"La mozione di sfiducia non passerà, ma a quel punto che ognuno si assuma la sue responsabilità". Ecco come Cateno De Luca si prepara alle regionali. Niente toto assessori, ma...
“Non mi aspetto nessun riscontro in aula, la poltrona non la molla nessuno. Però è un modo per inchiodarli alle loro responsabilità politiche, chiedere il conto per questo periodo che abbiamo davanti e che hanno avvallato”. Cateno De Luca non nutre molte speranze che la mozione di sfiducia a Musumeci prenderà quota, ma subito dopo l’annuncio all’Ars insieme a Danilo Lo Giudice, spiega il perché l’ha presentata a Casa Minutella, la trasmissione di BlogSicilia in collaborazione con Tempostretto.
Chiedere a Musumeci di fare un passo indietro e andare ad elezioni subito, addirittura la settimana dopo Pasqua, per non perdere ulteriore tempo è un modo per cominciare a mettere i puntini sulle i, spiega Cateno, e “vedere come suonano” i colleghi in assemblea, alla proposta della mozione di sfiducia.
L’ormai ex sindaco di Messina delinea la sua strategia in campagna elettorale, con un occhio sempre rivolto all’amico Gianfranco Micciché, l’altro puntato all’assessorato al bilancio: “Che mi hanno già proposto ma io ho rifiutato”, sostiene, confermando che comunque punta a un ruolo di primo piano, di chi intanto parte anche da solo e punta al massimo.
La campagna, quindi, è per la presidenza della Regione. La strategia? Parlamentarizzare la crisi della politica: “Chiunque vincerà non avrà la maggioranza, che quindi si dovrà costruire in aula, la maggioranza si creerà in aula. Anche per questo non ha senso fare patti ora, perché devo mercanteggiare adesso quando dopo potrò avere anche di più?”.
Ancora niente nomi, né di alleati e manco di assessori. Ma De Luca promette di aver già molte frecce al suo arco, trasversali: “Chi ha detto che il mio bacino elettorale è di centro destra? Vedrete che con me ci saranno molti più nomi del Pd e perché no del M5S. Ma nomi no, ancora non se ne possono fare. C’è un uomo che è un alto dirigente dell’assessorato al Bilancio, per esempio, se faccio il nome Armao lo accoppa”.