Città in emergenza, Messinambiente: "Costretti a inseguire i rifiuti". Si spulciano i costi

Città in emergenza, Messinambiente: “Costretti a inseguire i rifiuti”. Si spulciano i costi

Francesca Stornante

Città in emergenza, Messinambiente: “Costretti a inseguire i rifiuti”. Si spulciano i costi

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giovedì 13 Agosto 2015 - 00:14

Seduta congiunta delle commissioni Ambiente e Bilancio con l'assessore Ialacqua, il commissario di Messinambiente Calabrò e il responsabile tecnico Lisi, il liquidatore dell’Ato3 Trimboli. Focus sull'emergenza e sulle difficoltà di riuscire a operare, tra servizi che mancano e difficoltà su tutti i fronti. Tanti i quesiti posti dai consiglieri. Oggi si replica.

Un vicolo cieco. O forse un cane che si morde la coda. Scegliere la metafora giusta per descrivere la situazione della gestione rifiuti non è semplice ma c’è una certezza: uscire dalle sabbie mobili in cui lentamente continua a sprofondare il servizio è praticamente un’impresa impossibile. Così come si è rivelato impossibile affrontare tutta la spinosa questione dell’emergenza rifiuti in un’unica seduta convocata per ieri mattina dalle commissioni Bilancio e Ambiente. Gli ospiti convocati si sono presentati quasi al completo: c’erano l’assessore Daniele Ialacqua, il commissario di Messinambiente Giovanni Calabrò e il responsabile tecnico Roberto Lisi, il liquidatore dell’Ato3 Michele Trimboli. Tanti i quesiti posti dai consiglieri, tanti i punti che c’è bisogno di approfondire proprio mentre la città continua ad attraversare un’emergenza che non accenna a placarsi.

“Ci troviamo a inseguire i rifiuti e così giorno per giorno dobbiamo spostare personale e mezzi in base alle zone in cui c’è più bisogno, rivedere la pianificazione dei servizi per utilizzare le risorse a seconda delle esigenze e inevitabilmente non si riesce a coprire tutto quotidianamente” spiega l’ingegnere Lisi che non perde la fiducia e che però non riesce a non essere realista e a ribadire che con le risorse messe sul piatto e con la liquidazione sul collo Messinambiente non può fare di più. Anche il neo commissario Calabrò se n’è presto reso conto e, nonostante i salti mortali che la società sta provando a fare, uscire definitivamente da questa emergenza risulta ancora complicato.

Calabrò assicura che ieri sono state ripulite le zone in cui negli ultimi giorni si erano registrate le più grosse criticità, tra cui spiccano la zona nord, viale Giostra, villaggio Santo, San Jachiddu. C’è una squadra speciale che sta operando proprio per fronteggiare le situazioni più critiche, ma questo significa distrarre personale dalla normale programmazione e dunque in via Dogali ci si trova a dover operare secondo le priorità, rinunciando a servizi che però i cittadini pagano. Uno su tutti lo spazzamento: secondo il piano finanziario legato alla Tari 2015 i messinesi pagano 7.422.554,70 euro per lo spazzamento meccanico e manuale, ma Calabrò e Lisi non nascondono l’impossibilità di svolgere questo servizio, anche in considerazione del fatto che oggi Messinambiente ha solo 2 spazzatrici per un territorio che conta 800 km di strade. Mezzi che non ci sono ma ovviamente anche mezzi che si guastano e che hanno costretto la società a dover rivolgersi di nuovo all’esterno per noleggiare due mezzi per il trasporto in discarica per quattro giorni. Una scelta necessaria per evitare che l’impianto di Pace si trasformasse in una discarica e per scongiurare l’impossibilità di stoccare i rifiuti a Pace dovendo lasciare i mezzi pieni e che di conseguenza non avrebbero potuto effettuare la raccolta in strada. Ecco il circolo vizioso in cui opera Messinambiente, il cane che si morde la coda, una sorta di spirale infinita in cui ogni piccolo intoppo, anche solo il guasto di un mezzo, può mandare in fumo giorni di lavoro.

Un film esattamente uguale a quello visto negli scorsi anni, difficoltà note e di cui il Comune è perfettamente a conoscenza. Messinambiente sembra un malato in attesa di eutanasia, tutti sembrano attendere con ansia il passaggio della gestione rifiuti all’Amam per avere la possibilità di tornare a investire e a programmare a lungo termine, adesso però c’è la solita ed ennesima emergenza da inseguire e risolvere. C’è la zona che va da Ponte Gallo a Orto Liuzzo che ogni giorno produce 10 tonnellate di spazzatura contro le 2 di qualche mese fa, un problema legato al traffico di vacanzieri che in questo periodo si sono spostati sulla fascia tirrenica e al fatto che ci sono i comuni subito dopo Messina che hanno avviato la differenziata porta a porta costringendo i messinesi in vacanza e qualche furbo che non vuole differenziare a mettere i sacchetti in macchina e a buttarli da Ponte Gallo in poi. Per questo sono stati avviati dei controlli e sono già partite le prime multe, è stata istituita una squadra interforze Ato3, Polizia Municipale e Messinambiente che in un solo giorno ha firmato 120 verbali ad indisciplinati cittadini che gettavano l’immondizia fuori orario o in zone in cui non si potrebbe.

