Spreco alimentare: l'esperienza di una lettrice a Messina
MESSINA – “Non sprechiamo mentre c’è chi muore di fame”. Riceviamo e pubblichiamo l’appello di una lettrice, condividendone lo spirito. Oggi non mancano i servizi per non alimentare lo spreco alimentare e aiutare chi ha bisogno. Assurdo che ancora ci siano realtà che non aderiscano a queste iniziative quotidiane.
Pane fresco, tortine e brioche nella spazzatura
Sono indignata, arrabbiata, sconcertata. Stasera, spesa dell’ultimo minuto al supermercato e, mentre passo davanti al reparto del pane fresco, vedo un commesso svuotare tutti gli scomparti del pane, compresi cornetti, brioche, ciambelle, muffins e tortine varie in un carrello. Incuriosita e preoccupata, chiedo se quel cibo verrà buttato. E, purtroppo, ricevo una disinvolta risposta affermativa: “Certo, lo buttiamo!”.
Come certo? Decine di chili di pane e dolci buttati nella spazzatura, mentre c’è gente che non ha pane per i propri figli, mentre la fila alla mensa dei poveri alla Chiesa di Sant’Antonio si ingrossa ogni giorno di più, mentre un senzatetto chiede l’elemosina all’uscita dello stesso supermercato, sperando che qualcuno gli lasci qualche moneta per potersi comprare un pezzo di pane.
Quello stesso pane che nel frattempo viene buttato nella spazzatura. Non è accettabile! È un insulto alla povertà. Non possiamo permettere questo spreco mentre la gente muore di fame. Farò una segnalazione. Non so ancora a chi ma mi informerò, sperando che possa servire a far cessare questo scempio, almeno in quel punto vendita. Intanto non andrò più in quel supermercato.
Purtroppo non è raro vedere queste scene. Nel periodo delle pesche mi sono trovata in una situazione simile e alla stessa domanda della signora mi è stato risposto che ne stava arrivando un altro carico. E intanto venivano vendute a 2,50 euro al chilo. Metterle a 1 euro no!
Rivolgetevi al Banco Alimentare ( http://www.bancoalimentare.it) sezione Sicilia…ce ne sono 2 , non so Messina a quale faccia capo. Io dirigo quello dell’Umbria e facciamo ritiri di prodotto invenduto in tutte le catene di supermercati….. i nostro colleghi siciliani fanno lo stesso. Recuperiamo quasi 1000 tonnellate all’anno in Umbria….
Fateci sapere quale è questo supermercato. È semplicemente vergognoso. Intervenite in qualche modo perché ciò finisca
Tutto vero. E’ capitato anche a me vedere la stessa cosa,alla mia domanda del perchè,mi è stato risposto che l’azienda vuole così. Da tempo ho lasciato quel supermarket.
Purtroppo, i messinesi devono essere educati in quelli che sono i volori fondamentali della convivenza e della moralità. Ormai sono anni che quotidianamente si assiste ad atteggiamenti individualisti e di chiusura verso l’altro.
Inoltre se non si volesse pensare alle persone in difficoltà, ci sono tanti allevamenti a cui donare cibi andati a male.
Bravissima, non si butta il pane!
Vorrei rispondere a questa lettrice che si indigna per il pane ricordandole che il proprietario lo ha pagato perciò ne può fare quello che vuole senza dare tante spiegazioni.
Se la signora vuole dare il pane ai poveri perché non lo comprava lei e lo portava a S. Antonio o alla Caritas? Giudicare è facile, prendere iniziative è difficile, vero cara Signora?
Caro Paolo purtroppo quello che dici tu è in linea con il diritto ma il gesto compiuto dal supermercato è immorale. Ricordo ogni giorno a me stesso che essere solidale con chi sta peggio alla fine ha riflessi positivi per l’intera società in prospettiva materiale. E comunque che sia un buon Natale per tutti…anche per i poveri della mensa.
Brutto commento davvero!
Certo, lo ha pagato ; e buttandolo ne ottiene qualche beneficio economico ? NO. E allora, l’umanita’ e il buon senso vorrebbero che, anziche’ buttarlo, potesse servire a dare un sostegno alimentare a persone in difficolta’ che ne hanno bisogno.
Piena solidarietà con la lettrice, basterebbe un piccolo sforzo da parte di tutta la grande distribuzione affinchè gli alimenti invenduti possano essere donati alle Associazioni benefiche.
È vero, una vergogna. I supermercati dovrebbero organizzarsi e donare ciò che non è stato venduto a chi ha tanto bisogno.
Signora ma deve indicare il supermercato o quanto meno la zona. Altrimenti non si potrá mai far nulla
Siamo noi come testata a non fare il nome. Ci interessa sollevare il problema, non trovare il “colpevole” e demonizzarlo.
