Il direttore generale Puccio: "I cantieri dureranno tre anni e ed entro il 2023 partiranno. Un progetto da 52 milioni di euro e avremo la direzione dei lavori"
MESSINA – Verso il bando di gara per il depuratore di Tono. Si parte con il procedimento d’esproprio dei terreni e si prevede nel mese di giugno il bando, con i cantieri entro il 2023. L’attesa realizzazione dovrebbe durare tre anni. Allo stato attuale, i liquami di circa quarantamila abitanti della zona nord finiscono in mare senza depurazione, con trattamento di primo livello. Nell’aprile 2022 si era ottenuto il “sì” della Regione.
Sottolinea il direttore generale del Comune di Messina, Salvo Puccio, già direttore generale dell’Amam: “La competenza, dopo il commissariamento del Comune di Messina nel 2013 perché non aveva appaltato le opere, è governativa ma noi abbiamo continuato a fare la nostra parte. E riguardo agli avvisi per gli espropri, il commissario (Maurizio Giugni, con subcommissario Riccardo Costanza, n.d.r.) ci ha delegato a pubblicare gli avvisi, venerdì 21 aprile, destinati ai proprietari dei terreni. Ultimo atto propedeutico alla pubblicazione del bando di gara per la realizzazione del depuratore, che finalmente ha ottenuto tutte le autorizzazioni”.
“Un progetto da 52 milioni di euro per porre fine alla sanzione europea e collegare Mortelle alla rete idrica”
Prosegue Puccio: “Si tratta di un progetto che ammonta a 52 milioni di euro. Come Comune, abbiamo dato pure disponibilità alla direzione dei lavori, in modo da avere garanzie sui tempi. Da quattro anni pressiamo il commissario e ora la partita è stata chiusa. Ci sarà la pubblicazione della gara. Si prevedono tre anni di lavori. Con il depuratore a Tono, avremo lo sdoppiamento delle linee, acque bianche e acque nere, e tutto sarà convogliato, con il collettamento, al depuratore nuovo e non più a Contrada Salina bassa, a Ganzirri. Toglieremo lo scarico e collegheremo tutto al depuratore”.
La sanzione europea
Da qui l’uscita dall’infrazione. Spiega il direttore generale: “Dal 2012 subiamo una sanzione in base a una direttiva europea di collettamento e depurazione. Questo è uno dei 96 agglomerati della Sicilia non muniti di depurazione. Noi abbiamo continuato a dichiarare quello scarico come esistente nella zona da Paradiso, a salire, fino ad Mortelle e Acqualadrone, mentre Santo Saba ha il suo depuratore, gestito da Amam. Va anche precisato che le correnti determinano una qualità delle acque e di balneazione censita da Arpa, Asp e Commissione europea. Qui si registra la migliore acqua della Sicilia grazie proprio alle correnti. In ogni caso, il depuratore consentirà di allacciare la zona di Mortelle alla rete idrica perché, per legge, non possiamo fornire acqua a chi non la può depurare. Si rifaranno pure gli impianti di sollevamento sul lato tirrenico e la stessa rete idrica sarà rifatta”.
Il nostro servizio
Proprio su un’emergenza a Contrada Salina, a Ganzirri, di recente c’è stato un servizio in esclusiva di Tempostretto, con tanto di analisi e interpretazione dei dati affidati a esperti. Aggiornamenti in corso.