Prima di prendere una decisione, i consiglieri vogliono capire dalla Regione quali sono le intenzioni per il futuro
MESSINA – “La giunta De Luca ha valutato l’opportunità di uscire dalla Fondazione di Tao Arte in assenza di un ritorno di immagine per la città di Messina”. L’assessore Roberto Trimarchi l’ha ribadito ieri in Consiglio comunale, sottolineando che finora il Comune ha dovuto pagare “una somma spropositata per non avere nulla sul territorio, quindi abbiamo pensato di evitare questo inutile salasso. Stiamo studiando soluzioni alternative che garantiscano un richiamo turistico con manifestazioni che potranno riallacciarsi anche ad eventi passati, dalla Coppa Cesare Lo Forte al Circuito dei laghi”.
Una teoria che non ha convinto pienamente i consiglieri. “Il Comune di Messina è stato socio fondatore di Tao Arte – ha ricordato Alessandro De Leo -. Ora ci sono diversi punti da chiarire, in particolare da parte del governo regionale, che aveva preso impegni non rispettati. La regia è in mano al Comune di Taormina ma perché il Comune di Messina non ha pensato di far sentire la propria voce e di tornare protagonista? Si rischia di aprire le porte al Comune di Catania che, nonostante le pessime condizioni economiche, da sempre ha manifestato interesse. Il Taormina FilmFest è tra le più importanti manifestazioni a livello mondiale, auspico una riflessione da parte dell’Amministrazione”.
Le idee non sono chiare secondo il consigliere Giovanni Scavello. “Definire i bilanci 2016 e 2017 ‘allegri’ è un eufemismo. Ma anche se il Comune di Messina dovesse uscire oggi, il contributo triennale andrebbe dato e l’immobile andrebbe comunque conferito, con l’unico risultato di abdicare al proprio ruolo. Dal sindaco De Luca mi sarei aspettato che andasse nelle diverse sedi, anche alla Regione, a battere i pugni sul tavolo e rivendicare quanto spetta al Comune di Messina. Questo è invece un battere in ritirata da una fondazione di importanza internazionale”.
Per la consigliera Cristina Cannistrà, si tratta di una proposta molto difficile da valutare. “E’ assurdo uscire dal brand Taormina Arte, conosciuto in tutto il mondo e potenzialmente capace di produrre sviluppo, anche se finora gli stessi fondatori non sono stati in grado e la Regione ha ridotto i fondi disponibili”. Ed è proprio con la Regione che la Cannistrà ritiene si debba parlare.
Il commissario di Tao Arte ha comunicato la sua disponibilità ad incontrare il Consiglio comunale di Messina, il consigliere Massimo Rizzo ha proposto di invitarlo, coinvolgendo anche l’assessore regionale, prima che la sessione decadesse. “I conti della Fondazione sono preoccupanti – ha detto Rizzo – ma, ove fosse possibile un suo rilancio economico-finanziario, sarebbe fondamentale percorrere questa strada consolidando anche il ruolo del Comune di Messina al suo interno. È essenziale quindi capire che ruolo vuole giocare la Regione, se vi è la volontà di rilanciare un brand di fama internazionale, laddove il Comune di Messina potrebbe fare la sua parte”.
L’amministrazione comunale ha le sue ragioni di natura economica. “I bilanci sono in rosso e le uniche entrate sono rappresentate dal finanziamento regionale sufficiente solo a pagare gli stipendi dei dipendenti. Così, non c’è futuro – ha ribadito stamani Rizzo -. Però l’iter della delibera in aula è stato alquanto tortuoso. Il testo della delibera con la quale l’amministrazione chiede al Consiglio comunale di recedere dalla Fondazione solo superficialmente affronta il nodo finanziario e la documentazione a supporto non è del tutto completa. Così Taoarte non va bene. Messina ricopre un ruolo marginale, la Regione sembra non dare importanza alla attività della Fondazione ed oggi, più che una risorsa, Taoarte appare uno stipendificio. Ma l’eventuale decisione di abbandonare non può essere assunta a cuor leggero. Sarebbe come rottamare un auto di lusso perché nessuno vuole mettere la benzina. Capiamo prima le vere responsabilità e poi decidiamo. O se ne rilancia l’attività o Taoarte muore, serve un’operazione verità. Prima di uscirne, vogliamo conoscere le reali intenzioni della Regione. Il sindaco si faccia portatore di questa volontà consiliare”.