La piattaforma che il sindacato intende porre all’attenzione dell’Amministrazione comunale. La procedura è in pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale regionale a firma del dirigente generale dell’assessorato regionale alla famiglia, servizi sociali e lavoro, Anna Rosa Corsello
La Funzione Pubblica della Cgil chiede al sindaco di Messina, Renato Accorinti, di adottare tutti gli atti necessari per procedere all’assunzione a tempo indeterminato dei 300 lavoratori precari e Asu utilizzati con contratti a tempo determinato. La proposta, con forme e modalità del percorso normativo da attuare, è riportata dettagliatamente in una “Piattaforma sul piano di stabilizzazione”.
Il sindacato ricorda che è in pubblicazione, sulla Gazzetta ufficiale regionale, una circolare esplicativa di questa procedura di stabilizzazione, a firma del dirigente generale dell’assessorato regionale alla famiglia, servizi sociali e lavoro, Anna Rosa Corsello, che definisce tempi e criteri di applicazione della normativa nazionale e regionale.
Nove i punti contenuti nella piattaforma:
1. “Riapertura del termine per la definizione dei percorsi di stabilizzazione” facendo salve, “naturalmente”, le procedure riferite alla Legge Regionale 24/2010, “avviate o concluse” entro la data del 31 dicembre 2012;
2. Proroga triennale degli attuali contratti a tempo determinato, fino e non oltre la data del 31 dicembre 2016, al fine di porre in essere la speciale normativa nazionale di stabilizzazione;
3. Proroga annuale fino e non oltre il 31 dicembre 2014 , per i soli Comuni in deroga che, nell’anno 2013, non hanno rispettato il patto di stabilità interno;
4. Si fa notare a chi propone la proroga solo di un anno degli attuali contratti a tempo determinato, che, come evidenziato dalla Circolare numero 5/2013 del Dipartimento Funzione Pubblica, “le Amministrazioni che hanno le condizioni per operare il reclutamento speciale ma non lo avviano non possono prorogare i rapporti di lavoro del personale a tempo determinato avvalendosi della disciplina prevista dall’articolo 4, comma 9 del D.L. 101/2013”, cioè, per gli Enti che non hanno sforato il patto di stabilità e non aderiscono alla speciale procedura di stabilizzazione, la proroga sarà solo per l’anno 2014 e non fino al 31 dicembre 2016;
5. Previsione della trasformazione a tempo indeterminato dei contratti di categoria “A” e “B” (scuola dell’obbligo) per i quali, il reclutamento, avviene attraverso l'applicazione dell'articolo 16 della legge 56/87 (chiamata diretta);
6. Concorsi per le categorie “C” e “D" (diploma o laurea), con riserva del 50% dei posti disponibili ai precari in servizio presso l’Ente, e/o con procedure concorsuali aperte valorizzando la professionalità acquisita presso il medesimo Ente;
7. Oltre alla proroga triennale, fino al 31 dicembre 2016, i lavoratori Asu hanno acquisito il diritto alla stabilizzazione a tempo indeterminato ai sensi del comma 2 dell’articolo 30 Legge regionale 5/2014, sia essi provenienti dal fondo nazionale che regionale, tale diritto, può essere esercitato in subordine rispetto ai titolari di contratto a tempo determinato in forza presso l’Ente;
8. Il complesso delle spese correnti per il personale precario viene calcolato al netto del contributo erogato dalla Regione, quindi per il solo 10% del costo complessivo per i Comuni con popolazione al disotto dei 15mila abitanti del 20% per i rimanenti Comuni;
9. Entro 15 giorni dalla pubblicazione della menzionata circolare regionale, sarà predisposto un Elenco Regionale di tutti i lavoratori appartenenti al regime transitorio dei lavori socialmente utili, sia statale che regionale (contrattisti ex Legge regionale 85/95, Asu fondo nazionale o circolare 280 e 321), dovranno presentare apposita istanza presso i propri Enti d’utilizzo, per essere inclusi in un’unica graduatoria regionale utile per la copertura dei posti disponibili che richiedono come requisito il titolo di studio della scuola dell’obbligo o il semplice assolvimento dell’obbligo scolastico, cioè, per l’assunzione a tempo indeterminato per le sole categorie A e B.
non è che poi alcuni precari risultano anche analfabeti e quindi
inidonei a fare il loro lavoro?
Ma quale valorizzazione e professionalità acquisita presso il medesimo Ente! Pretendono solo essere sistemati “SENZA CONCORSO” perchè troppo limitati. Diversi di categoria C e D non sanno fare niente, non fanno niente e non vogliono fare niente. Passeggiano nei corridoi, si intrattengono a gruppi, chiacchierano come dei sapientoni, vanno al bar, ecc… ecc…