A sparare è stata forse una calibro 38. Questa la conclusione dell'esame sul corpo del ragazzo ucciso la scorsa settimana a Camaro. I funerali saranno celebrati nella parrocchia di San Luigi.
E' terminata molto tardi, ieri sera, l'autopsia sul corpo del ventenne Giuseppe De Francesco, ferito mortalmente a Camaro sabato scorso. Il medico legale Fabrizio Perri ha concluso il suo esame, si è riservato qualche settimana per depositare la relazione completa, intanto ha già fornito ai magistrati titolari del caso una prima indicazione: le lacerazioni riscontrate in corrispondenza con il foro d'ingresso dei colpi sembrano indicare che a sparare è stata un'arma dotata di proiettili così detti "ad espansione", proiettili che fanno molto male perché una volta all'interno del corpo si aprono, rilasciando ulteriore materiale metallico. Forse una calibro 38 la pistola adoperata. Due indicazioni che fanno supporre che la volontà di chi ha sparato forse era quella di ferire la vittima, ma non ucciderla.
Il corpo del ragazzo sarà ora restituito alla famiglia per l'ultimo saluto. I funerali dovrebbero essere celebrati sabato mattina ma nella parrocchia di San Luigi, cioè dal lato opposto del rione alla zona dove viveva la vittima, nella parrocchia della famiglia materna del ragazzo. Intanto le indagini dei Carabinieri e della Polizia vanno avanti.
E a Camaro continua ad esserci parecchia tensione, tanto che alcuni esercizi commerciali hanno serrato momentaneamente le vetrine. Restano due i sospettati, un commerciante pregiudicato e il figlio. Fondamentali, per dare una svolta alle indagini, si riveleranno i risultati degli esami stub eseguiti sulle loro mani e su quelle di altri pregiudicati, alla ricerca di tracce di polvere da sparo. Alessandra Serio