Il sindaco Basile lancia un messaggio ai cittadini: "Sgravio non significa non pagare i tributi". Cicala: "Miglioreremo servizio riscossione"
MESSINA – Lo stralcio parziale delle cartelle esattoriali ci sarà, ma i cittadini devono “imparare a pagare i tributi”. È questo il messaggio lanciato dall’amministrazione comunale, che ha deciso di non opporsi alla norma nazionale sull’eliminazione di sanzioni e interessi sui debiti fino al 2015 sotto ai mille euro. O, in base alla normativa nazionale, si dovrebbe specificare fino ai mille euro.
A spiegare la scelta è il sindaco Federico Basile, che in conferenza stampa si presenta con a fianco l’assessore Roberto Cicala e il direttore generale Salvo Puccio: “Per fugare ogni dubbio, spegnendo eventuali polemiche, il Comune non deve aderire ma la misura è automatica. Automaticamente per i tributi locali viene effettuato l’eliminazione di sanzioni e interessi sotto i mille euro, quindi il Comune non opponendosi allo stralcio mantiene la scelta del governo e libera i contribuenti. Non è un condono ma un alleggerimento dei debiti, che comunque esistono e vanno sanati. In piena procedura di riequilibrio il recupero dei crediti è fondamentale”.
“Non facendo nulla – prosegue il sindaco – vengono eliminati sanzioni e interessi, se il Comune invece predispone la delibera di diniego allo stralcio nasce una cosa diversa. Cioè il Comune creerebbe un muro con i cittadini. In quel caso il cittadino, autonomamente, può andare all’agenzia di riscossione e chiedere lo stralcio, superando anche la scelta del Comune. Una contraddizione, perché lo Stato dà un potere a un ente ma alla fine la scelta è sempre del cittadino. Fare il diniego avrebbe portato il cittadino a doversi autodenunciare. Le posizioni aperte sono tantissime. Abbiamo scelto di mantenere la barra dritta sul piano di riequilibrio ma di stralciare parzialmente queste cartelle, sgravando i cittadini da sanzioni e interessi”.
“Subito il recupero delle somme non pagate”
Le cifre? “Dal 2000 al 2015 parliamo di 45 milioni di euro, sommando i debiti sotto i mille euro. Dobbiamo rientrare nella normalità, che passa dal pagare i tributi. Non è una caccia alla streghe, ma il cittadino deve sapere che questa opportunità deve essere controbilanciata dal recupero, che partirà da domani, delle somme non pagate delle imposte. Pagare tutti per pagare meno è un passaggio importante. Abbiamo ricevuto oggi il pagamento di una multa di 18 euro di un turista francese, mi viene da sorridere: ci siamo detti ‘complimenti a lui dalla Francia, che è stato onesto’. Da domani gli uffici busseranno alla porta e diranno: su questo importo non mi paghi sanzioni e interessi, ma l’imposta va pagata. La scelta di liberare il cittadino è un segnale, ma dall’altro i messinesi devono sapere che ciò che c’è da pagare va pagato”.
“Il 97% è costituito da multe e Tari”
Poi la parola passa a Cicala: “Non ci saranno ammanchi al bilancio. Nel bilancio non sono inserite sanzioni e interessi fino all’effettivo incasso. L’analisi è stata lunga. Abbiamo analizzato la situazione dal 2000 al 2015, verificando chi sono i contribuenti. Ci sono anche alcuni defunti. Il 95 per cento sotto i mille euro sono imposte che partono dal 1996. Fino al al 2012 sono 42 milioni su 45. Il cittadino oggi può andare a pagare anche la singola cartella per un singolo tributo. Poca roba dal 2000 al 2010, di più dal 2011 al 2015. E i tributi maggiori sono le sanzioni al codice della strada e la tassa rifiuti. Sono il 97 per cento del carico sotto i mille euro. Ci attendiamo una collaborazione da parte di tutti”.
L’assessore parla poi dell’attività di recupero: “Abbiamo interlocuzioni in corso con l’agenzia e dobbiamo fare correttivi, perché soprattutto per i crediti dopo il 2016, che non abbiamo ancora quantificato, bisogna intervenire. Dobbiamo migliorare la capacità di riscossione”. Basile lancia il messaggio: “Sappiate che busseremo alle porte nella normale attività quotidiana. Non significa che siete autorizzati a non pagare”.
Imparare bella parola.Incominciamo con i bonus sociale che il comune non vuole applicare.
Impariamo a verificare l’Isee o le dichiarazioni dei redditi prima di emettere i pagamenti.
Impariamo ma tutti.