Per Calabrò dovrebbe esserci un controllo ancora più serrato sul territorio in modo da disincentivare i comportamenti incivili, Messinambiente dal canto suo provvederà a rivedere l’organizzazione del personale per ottimizzare le risorse a disposizione e nel frattempo continuerà ad operare per far fronte all’emergenza. Un’emergenza che ormai si è cronicizzata.

I consiglieri comunali hanno posto una serie di domande al commissario di Messinambiente e all’assessore Ialacqua e la nuova seduta fissata per oggi servirà ad avere qualche risposta. Giuseppe Santalco ha puntato i riflettori sulla perizia finanziaria che definisce i costi del servizio rifiuti per il 2015 e chiede di ridurre di almeno il 20% la spesa di 41.622.862,56 euro che i messinesi sborseranno con la Tari visto che alcuni servizi, lo spazzamento in primis, praticamente non esistono. E non sono mancati gli attacchi ad Alessio Ciacci, andato via senza firmare il capitolato e con una lettera durissima (VEDI QUI), esattamente in linea con molte altre firmate nei mesi scorsi, per reclamare quelle risorse che il Comune non aveva garantito neanche alla sua gestione, lasciando la città in un’emergenza pesantissima. Anche Franco Mondello ha stigmatizzato il fallimento di quell’esperienza e chiesto a Calabrò un nuovo progetto e programma finanziario che dica alla città in che modo si intendono gestire i rifiuti. Un coro unanime di consiglieri che vogliono sapere se si stanno sostenendo costi in più a causa dell’emergenza, vogliono approfondire i numeri della gestione rifiuti perché nelle prossime settimane dovranno approvare la Tari e dire ai cittadini che quest’anno la spazzatura costa esattamente come negli anni scorsi e la città è sempre più sporca, segnalano necessità di interventi nelle zone più disparate della città.
Oggi dovrebbe arrivare qualche risposta. La commissione servirà anche a discutere di Tari. La spazzatura messinese continua a rimanere sotto i riflettori.

Francesca Stornante

12 commenti

  1. E’ inutile che si critichi Ciacci o qualunque altro Manager chiamato a gestire la raccolta dei rifiuti a Messina: senza soldi non si va da nessuna parte!
    E piantiamola di fare polemiche su diarie, spese varie, ecc.: di fronte all’enormità dei costi da sostenere per l’ordinaria gestione parlare di quisquilie è ridicolo e serve solo a cercare di distrarre l’attenzione dal vero problema: l’auto-finanziamento di una gestione che, nei fatti, si è rivelato impossibile.

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  2. E’ inutile che si critichi Ciacci o qualunque altro Manager chiamato a gestire la raccolta dei rifiuti a Messina: senza soldi non si va da nessuna parte!
    E piantiamola di fare polemiche su diarie, spese varie, ecc.: di fronte all’enormità dei costi da sostenere per l’ordinaria gestione parlare di quisquilie è ridicolo e serve solo a cercare di distrarre l’attenzione dal vero problema: l’auto-finanziamento di una gestione che, nei fatti, si è rivelato impossibile.

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  3. “Ci troviamo a inseguire i rifiuti e così giorno per giorno dobbiamo spostare personale e mezzi in base alle zone in cui c’è più bisogno, rivedere la pianificazione dei servizi per utilizzare le risorse a seconda delle esigenze e inevitabilmente non si riesce a coprire tutto quotidianamente”
    Tradotto: non ci sono nè mezzi nè personale per fare fronte al compito, contrattualmente obbligatorio, della raccolta dei rifiuti.
    Questo lo sappiamo tutti, ma chi viene pagato deve trovare le cause ed attuare i rimedi.
    Facile elencare i problemi.
    Dov’è il personale?
    Quanti mezzi ci sono?
    In un anno quanti giorni lavora un mezzo?
    Quanto tempo passa tra una riparazione ed un’altra?
    Quali sono i problemi tecnici che si ripropongono?
    George.

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    Tradotto: non ci sono nè mezzi nè personale per fare fronte al compito, contrattualmente obbligatorio, della raccolta dei rifiuti.
    Questo lo sappiamo tutti, ma chi viene pagato deve trovare le cause ed attuare i rimedi.
    Facile elencare i problemi.
    Dov’è il personale?
    Quanti mezzi ci sono?
    In un anno quanti giorni lavora un mezzo?
    Quanto tempo passa tra una riparazione ed un’altra?
    Quali sono i problemi tecnici che si ripropongono?
    George.

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  5. 1°) Non è vero che i soldi non ci sono. Messina ha le tariffe più alte d’Italia.
    2°) E’ giusto criticare Ciacci, perchè è stato e si è presentato come il salvatore della patria, reduce dai successi nella popolosa e dispersiva metropoli di Capannori (1/6 del comune di Messina).
    3°) I costi SEMBRANO eccessivi, visto che vengono fatti pagare al Comune di Messina anche servizi che non vengono svolti (spazzamento automatico, lavaggio strade e lavaggio cassonetti)
    4°) A proposito: che fine fanno i soldi di cui al punto nr. 3?
    5°) I guai per Messina non sono finiti, visto che Ciacci è in prima fila per tornare come “esperto”, salvo (improbabili)inchieste della Magistratura, di cui qualche uccellino dell’entourage di renatino parla con paura.

