La Cisl Funzione pubblica chiede la revoca della delibera n°17 approvata dal Cda del Vittorio Emanuele e che apre la strada al conferimento di incarichi, consulenze, docenze.
I vertici del Teatro Vittorio Emanuele hanno inaugurato la “stagione dello stipendificio”. Così si legge nella nota della Cisl dopo la notizia, pubblicata nei giorni scorsi da Tempostretto (leggi qui l’articolo) della delibera n°17 adottata dal Cda il 18 aprile e pubblicata sul sito ufficiale dell’Ente il 27 aprile.
“Il CdA con la citata delibera- scrive la Cisl Funzione pubblica-, cosa gravissima, prevede l’istituzione di uffici temporanei, l’utilizzo di perdonale proveniente da altri enti, il conferimento di incarichi a soggetti esterni, a docenti, ad Enti di Formazione per avviare attività formative di supporto e tutoraggio e per questo impegnando già una somma di 60 mila euro, al conferimento di incarichi a titolo gratuito personale in quiescenza per gli ambiti amministrativi, economico-finanziario, personale, programmazione strategica, marketing, pubblicità, appalti, formazione, promozione ed altri eventualmente individuati; praticamente per tutti i servizi ed ambiti dell’Ente.D’altra parte il Teatro dal punto di vista economico-finanziario naviga in acque floride e perciò invece di implementare le attività teatrali, vera “mission” dell’Ente, avvia una Stagione di Stipendificio, incarichi consulenze, sperperando risorse e soprattutto mortificando ed umiliando il personale dipendente dell’Ente che da ben oltre 20 anni assicura con grande senso di responsabilità ed abnegazione servizi ed attività, rinunciando anche a spettanze economiche straordinarie ed indennità varie, consapevoli delle difficoltà economico-finanziarie cui versa l’Ente. Peraltro desta meraviglia il singolare richiamo al comma 9 del DL 95 che vieta “di attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti, gia' appartenenti ai ruoli delle stesse e collocati in quiescenza, che abbiano svolto, nel corso dell'ultimo anno di servizio, funzioni e attività corrispondenti a quelle oggetto dello stesso incarico di studio e di consulenza”.Il CdA del Teatro dimentica che sul fronte del personale ad oggi restano ancora aperte irrisolte questioni legate al reinquadramento ed all’applicazione piena del Contratto Collettivo di Lavoro Regionale e si destreggia in alchimie e strategie creative che avrebbero il sapore di vestiti preconfezionati, dicendo genericamente e sproporzionata di poter fare ricorso a figure in quiescenza e senza giustificarne le reali motivazioni e che a giudizio del sindacato dovrebbero essere limitati, circoscritti e seriamente motivati”.
La Cisl invita quindi il Cda alla revoca del provvedimento ed al ripristino dei rapporti con i sindacati nel rispetto anche del personale in servizio presso l’ente. In caso di mancata convocazione di un incontro la Cisl passerà ad una serie di iniziative a tutela dei diritti dei lavoratori.
R.Br.
Se non togliete la gramigna da dentro l’ente teatro sarà ridotto ad una porcheria, altro che stipendificio e assunzioni di personaggetti provenienti da altri enti o le famose assunzioni a termine che sitramutano x l’eternità,alla stessa stregua di comune ex provincia, ato, amam , ecc. . ma che schifo!
Se non togliete la gramigna da dentro l’ente teatro sarà ridotto ad una porcheria, altro che stipendificio e assunzioni di personaggetti provenienti da altri enti o le famose assunzioni a termine che sitramutano x l’eternità,alla stessa stregua di comune ex provincia, ato, amam , ecc. . ma che schifo!