La famiglia Alfano chiede il sequestro del fascicolo del processo di revisione del boss Gullotti. Ecco perché
La famiglia del giornalista Beppe Alfano ha chiesto il fascicolo del processo di revisione della condanna di Giuseppe Gullotti, il capo mafia barcellonese indicato quale mandante del delitto dell’8 gennaio 1993.
La richiesta è stata depositata dal legale della famiglia, l’avvocato Fabio Repici, e mira a firmare la conclusione del processo di revisione ancor prima di quello che vede imputato lo stesso Gullotti per corruzione in atti giudiziari con il magistrato Olindo Canali.
L’istanza di sequestro si basa proprio sull’esistenza di quello che il legale giudica un vero e proprio corto circuito giudiziario, un “caso probabilmente unico nella storia giudiziaria italiana“, scrive Repici.
Il processo di revisione di Gullotti si basa – spiega Repici nell’istanza – sul così detto memoriale di Canali, una lettera privata acquisita anni fa agli atti giudiziari nel quale l’ex PM di Barcellona confidava propri dubbi sulla colpevolezza del boss in relazione all’omicidio Alfano. Lo stesso Canali, lo ricordiamo, ha portato a conclusione l’unico processo che è arrivato ad una imputazione e successiva condanna per il delitto del giornalista, appunto quello a carico di Gullotti, oggi al centro della revisione condotta dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, che potrebbe concludersi il prossimo 6 maggio.
Nello stesso tempo però sia Gullotti che il magistrato sono sotto processo, sempre a Reggio, per l’ipotesi che il capo mafia abbia consegnato denaro al giudice per essere discolpato da un altro delitto avvenuto nel barcellonese in quegli anni.
“Nella sostanza e nella forma – scrive Repici –quel giudizio di revisione è, se non corpo di reato, certamente cosa pertinente al reato di corruzione in atti giudiziari per il quale Gullotti è stato rinviato a giudizio.