I portavoce M5S Alessio Villarosa e Francesco D’Uva sottolineano l’immobilismo di Governo e regione . La questione è arrivata in Parlamento
“Diversi organi di stampa e associazioni denunciano da tempo la grave emergenza igienico sanitaria e il conseguente rischio per la salute pubblica, dovuta alla cattiva gestione, post mortem, della discarica del comune di Mazzarrà S. Andrea, sciolto per mafia, senza che il Governo sia intervenuto al riguardo. Né Galletti o Minniti, infatti, che oggi sull’emergenza, hanno mandato a rispondere il sottosegretario alla Cultura, tanto per far capire quanto hanno a cuore la delicata questione, hanno messo mano ad una situazione che, presto, potrebbe diventare castastrifica per l’ambiente circostante e la salute dei cittadini, dato che, a causa delle pompe spente della discarica, il percolato sarebbe addirittura finito nel torrente”.
E’ quanto affermano i portavoce M5S Alessio Villarosa e Francesco D’Uva, illustrando, nell’Aula della Camera, l’interpellanza, al ministro dell’Interno e a quello dell’Ambiente, sulla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, comune sciolto per infiltrazioni mafiose della cosca dei ‘Mazzaroti’.
“Le difficoltà finanziarie della società che gestisce la discarica – proseguono gli esponenti pentastellati – non permettono una corretta gestione delle attività di raccolta e di smaltimento del percolato e, a quanto ci risulta, nessun progetto di chiusura e messa in sicurezza è stato presentato dalla società”.
“Inoltre e cosa ancor più grave – sottolineano gli esponenti del M5s – pare che ci sia un business legato al trattamento del percolato, da parte delle discariche siciliane, denunciato in un dossier alla Procura. Tuttò ciò sta accadendo senza che il Governo e in particolar modo la Regione che, cosa ancor più grave, pur essendo a conoscenza della situazione da diversi anni, disse che il problema era stato risolto".
"Ad oggi nè l'esecutivo e nè la Regione hanno posto in essere un solo atto a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente”, concludono.