Il sindaco di Messina si assume la responsabilità per la condanna dell'ispettore ma torna a chiedere lui sull'inchiesta sul caso sciatori
Si assume la responsabilità della richiesta di atti all’Asp sul caso sciatori, parla di un mero errore formale e torna a sollevare la questione: perché l’indagine “vera” è ancora al palo?
Così il sindaco di Messina Cateno De Luca commenta la condanna dell’ispettore di polizia municipale Parialò, imputato di falso per aver presentato un atto di accertamento all’Asp senza delega della Procura.
“Do la mia solidarietà al collega della Polizia municipale per la cui condanna mi sento responsabile. Anche perché sono stato io a disporre questa attività di indagine, nella mia qualità di sindaco e massima autorità locale in materia di sanità. Obiettivamente vedere condannato un collega della Polizia municipale perché, senza entrare nel merito, in un prestampato non ha chiarito che stava agendo per attività disposta dal sindaco e non dalla Procura. Ma cosa cambia? Non capisco perché non sia stato coinvolto anche io, in qualità di sindaco. Qua ci sono dei soggetti, oltre 100 persone, che hanno violato la legge. E se questa indagine è a Reggio Calabria un motivo ci sarà… Ma non vi sembra strano che sia giunta con velocità la condanna del collega della Polizia locale e ancora non si sappia nulla degli sciatori? Mi sento amareggiato. Chiedo che questo procedimento si chiuda, si proceda o si archivi. Ma i messinesi devono sapere perché si condanna un errore formale e il resto dell’indagine è ferma…”.
Chi sa come si è laureato in legge?