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  6. 1°) Non è vero che i soldi non ci sono. Messina ha le tariffe più alte d’Italia.
    2°) E’ giusto criticare Ciacci, perchè è stato e si è presentato come il salvatore della patria, reduce dai successi nella popolosa e dispersiva metropoli di Capannori (1/6 del comune di Messina).
    3°) I costi SEMBRANO eccessivi, visto che vengono fatti pagare al Comune di Messina anche servizi che non vengono svolti (spazzamento automatico, lavaggio strade e lavaggio cassonetti)
    4°) A proposito: che fine fanno i soldi di cui al punto nr. 3?
    5°) I guai per Messina non sono finiti, visto che Ciacci è in prima fila per tornare come “esperto”, salvo (improbabili)inchieste della Magistratura, di cui qualche uccellino dell’entourage di renatino parla con paura.

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  7. BELLISSIMA FRASE “CI TROVIAMO AD INSEGUIRE I RIFIUTI”. E’ NATURALE TRA ALLAGAMENTI CHE ALZANO I RIFIIUTI E LI FANNO NAVIGARE COME LE GONDOLA A VENEZIA E I VERMI CHE CI SONO NELLE IMMONDIZIE CHE LI TRASCINANO E CAMMINANO, SI EVINCE CHE SONO GLI UNICI CHE CAMMINANO A MESSINA E NON LA CITTA’ CHE E’ ORMAI IN AGONIA E SI E’ SEDUTA ASPETTANDO L’ETERNO RIPOSO. AMEN

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  8. BELLISSIMA FRASE “CI TROVIAMO AD INSEGUIRE I RIFIUTI”. E’ NATURALE TRA ALLAGAMENTI CHE ALZANO I RIFIIUTI E LI FANNO NAVIGARE COME LE GONDOLA A VENEZIA E I VERMI CHE CI SONO NELLE IMMONDIZIE CHE LI TRASCINANO E CAMMINANO, SI EVINCE CHE SONO GLI UNICI CHE CAMMINANO A MESSINA E NON LA CITTA’ CHE E’ ORMAI IN AGONIA E SI E’ SEDUTA ASPETTANDO L’ETERNO RIPOSO. AMEN

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  9. Inutile nascondersi dietro ad un dito.
    Il comune non ha programmato il periodo di transizione da Messinambiente all’AMAM.
    Non ha pensato alla giusta repressione per tempo, perché lo si sapeva da tempo che il carico si sarebbe suddiviso in differenti aree della città, e in ultimo il solito vecchio concorso di colpa dei messinesi, che quando c’è da calpestare regole e rispetto non si tirano mai indietro.
    La colpa per l’ennesima volta è ancora anche nostra.
    Come sempre.

    Salvatore

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  10. Inutile nascondersi dietro ad un dito.
    Il comune non ha programmato il periodo di transizione da Messinambiente all’AMAM.
    Non ha pensato alla giusta repressione per tempo, perché lo si sapeva da tempo che il carico si sarebbe suddiviso in differenti aree della città, e in ultimo il solito vecchio concorso di colpa dei messinesi, che quando c’è da calpestare regole e rispetto non si tirano mai indietro.
    La colpa per l’ennesima volta è ancora anche nostra.
    Come sempre.

    Salvatore

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  11. Tralascio di dire stavolta mio malgrado: Santalco che film ha fatto in questi anni? ma c’è da dire che citando: “Costretti a inseguire i rifiuti”, se mi sono seguito su facebook una discussione di un utente che chiedeva il motivo della rimozione dei cassonetti nel quadrilatero via università-via della zecca, visto che i residenti lasciano i rifiuti dove erano posizionati i cassonetti. La risposta di un noto gruppo fù che comunque sono incivili perchè non si buttano a terra i rifiuti. MAAA il gruppo di illuminati sa che il primo e unico cassonetto utile per quella zona è nel corso cavour fronte Maurolico e forse un altro zona Ex Postel? E quante utenze sono?
    Ps Velo pietoso sui fondi regionali che staremo per perdere…

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  12. Tralascio di dire stavolta mio malgrado: Santalco che film ha fatto in questi anni? ma c’è da dire che citando: “Costretti a inseguire i rifiuti”, se mi sono seguito su facebook una discussione di un utente che chiedeva il motivo della rimozione dei cassonetti nel quadrilatero via università-via della zecca, visto che i residenti lasciano i rifiuti dove erano posizionati i cassonetti. La risposta di un noto gruppo fù che comunque sono incivili perchè non si buttano a terra i rifiuti. MAAA il gruppo di illuminati sa che il primo e unico cassonetto utile per quella zona è nel corso cavour fronte Maurolico e forse un altro zona Ex Postel? E quante utenze sono?
    Ps Velo pietoso sui fondi regionali che staremo per perdere…

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