Il Presidente della Repubblica ha risposto all'appello di Michela, impegnata nella battaglia per fare luce sul caso di Ivan Lauria
Messina – E’ stata una grande emozione per Michela Lauria trovarsi tra le mani la lettera in busta bianca proveniente dal Quirinale. Non poteva credere ai suoi occhi: tra le migliaia di appelli che riceve, il Capo dello Stato ha deciso di rispondere anche a lei, mosso dal clamore per il caso di Ivan Lauria, il detenuto messinese morto in carcere a Catanzaro. Una morte avvenuta in circostanze poco chiare, secondo la mamma e il legale, l’avvocato Pietro Ruggeri, che in una intervista ad Alessandra Serio e Silvia De Domenico hanno ricostruito tutta la vicenda.
Una pagina social per sostenere la battaglia in cerca della verità
La lettera non le restituisce il figlio strappatole prima dalla droga e dal carcere e poi da una morte ritenuta ingiusta, ma le porta forza nella dolorosa battaglia che, ha spiegato al nostro giornale, conduce anche in nome di tutte le altre madri nella sua stessa condizione. Battaglia portata avanti anche attraverso una pagina social denominata “Verità e giustizia per Ivan”.
La risposta di Mattarella all’appello di una madre
Il Presidente Sergio Mattarella ha espresso vicinanza e partecipazione per la tragica morte di Ivan (qui l’intervista alla madre dove ricostruisce la storia del ragazzo), ed ha assicurato tutto il suo impegno per il contrasto di questi fenomeni e per ottenere una adeguata risposta, non soltanto giudiziaria, alle problematiche condizioni carcerarie.
La morte poco chiara di un ragazzo che non doveva essere detenuto
Intanto l’inchiesta per fare luce sulla morte di Ivan va avanti. Il 28enne è morto in cella a Catanzaro il 15 novembre scorso. La madre ha scoperto soltanto il giorno dopo, quando l’hanno avvisata per recuperare il corpo senza vita del figlio, che Ivan era stato trasferito a Catanzaro già da qualche settimana. Il referto medico parla di un arresto cardio circolatorio senza altri accenni ma secondo la mamma sul corpo del ragazzo ci sono i segni di un pestaggio. Oltre alle circostanze relative alle ultime ore di Ivan, Michela Lauria e l’avvocato Ruggeri vogliono capire perché, malgrado le sue condizioni, il ragazzo era ancora dietro le sbarre.