Bravi…continuate così!
Bisognerebbe organizzare un servizio di raccolta cibo invenduto presso supermercati , ristoranti bar etc….per poi ridistribuirlo a chi ne ha bisogno. PROPONGO
Oltre articolo pubblicato mi piacerebbe sapere se ha informato la dirigenza che avrebbero potuto avvisare le associazioni di volontariato locali che si occupano della distribuzione ai poveri alla stazione e non. Passerebbero loro stessi a prendere il cibo. Mi dispiace per lo spreco
Lo stesso problema c’è sempre stato anche con il cibo confezionato e avanzato dai reparti ospedalieri. Tutto buttato. Datelo ai semafori, alle associazioni, ai canili … uno spreco enorme e la gente non riesce a comprare il pane da mettere a tavola. Anzi ora con l’app To good to go (si scrive così?) Gli associati riescono a vendere i prodotti in scadenza. Si deve trovare una soluzione
La cosiddetta “legge del buon samaritano” é nata proprio per questo scopo.
Chi dona le eccedenze (panificio, supermercato, mensa aziendale) ottiene delle agevolazioni fiscali, e le associazioni di volontariato possono redistribuire questo cibo ai bisognosi, a costo zero.
Sono stato per diversi anni volontario presso una “Mensa di Solidarietà” parrocchiale (Circoli NOI + Caritas) in Veneto.
È necessaria una partnership tra il Soggetto donatore ed il Soggetto ricevente. Ne guadagnano ambedue, oltre che i poveri (tramite Isee si ha diritto non solo al pasto, ma anche alla “borsa alimentare” a costo zero).
Informatevi presso i Servizi Sociali o presso la Caritas della vostra città per avere tutte le linee guida.
Talvolta questo circolo virtuoso non si instaura semplicemente perché si disconosce il protocollo “Legge del buon Samaritano” sullo spreco alimentare.
Cordialmente.
Sono della provincia di Firenze. Anche qua si vedono i bidoni pieni di cibo sempre buono da consumare, che potrebbe tornare utile alle tantissime associazioni che si occupano di aiutare le persone e gli animali in serie difficoltà! È una vera vergogna! I comuni sono i primi a non fare niente. La lotta allo spreco, sono solo parole da anni. Purtroppo l’interesse economico è sempre superiore. Solo rabbia e sdegno!!!
Esistono delle app che consentono di vendere rimanenze invendute di prodotti dolci, salati e preparati che consentono al commerciante di evitare lo spreco alimentare ad un prezzo simbolico accessibile a tutti. Un gesto etico e solidale.
Mi sembra che c’è anche una legge per lo spreco alimentare!!!! O sbaglio?? Che poi saranno puniti!!
Ho lavorato in un supermercato ad Acqui Terme 2017/18 e a fine giornata stessa cosa. Una parte di pane si buttava una parte si rendeva. In un altro si vendeva il giorno dopo con il 50% di sconto, ma mi disse il direttore che era illegale.
Anche io ho lavorato in un supermercato e devo dire che ne ho viste di tutti i colori. Al reparto frutta se un grappolo di uva aveva un chicco rovinato si buttava tutto il grappolo. Dicevo al caporeparto se potevo portarla a casa e lui mi rispondeva: scherzi? Non si può portare nulla a casa, si deve buttare tutto. Rimasi schifata e non ci vado più a fare spesa lì anche se, purtroppo, lo fanno tutti i supermercati.
Non volevo dirvelo,ma tutti i super mercati fanno così,buttano via tonnellate di cibo ancora buono ,e in alcuni posti buttano assieme al cibo detersivi e saponi così uno non può nemmeno tirarli su dal bidone e mangiarli….questo è capitalismo
È ora che le aziende facciano un bilancio contabile ed anche un bilancio sociale delle proprie attività. Vorrei ricordare che oltre agli sprechi visibili ci sono anche quelli invisibili (acqua, gas, energia elettrica) quelli che privatamente vengono inflitti dal singolo e che non percepisce come danno alla collettività.
