolti in un giorno. Tutti finiti nei conti della coalizione con Sel e Psi. Una parte è servita per pagare i gazebo e i manifesti. Ma ci sarà un avanzo. Che, giurano gli organizzatori, verrà speso nella campagna elettorale del 2013. (fonte : SITO WEB ESPRESSO DI OGGI 28 11 2012)