Il primo anniversario di Crocetta all'Ars sotto il fuoco della sfiducia

Il primo anniversario di Crocetta all’Ars sotto il fuoco della sfiducia

Il primo anniversario di Crocetta all’Ars sotto il fuoco della sfiducia

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martedì 29 Ottobre 2013 - 17:06

E' iniziato a mezzogiorno il dibattito all'Ars sulla mozione di sfiducia presentata dal M5S e dalla Lista Musumeci. "Un anno di proclami mentre la Sicilia ha sete e fame" dice Cancelleri, "Crocetta è uno stregone", incalza Musumeci. Levata di scudi dal Pd: "Sfiducia decisa da Beppe Grillo" tuona Giuseppe Lupo "Con il governatore non c'è stata rissa, ma dialogo".

Non è stato il modo migliore per spegnere la prima candelina per il Presidente Crocetta. Un anniversario, quello della sua elezione avvenuta esattamente un anno fa (vedi correlato) vissuto oggi all’Ars sotto il fuoco incrociato della mozione di sfiducia dei 5Stelle e della Lista Musumeci.

La lunghissima seduta è iniziata a mezzogiorno e le prime parole che si sono levate sono state una citazione di Oliver Cromwell: “…il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l’ingiustizia! Basta, portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete la porta a chiave”.

E’ stato il capogruppo del M5S Giancarlo Cancelleri ad aprire con le parole del Lord Protettore del Commonwealth il suo intervento: "Questa mozione l'hanno firmata i precari, le famiglie, le imprese, gli agricoltori, i commercianti, i giovani, gli anziani. La rivoluzione annunciata non ha dato risposte a nessuno. Vediamo miseria e fame. La gente non chiede più un favore per un posto di lavoro. Chiede futuro e pane”.

Il capogruppo dei 5Stelle ha quindi iniziato un lungo elenco di date e annunci, un vero e proprio cronoprogramma di proclami dall’ottobre 2012 ad oggi.

“Questo è “uno pseudo-governo”- ha spiegato- privo di una maggioranza chiara e definita, caratterizzato da un continuo transito di deputati dall’opposizione alla maggioranza, dai continui annunci, dalle comparsate televisive e dalla mortificazione dell’Ars. La maggioranza è stata costruita con il goniometro,sono nati gruppi parlamentari che non esistevano al momento delle elezioni, come i Drs, Articolo 4, togliendo pezzi dai partiti e facendo nascere gruppi per interessi personali. Questa giunta non è libera di agire senza condizionamenti.”

Più forte l’affondo di Nello Musumeci, rivale di Crocetta alle elezioni e cofirmatario della mozione di sfiducia predisposta dai grillini dopo il sondaggio in rete.

“Questa mozione è un macigno nella palude delle complicità trasversali in cui si è impantanata questa assemblea. Questa mozione ridà dignità alla politica. Sull'esito non ci facciamo illusioni, per un fatto di istinto di sopravvivenza: nessun tacchino si augura che il Natale venga in anticipo, e tutti gli agnelli si augurano che la Pasqua venga cancellata dal calendario. Sappiamo però che quando Crocetta lascerà Palazzo d'Orleans, resteranno le macerie, che si aggiungeranno a quelle dei predecessori. C'è sete di legalità in questa Isola. Ma c'è anche tanta fame. Perché tanta improvvisazione? Tanta fretta, tanti proclami?”

Musumeci ha poi elencato la “rivoluzione delle nomine”, quei cento nomi vicini più al Megafono che al merito: Ma quale rivoluzione? Avete fatto in un anno le cose peggiori. Crocetta è uno stregone”. Il deputato ha poi sintetizzato le frasi di fuoco tra il Pd e Crocetta nelle ultime settimane “La fiducia gliel'ha tolta proprio il suo partito, prima di averla tolta noi. Sono volati gli stracci".

E’ stata poi la volta dei diversi gruppi dell’Ars, Megafono, Udc, Art.4, Drs, Pd a sostegno del governo, Pid e PdS più attendisti. Dal Megafono, a difendere la giunta chi ha pensato Antonio Malafarina: “ Questi assessori non saranno bravi, non saranno delle cime, ma sono competenti”, mentre tra i deputati messinesi si registra l’intervento di Pippo Laccoto (Pd) “Crocetta ha rotto col passato. Adesso bisogna passare alla 'fase due'. Il Pd ha criticato il governo, ma per rilanciarne l'azione non certo per arrivare a una sfiducia che non servirebbe al popolo siciliano" e quello di Beppe Picciolo (Drs): " Questo è un governo che si è insediato pochi mesi fa, e ha trovato una situazione disastrosa. Il 'no' alla sfiducia non è un atto di cieca e servile lealtà. Ma questa mozione non serve a nulla, è un frutto fuori stagione. Semmai, serve una vera agenda 'del fare'. Basta chiacchiere”. Bernardette Grasso, Grande Sud, e sindaco di Rocca di Caprileone polemizza con i grillini: “Anche se il nostro giudizio sul governo regionale è assolutamente negativo, chi parla di antipolitica non può poi sedersi nei salottini col governo a concordare presidenti di commissione”.

Contraria alla sfiducia la Pd Concetta Raia: “Ma davvero colleghi pensate che in 10 mesi il governo potesse risolvere tutti i problemi creati dai precedenti? O potesse sbloccare la burocrazia?”, mentre il 5stelle Zito ha ironizzato sulle continue denunce di Crocetta: “Ormai sentiamo persino che la mafia distribuisce caselli lungo l'autostrada, provocando incidenti. Ma la mafia Crocetta non la vede dove c'è davvero. L'impressione è che qualcuno voglia fare l'antimafia solo sui giornali. Noi abbiamo proposto cento pagine di proposte al governo. E in cambio ci è stato proposto di entrare nel governo, cioè poltrone. Oggi tutti si prendono i meriti sull'abolizione della Tabella H, ma tutti avevano votato a favore della Tabella H, tranne noi e i deputati della Lista Musumeci”.

Per Nello Di Pasquale, Megafono, i risultati raggiunti sono un miracolo: "Abbiamo trovato una Sicilia in condizioni drammatiche, abbiamo chiuso un bilancio e una Finanziaria, grazie all'operato di un assessore all'Economia che ci è stato mandato dal cielo. Ho grande riconoscenza anche per l'assessore Bartolotta e hanno lavorato benissimo anche gli assessori Sgarlata e Stancheris”.

Per Pogliese, Pdl, finora l’operato della giunta si può sintetizzare in una sterile politica di annunci, mentre il grillino Cappello rincara la dose: "Non avete rinunciato a un euro del vostro stipendio, non avete rinunciato a un'auto blu”.

Il segretario regionale Pd Lupo, che fino a pochi giorni fa si scontrava con Crocetta oggi ha levato gli scudi: “Qualcuno vuole anche strumentalizzare il confronto interno tra Pd e governo. Chi non è abituato alla democrazia nei partiti può scambiarla per una rissa, ma è un dialogo. Questa mozione è stata dettata da Beppe Grillo, per sganciarsi dal governo Crocetta”.

Rosaria Brancato

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