Proseguono le ricerche del corpo di Luigi Valla: si procede lentamente «per non oltraggiare i corpi smembrati». Gli inquirenti: «Necessario avere un quadro preciso delle morti»
La nottata è stata tranquilla. Il piccolo centro di Saponara, ferito, dilaniato, “ucciso” dalla furia del maltempo e dalla frana di due sere fa, prova a ricominciare, seppur orfano del piccolo Luca Vinci, 10 anni, di Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio, il primo 55, il secondo 28 anni. Ieri sera ha piovuto per circa un’ora ed è tornata la paura, ma nella frazione di Scarcelli, la cui via Roma è stata l’epicentro della tragedia, nulla è successo. Lo stato di allerta rimane, seppur modrato. E a Saponara si continua a scavare. Lo ha fatto la gente, per far tornare la normalità nelle proprie case invase dall’acqua, dalle pietre, dal melmoso fango. Dodice le famiglie raggiunte dall’ordinanza di evacuazione del sindaco Nicola Venuto, a cui spetterà l’ingrato compito di affrontare “il dopo”. Un compito rispetto al quale lo Stato e la Regione non potranno certo lasciarlo solo. Anche e soprattutto per questo si è insediato stamattina in prefettura il Centro di coordinamento dei soccorsi, coordinato dalla Protezione civile, che si occuperà della distribuzione dei viveri agli abitanti di Saponara. Le dodici famiglie evacuate, al momento, sono ospitate da parenti.
Scavano anche le forze dell’ordine. Continuano, infatti, le ricerche della terza vittima: all’appello manca ancora Luigi Valla, che faceva l’operaio alla Duferdofin. Mentre ieri i militari, i vigili del fuoco e i carabinieri del Ris avevano recuperato i corpi del piccolo Luca Vinci e del figlio di Luigi, Giuseppe, particolarmente difficoltose stanno risultando le operazioni per l’uomo di 55 anni, investito dalla frana mentre era in casa sua. Chi ha visto la casa si rende subito conto quanto complesso possa essere il recupero: un’abitazione letteralmente invasa da fango e detriti, in ogni centimetro quadrato. Ieri sera il prefetto Francesco Alecci, dopo l’incontro con i ministri dell’Interno e dell’Ambiente Anna Maria Cancellieri e Corrado Clini, aveva sottolineato proprio l’importanza di procedere lentamente con il recupero per «non oltraggiare i corpi, smembrati, delle vittime», lasciando intuire in che condizioni fossero i cadaveri.
Intanto la Procura di Messina ha disposto l’autopsia sui resti dei corpi delle tre vittime. Secondo gli inquirenti è «un’attività necessaria perchè è bene che si abbia il quadro preciso delle cause della morte. L’autopsia va fatta perchè anche se si sa che sono morti per la frana può essere utile conoscere tutti i dettagli». Le salme di Luca e Giuseppe sono già all’obitorio del Policlinico di Messina, una volta recuperato il corpo di Luigi Valla, «si procederà prima al riconoscimento e poi all’autopsia dei tre corpo». Oggi, infine, il presidente della Regione Raffaele Lombardo incontrerà a Roma i ministri Cancellieri e Clini per concordare la dichiarazione dello stato di emergenza.