Il popolo dello Stretto e la questione meridionale dei treni: Messina è ancora “porta della Sicilia”? Analisi e numeri del trasporto a Messina e in Sicilia
Michele Barresi è stato eletto nuovo segretario della Uiltrasporti di Messina-Enna-Caltanissetta al termine del X Congresso territoriale che si è svolto oggi nel Salone degli Specchi dell’ex Provincia. I lavori, presieduti da Pasquale De Vardo, hanno visto il saluto del segretario uscente Silvio Lasagni, gli interventi del sindaco Renato Accorinti, degli assessori alla Mobilità e alle Politiche del mare, Gaetano Cacciola e Sebastiano Pino, del Direttore generale dell’Atm Daniele De Almagro, degli studenti dell’Itet Tomasi di Lampedusa arrivati da S. Agata Militello per parlare del progetto di Open Coesioe che li ha visti lavorare sul monitoraggio dei fondi destinati al raddoppio ferroviario Messina-Palermo. Le conclusioni sono state tracciate dal commissario della Uiltrasporti Sicilia Agostino Falanga.
IL FOCUS
Messina e la sua provincia vivono di Trasporti e di servizi, da quì la consapevolezza del ruolo determinante di un sindacato che opera in questi settori, sia nella difesa del lavoro esistente, ma anche e soprattutto nell’opera di stimolo e pungolo ad una progettualità che sia di visione complessiva dell’esistente e di rilancio per il futuro.
Attraverso le due sponde dello stretto transitano nei giorni feriali oltre 10 mila veicoli, 7 mila del gommato leggero e 3 mila mezzi pesanti quasi interamente transitati nell’approdo di Tremestieri. Dei mezzi leggeri, circa l’80% del totale si sposta nella tratta tra Messina e Villa San Giovanni, di cui l’85% nella Rada San Francesco e solo il 15% nella zona del porto storico ormai da troppo tempo aperto solo nei periodi di esodo festivo o in caso di inagibilità di Tremestieri.
Sono 10.214 i passeggeri che giornalmente attraversano lo stretto di Messina, di cui 4.500 sulla tratta per Reggio Calabria e 5.700 sulla tratta per Villa San Giovani. Oltre 4.100 utenti impiegano giornalmente i mezzi veloci di Liberty lines da Reggio, mentre dei 5.700 utenti sulla tratta Villa, oltre 2.100 si muovono nel porto storico con il vettore pubblico ed i mezzi veloci Bluferries e 3.600 sulla Rada San Francesco con il vettore privato Caronte e Tourist. Questo è il popolo dello Stretto. Da mesi la Uiltrasporti incalza il Gruppo FS affinché si proceda all’aumento del numero delle corse dei mezzi veloci per Villa in esecuzione di quella che oggi è legge, non più una semplice concessione, e se non avremo risposte a breve procederemo alle denunce in violazione del diritto alla mobilità dei cittadini a carico di Rete ferroviari Italiana.
E’ assodato che la principale causa della grave crisi sociale ed economica della Sicilia va ricercata nella sua marginalizzazione che l'ha allontanata dal resto d'Europa e reso i tempi dei trasferimenti interni fermi al dopoguerra. Senza dubbio la dismissione di Ferrovie dello Stato che ha inciso pesantemente nell’ultimo ventennio sul gap infrastrutturale del territorio Messinese e della sua provincia con una perdita negli ultimi 10 anni di circa 2 mila posti di lavoro tra ferrovieri e indotto. Eppure pensiamo e vediamo proprio nella più grande opera ferroviaria immaginabile a queste latitudini, il ponte sullo stretto, la soluzione unica al recupero infrastrutturale di tutta l’isola. Se il Ponte è un’opera prettamente ferroviaria bene, anzi benissimo. Allora dateci ferrovie degne di questo nome.
La questione meridionale per i treni esiste davvero. Alcuni numeri raccontano meglio di tante parole i problemi del trasporto ferroviario nelle Regioni del Mezzogiorno rispetto al resto del Paese. Oggi la provincia di Messina ha 72 km di rete a doppio binario su un totale di circa 200 km, e siamo persino fortunati perché, in proporzione al resto della rete, è tra le tratte migliori dell’isola. Ma anche dove c’è il doppio binario e la rete più moderna, la nostra velocità è da ferrovia di terza classe, perché anche le opere più recenti come la Messina-Patti e la Messina-Giampilieri sono progettate per una velocità massima di 160 km/h, mentre è considerata alta velocità quella sopra i 250 km/h. Poi anche dove c’è la rete purtroppo spesso manca il servizio come tra la Messina – Patti utilizzata al 20% delle sue possibilità o la tratta Messina- Giampilieri dove ci sono i treni (28 corse al giorno) ma non ci sono i viaggiatori e la Metroferrovia non è mai decollata nonostante questo sindacato da oltre due anni sforni report e incalzi l’amministrazione comunale e la Regione a trovare una intesa su integrazione tariffaria e con il servizio ATM. Ci sono disponibili i fondi PON Metro, secondo gli studi della UIL utilizzandone solo 200 mila euro l’anno si potrebbe realizzare l’integrazione del biglietto, crediamo si possa fare un tagliando unico giornaliero al costo di 2 euro per utilizzare bus-treno-tram all’interno di tutto il perimetro urbano, questa è la mobilità sostenibile di una città metropolitana ed europea quale vogliamo essere.