Tutto giusto… il nome del supermercato…
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Da quando ho scoperto che il cibo viene buttato dai supermercati non compro e non dono più cibo per le associazioni benefiche,ho capito che chi dirige il supermercato è padrone di fare quello che vuole con l’invenduto ma è uno schiaffo verso chi non ha il pane per vivere,anche i dipendenti dovrebbero portarsi a casa l’avanzo,io lo farei se si potesse e non c’è nulla da vergognarsi in primis io che per tanto tempo non ho avuto da mangiare
Il problema del ” cibo gettato via ” dai supermercati, mercati, panifici, fruttivendoli, bar, ospedali, ecc,. ecc. è di vecchia data, ma ritengo che non si riesca a risolverlo o comunque diminuirlo per via della mancanza di un impegno in sinergia da parte delle parti interessate, da parte di chi saprebbe riusarlo / sfruttarlo al meglio e da parte di coloro che se ne devono comunque liberare. Basterebbe che le mense solidali, i centri di accoglienza, i canili, ecc. formassero un gruppo unico e accordarsi per effettuare il ritiro di questo cibo con orari da concordare con chi invece di gettarlo lo potrebbe consegnare (tutto o in buona parte) a loro. Se sprovvisti potrebbero chiedere un mezzo adeguato al Comune, o all’ATM, o a Messina Servizi, per il giro di prelievo e consegna. Comunque il Comune dovrebbe attivarsi per affrontare il problema, lo spreco del cibo è una cosa vergognosa.
Una vera vergogna… perché non fate un accordo con qualche associazione benefica …ormai ce ne sono di ogni tipo….veramente uno schiaffo alla solidarietà….con tutte le persone che faticano ad arrivare alla fine del mese…. Ferdinando di Carpi
Io ho lavorato alla….. e buttano via tonnellate di cibo, ovviamente anche tutto il pane e gli avanzi della gastronomia a fine giornata.
Cosa c’è di strano in comportamenti che si sono consolidati da decenni e che vedono ognuno di noi protagonisti? Un prodotto scaduto da un giorno lo buttiamo, una mela con un minimo difetto non la vogliamo, il pane del giorno prima non lo consumiamo. Ci vuole una rivoluzione culturale sotto molti aspetti nella nostra società. Ogni tanto apriamo un occhio e ci indignamo, poi lo richiudiamo ed è tutto a posto…
Quando si parla di spreco di cibo, si dovrebbe andare a vedere nei supermercati.
In tanti supermercati, panettieri e negozi alimentari vari offrono “magic box” a un prezzo molto basso contenenti alimenti vicinissimi alla scadenza ,ma ancora buonissimi , a chi ha voglia di risparmiare e far del bene al pianeta non sprecando cibo. Basta scaricare un app (To good to go) x vedere i negozi aderenti nella propria zona . Penso anche che i negozi abbiano forse delle altre agevolazioni , oltre comunque un piccolo rientro economico .
Buona sera a tutti.
Condivido pienamente quanto denunciato dalla lettrice, complimenti per aver dato voce ad un grave problema attuale.
Io proporrei di boicottare il supermercato in questione anche con cattiva pubblicità e facendo una denuncia alle autorità competenti poichè sprecare il cibo è una grave offesa al Cielo e agli esseri umani.
Se la cittadinanza avesse più coraggio e forza nel denunciare e porre in essere delle azioni incisive nei confronti di questi supermercati forse il fenomeno diminuirebbe.
Ovvio non si risolverebbe perchè le politiche aziendali italiane sono terrificanti ma almeno si comincia a smuovere la collettività.
Si ringrazia la redazione di tempostretto per lo spazio che viene dato a queste importanti voci della cittadinanza.
Ricordiamoci tutti: Non si è sudditi del sistema italiano ma cooperatori.
Nessun governo dovrebbe permettere a queste aziende di portare una tale politica.
Denunciamo denunciamo denunciamo.
Il problema dello spreco alimentare purtroppo è ancora attuale nonostante i molti sforzi che alcune catene della gdo (grande distribuzione organizzata) stanno attuando come ad esempio mettere i freschi pane pizze brioche etc etc al 50% di sconto nell’ultima ora di chiusura.
Io lavoro in una grande catena di supermercati della gdo e da quando esiste questa formula si è ridotto di molto lo spreco. Poi x il resto c’è anche il progetto brutto ma buono cioè tutti i prodotti che arrivano con packaging difettosi tipo scatolette ammaccate etc etc vengono destinati alle associazioni tipo caritas ma anche qui purtroppo è un progetto che si può attuare nei negozi di grande dimensione perché x legge i prodotti destinati alla donazione devono avere degli spazi isolati dai prodotti destinati alla vendita e devono seguire un iter speciale x la destinazione alle varie associazioni. Probabilmente anche il supermercato non è strutturato per mettere in campo queste misure antispreco.
Purtroppo in Italia siamo ancora all’età della pietra, in altre nazioni funziona in modo diverso. Personalmente per un piccolo ritardo sulla tabella di marcia (facevo il delivery) mi sono trovato a fare benzina in un rifornimento con annesso bar dove con immenso piacere mi sono trovato a pagare solo il caffè mentre le tortine erano gratis visto che loro dopo una certa ora dovevano buttarle via. Da quel giorno sono diventato un cliente benzina e caffè viaggiando tutta la notte in compagnia dei buoni dolcetti, ma non ero in Italia.
