Il sindaco ha chiesto una relazione dettagliata su spese, canoni e rimborsi per ogni singolo concerto dal 2013 al 2019
L’amministrazione De Luca “fa le pulci” alla gestione dei concerti al San Filippo nel periodo 2013-2019. E’ la segretari generale di Palazzo Zanca Rossana Carrubba a scrivere, agli assessori Scattareggia e Caminiti per chiedere una relazione dettagliata per ogni singolo concerto che si è tenuto nei sei anni scorsi allo stadio Scoglio.
Il no ai concerti
Nel mirino gli organizzatori dei concerti che nei mesi scorsi hanno evidenziato, del tutto legittimamente, come la cancellazione dei grandi concerti al San Filippo sia un danno alla città, all’occupazione ed all’immagine stessa di Messina. Oltre 40 mila persone per ogni concerto rappresentano comunque un numero che Messina non può prendersi il lusso di ignorare. Ma tant’è, il sindaco De Luca invece di riflettere su questo errore, vuol rendere pan per focaccia agli organizzatori che hanno conestato le decisioni del suo assessore.
Sono stati pagati i canoni?
Infatti con una nota dell’11 luglio De Luca ha chiesto alla Carrubba una relazione dettagliata sulle modalità con le quali sono state gestiti i concerti degli artisti tenutisi presso lo stadio San Filippo. E la Carrubba si è rivolta quindi agli assessori e ai dirigenti. L’uso dello stadio è concesso agli organizzatori previo pagamento di un canone. E’ emerso che spesso il canone dovuto è stato “compensato” con somme che gli uffici hanno ritenuto dovute dal Comune all’organizzatore per le spese da quest’ultimo sostenute per effettuare lavori all’interno dello stadio prima del concerto e documentate attraverso la produzione agli uffici comunali di fatture allo stesso intestate.
De Luca chiede le relazioni
Da qui la richiesta di una relazione che, per ciascun concerto svoltosi negli anni addietro presso lo stadio San Filippo indichi i provvedimenti di concessione dell’impianto, nonché i canoni che sarebbero dovuti essere corrisposti e quelli effettivamente pagati. Si chiede di sapere se esiste un regolamento comunale e cosa prevede. La relazione dovrà inoltre indicare, per ciascun concerto, il provvedimento che autorizzava gli organizzatori a svolgere nello Stadio per i quali il Comune avrebbe rimborsato le spese sostenute attraverso la compensazione con il canone dovuto per la concessione. Si chiede di conoscere nel dettaglio il verbale del sopralluogo effettuato, il computo metrico dei lavori ritenuti necessari e la determina dirigenziale, relativa a ciascun concerto, con la quale si è provveduto ad accertare nella parte Entrate del bilancio dell’anno di riferimento, e al pertinente capitolo, il canone concessorio dovuto al Comune.
Chiesti i verbali e i singoli atti
Nella relazione dovrà risultare anche il provvedimento dirigenziale attraverso il quale si è proceduto alla “compensazione” tra il canone dovuto per lo svolgimento del concerto e gli importi derivanti dalle fatture emesse da vari operatori commerciali cui l’organizzatore del concerto si era rivolto per l’effettuazione di lavori nello stadio. La Carrubba va oltre perché richiede persino la corrispondenza o l’istanza tra gli organizzatori ed i dirigenti per ogni singola fattura per le quali si richiedeva il rimborso da parte del Comune di Messina. Inoltre il verbale di riconsegna dell’impianto per il riconoscimento di eventuali danni; la polizza assicurativa per Responsabilità Civile e per danni allo stadio, con i massimali stabiliti, prodotta per ciascun concerto, la richiesta, del prescritto “nulla osta” di agibilità dell’impianto per i concerti degli artisti.
Le società erano in regola?
Infine la documentazione dalla quale risulta che è stato verificato che la Società organizzatrice si era premunita di tutte le autorizzazioni necessarie previste dalla normativa vigente in materia di pubblico spettacolo. Dovrà poi essere allegato alla relazione un prospetto sintetico indicante per ciascun concerto la somma dovuta dall’organizzatore dello stesso, la somma “compensata” e dunque riconosciuta come dovuta all’organizzatore e per differenza, la somma incassata. Insomma tra le righe si capisce come questa sia la seconda puntata della guerra agli organizzatori dei concerti. Certo è che nel frattempo l’amministrazione De Luca può dormire sonni tranquilli, nessun concerto di grande livello si terrà più allo stadio perché il Comune ha fatto scappare tutti gli organizzatori. Il Pala Rescifina peraltro non è neanche al momento in condizioni di poter essere alternativo e nel frattempo Palermo e Catania hanno colmato il vuoto lasciato da Messina.
Faccia pure le pulci. Poi spieghi alla corte dei conti come mai lo Stadio ogni anno era mezzo distrutto, e come mai lo è tuttora? Poi chieda scusa alla Città!
Bisognerebbe Vedere e chiedere alla Corte dei Conti come erano e come sono i Bilanci del Comune Di FiumedinisI quando questo galantuomo lo gestiva !!!!