La minoranza interroga il sindaco: Esiste un piano per la manutenzione e la messa in sicurezza? Come si intende procedere per limitare i danni, anche degli incendi?
FURCI SICULO – Sentieri invasi dalle erbacce. Sacchi d’immondizia abbandonati. Area giochi nel degrado. Il Parco suburbano che sorge nel cuore della Pineta, a monte dell’abitato di Furci Siculo, versa in stato di abbandono. I riflettori sull’opera che potrebbe essere un valore aggiunto per il paese, ma che mai è riuscita a decollare per essere fruita a dovere, sono stati accesi dai consiglieri di minoranza attraverso una interrogazione che mette in luce le pessime condizioni in cui versa. Il documento è stato indirizzato al sindaco Matteo Francilia, all’assessore all’Arredo urbano, all’assessore all’Ambiente e al segretario comunale. Paolo Mascena, Sandro Triolo, Rosaria Ucchino e Agatino Pistone puntano l’indice verso “incuria e mancata manutenzione che rendono il parco non fruibile alla cittadinanza. A ciò bisogna aggiungere la mancanza di misure di sicurezza”.
Le domande rivolte agli amministratori
L’opposizione chiede agli amministratori “se c’è una pianificazione per la manutenzione e la messa in sicurezza”. Ed ancora “se questa amministrazione ha dimenticato il potenziale turistico, sportivo e sociale della Pineta, dato che durante le ultime elezioni amministrative, il punto 6 del programma elettorale della vincente lista recitava: Creare percorsi naturalistici ed enogastronomici (anche finalizzati alla promozione di attività sportive come trekking, mountain – bike, ecc.) per la valorizzazione dei saperi e dei sapori locali su tutto il territorio comunale, con particolare attenzioni alle frazioni”.
Considerando il potenziale turistico dell’opera “perché – si chiedono i consiglieri di minoranza – non rendere la Pineta una valvola di sfogo e di svago alternativa alla spiaggia?. Nelle ultime stagioni estive – conclude l’interrogazione – abbiamo assistito a diversi incendi, come si vuole procedere per limitarne i danni, salvaguardando il nostro verde pubblico?”. (Carmelo Caspanello)