Può anche darsi che le persone che chiedono l’elemosina non hanno bisogno del pane o altri alimenti. Peri i quali li hanno già ma bensì soldi per i quali soddisfare le loro esigenze le quali possono essere il telefono di ultima generazione, fumare le sigarette le quali solo per il costo che hanno se ne potrebbe fare a meno. Certo, non è assodato quello che scrivo. Ma se ho ben capito, in Italia nessuno muore di fame. Neanche quelli che chiedono l’elemosina. Mentre, è giusto chiedersi che gli alimenti, tutti, costano troppo anche per chi ha qualche spicciolo in più. Di questo si tratta. I conti di ognuno alla fine del mese non combaciano.
Viviamo in un mondo dove tutto è superfluo…se i supermercati e in generale chi si occupa di vendita e somministrazione di alimenti,avesse un report su quanto cibo si butta giornalmente,potrebbero produrne la giusta quantità per il giro di clientela che hanno: si eviterebbe in un sol colpo lo spreco alimentare, e lo spreco di luce acqua e gas. E visto che siamo tartassati dai media…sul tema Green e sui cambiamenti climatici,eviteremo anche tanta emissione di CO2…buona vita e buon Natale a tutti….
Indignarsi serve poco: organizzate un servizio di volontariato per la raccolta e la redistribuzione degli alimenti invenduti, si fa già in altre città e funziona. .
Questo succede anche in altre città purtroppo. A Milano dove vivo, alcuni esercizi hanno stipulato un accordo con RSA, RSD, centri diurni.. forse sarebbe il caso di attivare Caritas o enti solidali per aprire un canale di consegna..
Alcune parrocchie organizzano la consegna dei pacchi alimentari per chi è in difficoltà. Si potrebbe provare questa strada..
Auguri
Direi che prima di sputare sentenze dovreste chiedere ai titolari perché adottano questa politica.
Personalmente ,qualche anno fa,ho chiesto ad una associazione di poter portare a Messina il pane e il resto dei prodotti che mi rimanevano in negozio.
Mi è stato detto
1) che sarei dovuta scendere con polizia o carabinieri o vigili perché altrimenti…NO I BARBONI ma altri mi avrebbero lasciato solo le ruote della macchina.
2)che se qualcuno si fosse sentito male o avesse fatto finta io avrei passato i guai per varie allergie ecc…
Ho risposto:”quindi adesso la legge ci impedisce anche di fare del bene?”
Mi hanno risposto che a me sarebbero rimasti i guai…
Quindi…di che parliamo????siamo noi a non voler fare del bene..???o alcune cose andrebbero cambiate????
Io parlo per esperienza personale…nn voglio difendere nessuno ma neanche attaccare per il gusto di farlo
È una cosa veramente indegna, potrebbe essere dato a chi ha fame ciò che avanza……ma gettarlo nell’immondizia è in delitto. un’offesa vss Dio ed all’umanità. Ha ragione,non ci vada più in quel market !!!!!
Purtroppo è così.Ho lavorato in un supermercato ed è uno schifo vedere il cibo ancora buono buttato nell’immondizia..
I dipendenti vengono licenziati se osano mangiare anche un frutto ammaccato.. piuttosto si butta…la direzione dovrebbe patire un la fame così capirebbe che è meglio donare il cibo ai più bisognosi..
Ma state scherzando io mi indigno per la vostra indignazione: è da quando esistono i supermercati che funziona cosi
Negli ospedali italiani vengono ogni giorno buttati tonnellate di alimenti, compreso il pane ancora imbustato. Non ricordo dove, tutte le sere un supermercato esponeva fuori le cose che si dovevano buttare e i poveri potevano prelevare quanto volevano.
Con molta calma, parli semplicemente con il Direttore e lo informi che ci sono modi concreti per evitare che tanto bene venga buttato! Sono certa che seguirà il suo consiglio.
La Caritas e le mense sociali in primis, ma anche l’applicazione Too Good To Go che, tra l’altro, può venire a suo vantaggio dando un minimo di profitto e, di sicuro, non una perdita!
Ci sono tante famiglie in difficoltà che, anche se non partecipano ancora alle mense sociali, stanno stringendo fortemente la cinghia per un po’ di pane… L’app Too Good to go può essere anche un buon compromesso per i supermercati che immagino non siano così ricchi da permettersi tutto questo spreco a fine giornata! Buon lavoro 🙏🏻
ECCO È ANDATA IN SCENA LA RETORICA DEL FINTO BUONISMO