Ma oggi di europeo abbiamo ben poco: per fare un esempio, ogni giorno le corse dei treni regionali in tutta la Sicilia sono 429 contro le 2.396 della Lombardia, una differenza di 5,3 volte, ma a livello di popolazione la Lombardia conta “solo” il doppio degli abitanti siciliani (10 e 5 milioni) una discrepanza intollerabile. Sono rimasti solo 5 treni a lunga percorrenza a garantire la continuità territoriale di 5 milioni di abitanti siciliani. Ancora oggi la Regione Sicilia stenta a varare il contratto di servizio con Trenitalia, contratto di durata decennale che dovrebbe dare garanzia di programmazione e sviluppo del trasporto su ferro anche per la nostra provincia e dare possibilità occupazionali a decine di lavoratori, sul territorio pensiamo alle vertenze Ferrotel e Servirail, che sono il frutto dell’opera di mortificazione che FS ha operato negli anni sul nostro territorio nell’immobilismo colpevole della classe politica locale.
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Oggi nel 30% dei collegamenti della provincia di Messina, Ferro e Gomma si sovrappongono su medesimi tragitti o fasce orarie mentre mancano o rare sono le forme di integrazione di servizio e integrazioni commerciali tra i due vettori. La provincia di Messina è giornalmente invasa dal trasporto gommato con circa 450 relazioni di viaggio extra urbano ed evidenti ripercussioni di sicurezza sul traffico stradale e ambientali che è un tema che oggi viene sempre posto al centro delle politiche di mobilità sostenibile
ATM
L’ATM è oggi sicuramente un’azienda diversa da quella di 5 anni fa, l’impegno del sindacato nel processo di riorganizzazione e risanamento economico è stato determinante e come UIL ne siamo orgogliosi e su questo solco continueremo. Determinante è stato il cambio di tutti i vertici aziendali che negli anni hanno determinato a braccetto con certa politica il quasi fallimento del trasporto pubblico cittadino Non è stato semplice passare dagli scioperi per gli stipendi non pagati da un’azienda che era di fatto in liquidazione alla firma di un contratto di secondo livello che rappresenta una scommessa di prospettiva e sviluppo. Nel dicembre 2016 in Atm sono stati stabilizzati 76 ex LSU, un grande risultato, ma ancora ci sono ferite aperte e su questo l’amministrazione deve avere coraggio, ci sono 75 posizioni di autisti da coprire con lavoro stabile e non solo precario, cosi come obbiettivo condiviso era la trasformazione a full time dei dipendenti Ausiliari ZTL un segmento che fa introitare una media di 2 milioni di euro/anno.
MESSINASERVIZI BENE COMUNE
In città è scoppiato da mesi il caso del transito dei lavoratori alla nuova società. La Uiltrasporti ha portato avanti in questi mesi una battaglia per la legalità assieme alla Cisl e alla Fiadel nel solo interesse dei lavoratori di ATO3 e MessinAmbiente e di tutta l’utenza cittadina che ha il diritto di avere un servizio dignitoso ed una nuova società che non sia un clone fallimentare. Oggi abbiamo una nuova società pubblica che speriamo rappresenti un punto di partenza per un nuovo percorso verso la differenziata e il porta a porta, dove Messina è ancora fanalino di coda. Adesso il transito definitivo di tutti i lavoratori da farsi subito e non può che seguire le norme che la legge regionale ancora oggi impone. Noi della Uil i diritti, la dignità e il rispetto dei lavoratori non li barattiamo per nessun motivo e non dobbiamo tutelare interessi né di posizione né di bottega e se altri sindacati hanno in buona o cattiva fede abdicato al proprio ruolo non hanno di certo fatto l’interesse né della città né di chi rappresentano. Si battano il petto e facciano un passo indietro.
LA NUOVA SEGRETERIA TERRITORIALE:
Segretario Michele Barresi, responsabili: Giovanni Giordano, Angelica Rizzo, Angelo Cardaciotto, Giacomo Marzullo, Rosangela Grasso, Filippo Manuella.