Il Cga congela la condanna di Palazzo dei Leoni a pagare 500 mila euro di quota del Comune, dopo aver pagato la propria, per aver perso il contenzioso sugli espropri alla famiglia del Rettore, durante i lavori per la realizzazione della Panoramica. Atti alla Corte dei Conti per le responsabilità degli uffici provinciali.
Il Cga ribalta il verdetto del maxi contenzioso Navarra-Macaione contro la ex Provincia, pronunciandosi a favore di Palazzo dei Leoni. Almeno per il momento.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, con ordinanza 19 del 6 febbraio 2017 ha infatti accolto l’istanza cautelare della Città Metropolitana e sospeso l’esecutività della sentenza n.2242/2016 del TAR di Catania, che imponeva a Palazzo dei Leoni il pagamento di oltre 500 mila euro in favore dei signori Navarra e Macaione, proprietari di alcuni terreni sulla Panoramica.
I terreni erano stati espropriati a suo tempo per consentire i lavori di tracciato della strada Panoramica dello Stretto e i proprietari, la famiglia dell’attuale Magnifico dell’Università di Messina, avevano contestato l’importo dei risarcimenti per gli espropri, dando vita ad un maxi contenzioso che si è gonfiato nel corso degli anni di cause.
I risarcimenti stabiliti dai giudici erano stati in parte già pagati dalla Provincia, ma l’ultima sentenza del Tar di Catania ha importo a palazzo dei Leoni di dare totale adempimento alle sentenze precedenti, accollandosi di fatto anche il pagamento a carico del Comune di Messina, per oltre 500 mila euro appunto. Per l’esecuzione era già stata nominata, quale commissario ad acta, il vice Prefetto Maria Adele Maio.
Secondo il Cga invece l’accordo transattivo fra la Città Metropolitana e i signori Navarra e Macaione, ha “sostituito”, almeno per l’Ente di Palazzo dei Leoni, le sentenze di condanna del Tribunale e della Corte d’Appello di Messina, con la conseguenza che, adempiuto il proprio obbligo derivante dalla transazione, l'ex Provincia non può essere tenuta al pagamento di altre somme. I signori Navarra e Macaione sono stati anche condannati al pagamento di oltre 2 mila euro per spese legali in favore dell' Città Metropolitana.
Il contenzioso, come detto, era stato in precedenza perso dalla Provincia, condannata dal Tribunale nel 2006 e dalla Corte d’Appello nel 2013m ed aveva già pagato i 500 mila euro circa, cioè la metà del pagamento che doveva essere liquidato in solido col Municipio.
La Città Metropolitana ha pagato, accollandosi un muto sottoscritto nel 2013, in forza di un impegno di spesa assunto nel 2006. Ma il Tar, 10 anni dopo, le ha “accollato” anche la parte che avrebbe dovuto pagare il Comune di Messina.
Gli atti sono stati trasmessi alla Corte dei Conti. Per ottenere la liquidazione della parte dovuta dal Comune di Messina, infatti,i coniugi Navarra –Macaione avevano fatto apposito ricorso al giudice di pace e in quella sede, essendo chiamato al risarcimento in solido, avrebbe dovuto costituirsi anche la Provincia. Cosa che non è accaduta. Ecco perché il Tar ha emesso quella onerosa sentenza, oggi “congelata” dal Cga.
Alessandra Serio