Ad esser preso di mira, l’antico portone di legno, risalente al 1500, ed ora completamente sfondato.
La piccola frazione di Mili San Pietro torna ad essere ancora una volta triste protagonista delle pagine di cronaca della città. Dopo l’incendio che ha devastato la scuola elementare, per cui sono stati denunciati tre ragazzini, l’attenzione è oggi focalizzata su un altro “gioiello” del paesino: la Chiesa Normanna Santa Maria di Mili.
Questa volta non si è trattato di piccoli piromani, bensì di veri e propri vandali. Ad esser preso di mira, l’antico portone di legno, risalente al 1500, ed ora completamente sfondato. “Già in passato sia il portone della Chiesa che le finestre erano stati danneggiati da vandali in alcuni punti – si legge sul sito ufficiale di Mili – e in quel caso i soci dell’associazione LAG Proteggiamo la Natura sporsero una denuncia alle autorità. Anche per questa situazione spiacevole ci si sta organizzando per informare le autorità competenti”.
Una volta nei Paesini queste cose non accadevano,è sintomo di un cambiamento in peggio della Società.Basta ai figli da difendere a qualunque costo e mai punire e basta ai rei giustificati da situazioni socio economiche svantaggiate.Chi sbaglia deve pagare e dovrebbe subire anche la una reprimenda dalla comunità.Lo Stato dovrebbe adeguarsi ai tempi ed avere telecamere che monitorino l’intero territorio sia in funzione deterrente che in funzione investigativa.Per tutelare la privacy basterebbe una centrale unica con accessi riservati.Già il centro cittadino ed i lidi d’estate sono spesso prede di orde di “barbari” ora anche i paesi,bisogna intervenire adesso prima che sia troppo tardi.
Una volta nei Paesini queste cose non accadevano,è sintomo di un cambiamento in peggio della Società.Basta ai figli da difendere a qualunque costo e mai punire e basta ai rei giustificati da situazioni socio economiche svantaggiate.Chi sbaglia deve pagare e dovrebbe subire anche la una reprimenda dalla comunità.Lo Stato dovrebbe adeguarsi ai tempi ed avere telecamere che monitorino l’intero territorio sia in funzione deterrente che in funzione investigativa.Per tutelare la privacy basterebbe una centrale unica con accessi riservati.Già il centro cittadino ed i lidi d’estate sono spesso prede di orde di “barbari” ora anche i paesi,bisogna intervenire adesso prima che sia troppo tardi.
Una vergogna senza fine, abbiamo a disposizione gioielli del genere e non si è in grado di valorizzarli, se non sbaglio al momento la struttura è gestita dalla Curia e se i risultati sono questi certamente non sono in grado di svolgere questo lavoro, forse è il caso di far gestire la struttura da altre persone con magari associazioni locali.
Una vergogna senza fine, abbiamo a disposizione gioielli del genere e non si è in grado di valorizzarli, se non sbaglio al momento la struttura è gestita dalla Curia e se i risultati sono questi certamente non sono in grado di svolgere questo lavoro, forse è il caso di far gestire la struttura da altre persone con magari associazioni locali.
Telecamere come nelle città civili , e evete visto quanto tornano utili e poi carcere e risarcimento danni
Telecamere come nelle città civili , e evete visto quanto tornano utili e poi carcere e risarcimento danni